Truemetal Awards 2008: I migliori dischi del 2008

Di - 7 Gennaio 2009 - 15:00
Truemetal Awards 2008: I migliori dischi del 2008

LA REDAZIONE DI TRUEMETAL PRESENTA I
TRUE METAL AWARDS 2008

Nello scorso mese di dicembre sul nostro forum la community di Truemetal si è prodigata a votare per eleggere le migliori uscite dell’anno appena concluso per ogni genere, dall’Heavy al Death, dal Power al Black. Nonostante le nominations fossero state scelte dalla redazione sono stati gli utenti registrati a proclamare, attraverso le loro scelte, i vincitori, i quali sono dunque il frutto di un’elezione assolutamente democratica.

Ecco dunque i risultati finali!


Miglior Album Heavy Metal

Symbols
Dark Quarterer
2008, My Graveyard Productions

Dalla recensione di Stefano Ricetti: I Dark Quarterer, con Symbols, perpetuano quello che é l’insegnamento tramandato dai grandi maestri progressive italiani degli anni Settanta riuscendo sapientemente a fonderlo in un caleidoscopio sonoro dove l’irruenza dell’Epic Metal illuminato trova la propria legittima collocazione. I Nostri consegnano ai posteri un album che fra qualche anno verrà catalogato all’interno degli straclassici, fianco a fianco delle opere ultracelebrate provenienti dall’estero, per le quali si sbava ancora oggi.

Miglior Album Power Metal

The Scarecrow
Avantasia
2008, Nuclear Blast / Audioglobe

Dalla recensione di Gaetano Loffredo: Il fascino é lo stesso degli anni d’oro, ma ci sono diversi elementi da mettere a fuoco e la sensazione che Tobias Sammet possa dare e fare di più, incastrare meglio le caratteristiche dei “suoi uomini” sperando non si abbandoni alla sola ricerca del “tiro commerciale”. The Scarecrow piacerà a tanti, deluderà altrettanti: per quanto mi riguarda si tratta di un segnale di rinascita da verificare col prossimo episodio della Metal Opera e col nuovo disco degli Edguy. Mi ritengo (moderatamente) soddisfatto.

Miglior Album Thrash Metal

The Formation of Damnation
Testament
2008, Nuclear Blast / Audioglobe

Dalla recensione di Federico Mahmoud: Molti, compreso il sottoscritto, solleticati dalla lunga assenza fantasticavano capolavori inenarrabili, quasi idealizzando i Testament a salvatori della patria. Così non é stato, ma va dato atto al gruppo di essersi ripresentato con merito in una scena che non fa sconti a nessuno. Dopo tante battaglie e dannati scherzi del destino, un po’ di silenzio: parla la musica.
Bentornati.

Miglior Album Death Metal

Antithesis
Origin
2008, Relapse / Masterpiece

Dalla recensione di Stefano Risso: Ma dove siamo finiti? In che tempi viviamo? Gli Origin che provano emozioni e che si prodigano in “suite” di oltre nove minuti? Ebbene sì, Antithesis riesce dove altri hanno fallito, indicando che la corsa all’estremizzazione é possibile, se percorsa senza paraocchi e con intelligenza. Insieme a Diminishing Between Worlds, e Trivmvirate, l’album brutal death dell’anno, segno che un genere erroneamente bistrattato, spesso per partito preso, non ha mostrato ancora i propri confini.

Miglior Album Black-Viking Metal

Twilight of the Thundergod
Amon Amarth
2008, Metal Blade

Dalla recensione di Daniele Balestrieri: Un album che cresce con gli ascolti, che fa urlare al cielo con Twilight of the Thunder Gods, al mare con Embrace of the Endless Ocean e al fuoco con Where is your God; immediato ma non incompleto, pensieroso ma non strascicato. L’esperienza della band é in piena maturazione, e se questi ne sono i frutti, ben vengano gli Amon Amarth del 2008. […]
Tanto fermento e tanta voglia di discutere su un semplice album di viking metal non possono che confermare che, come al solito, la classe non è acqua. Finchè il fuoco dell’ispirazione continuerà a ruggire, Hegg e compagni terranno strette le redini del successo.

Miglior Album Gothic-Doom Metal

Watershed
Opeth
2008, Roadrunner / Warner Bros.

Dalla recensione di Riccardo Angelini: Mirato da buona distanza, una volta placato il fuoco dell’entusiasmo, ‘Watershed’ mantiene salde le proprie virtù musicali e si dimostra quanto di meglio prodotto dagli Opeth dal 2001 a questa parte. Non resta dunque che constatare l’ennesimo colpo messo a segno dall’Atlante svedese, che nonostante otto pesantissimi album sulle spalle non sembra volerne sapere di poggiare il ginocchio a terra.
Ma neanche questa ormai é più una sorpresa.

Miglior Album Hard Rock-AOR

Good To Be Bad
Whitesnake
2008, SPV

Dalla recensione di Fabio Vellata: Un Coverdale stupendo ed in forma come ai bei tempi, una band eccellente e preparatissima ed un nucleo di canzoni praticamente senza punti deboli, vanno dunque a comporre le fondamenta per uno degli highlights del 2008. Un disco che, a parere di chi scrive, avrà ben pochi rivali nella top list di fine anno.
Ti abbiamo aspettato tanto zio Dave, ma adesso lo possiamo dire: ne valeva la pena!

Miglior Album Progressive-Avantgarde

Traced In Air
Cynic
2008, Season of Mist

Dalla recensione di Nicola Furlan: I brani sono caratterizzati da armonie magnetiche e ipnotiche che portano l’ascoltatore a goder contemporaneamente sia degli aspetti emotivi, sia di quelli tecnico esecutivi. Comprenderete quindi il perché della melodia che avvolge queste nuove composizioni e ne apprezzerete la coerenza stilistica. […]
Abbiamo aspettato, quindi, diversi anni, ma ora ci siamo: sono ritornati e con Traced In Air, probabilmente, lasceranno ancora il segno. Avevate qualche dubbio?

Miglior Demo

Black Utopia
Night Silence
2008, Autoprodotto

Dalla recensione di Riccardo Angelini: Un sound moderno e personale, idee brillanti e grandi doti individuali valorizzate da una produzione affatto professionale sono le caratteristiche di cui possono fare sfoggio i Night Silence versione 2008. Inutile cercare paragoni illustri: ‘Black Utopia’ basta a se stesso, e se proprio un nome deve essere fatto, sia quello di una band altrettanto giovane che per altre vie ha cercato di ricreare atmosfere simili – i fiamminghi Novact, esordienti nel 2005 con un album passato purtroppo quasi inosservato.
Non si commetta lo stesso errore con i Night Silence […]


Il commento del direttore Mauro Gelsomini

Se esiste in Italia una community virtuale che può permettersi un sondaggio degno di questo nome, quella è sicuramente la nostra, vantando ad oggi oltre ventimila iscritti. Certo, non pretendevamo per il True Metal Awards una partecipazione così importante, ma tale da assicurarci almeno un campione rappresentativo della comunità – quella vera – metallica, oltre che valide indicazioni per lo staff circa le modalità di proporre iniziative come il TMA. Dobbiamo dire che entrambe le indicazioni sono giunte puntuali, nonché preziosissime.

Nell’analisi dei risultati, infatti, non può non saltare all’occhio la sconfitta, in ambito Heavy classico, del gigante Judas Priest ad opera del Davide “de noantri”, all’occorrenza vestito da Dark Quarterer. La locuzione “all’occorrenza” è d’obbligo, dal momento che si trattava dell’unica band italiana in gara, e che seppure autrice di un album strepitoso, ha fatto sì che i votanti che ne hanno decretato la vittoria siano stati in gran parte degli utenti dell’ultim’ora – vale a dire con 1-2 post all’attivo – improvvisatisi per l’occasione veterani della scena (leggi: lettori “silenti” del nostro forum). Dubitiamo che lo stesso risultato si sarebbe ripetuto in terra teutonica, laddove ci fosse stata una band nazionale a contendere ai Priest il gradino più alto del podio.

Le sorprese, tuttavia, non finiscono qui: nella sezione Thrash la coerenza dei Testament ha avuto la meglio, seppure di un solo punto, sul ritorno all’ovile dei Metallica, mentre nell’hard rock/AOR i Whitesnake hanno surclassato i Motley Crue e soprattutto i campioni d’incassi AC/DC. Inseriti quasi per disperazione in un settore alquanto stretto per loro, gli Opeth si sono imposti contro Cradle Of Filth e Moonspell. Unici veri dominatori del proprio gruppo, gli Amon Amarth, che disintegrano la concorrenza e stravincono il settore Black/Viking, settore che ha visto una gara nella gara, con il Viking trionfante sul Black più ortodosso. Testa a testa prevedibile nel Progressive/Avantgarde, con i Cynic che la spuntano sugli Ayreon, e per finire palma di migliori nei gruppi Death e Power rispettivamente a Origin e Avantasia.

Discorso a sé meriterebbe la gara tra le band emergenti, il cui numero di partecipanti ha superato di gran lunga quello degli altri settori. Qui si è infatti scatenata una vera e propria corsa all’autocelebrazione, peraltro già apprezzata in precedenza per iniziative analoghe, che ci fa riflettere per l’ennesima volta sul provincialismo del metal nostrano, ma che ci spinge ad impegnarci ancora di più, in futuro, per sollevare la nostra scena al pari di quelle tedesca e scandinava, ancora avanti nonostante il gap qualitativo sia quasi del tutto colmato.


Il 2008 è stato un ottimo anno per tutto il metal, un anno che ha visto tante ottime uscite che hanno dimostrato come esso sia un genere più vivo che mai. Siamo sicuri che il 2009 sarà altrettanto ricco di dischi eccellenti, nonchè di soddisfazioni per tutti voi lettori: un augurio di felice anno nuovo da parte di tutta la redazione dunque, continuate a seguirci!!