Live report Blind Guardian @ Alcatraz Milano 05/05/2015
BLIND GUARDIAN + ORPHANED LAND
05/05/2015 @Alcatraz, Milano (MI)
Serata di grande musica all’Alcatraz di Milano che ospita la prima delle due tappe italiane del Beyond The Red Mirror Tour, che riporta sul suolo italico i Blind Guardian dopo quasi tre anni di assenza, un richiamo che i numerosi fan della band hanno accolto in pieno, visto l’elevato numero di persone al di fuori e all’interno del locale, che per l’evento ha predisposto il palco grande. Insomma, se non è sold-out poco ci manca! La scelta del gruppo di supporto ricade sugli Orphaned Land, giusto per arricchire la proposta musicale offerta, una band che di certo non ha bisogno di presentazioni.
Le luci si spengono, una melodia orientale si propaga nell’aria e il pubblico inizia a battere le mani all’unisono, unica cosa visibile il moniker della band sullo sfondo del palco illuminato da una soffusa luce viola, un attimo di silenzio e sulle note di “All is One” gli Orphaned Land danno il via allo show. Kobi Farhi, in tunica e piedi scalzi, applaude e incita un pubblico ben lieto di farsi trascinare dalle eteree melodie e dagli inserti folk della band. La simpatia verso il combo israeliano sale, dopo che Farhi afferma di non essere Gesù Cristo, e prima dell’esecuzione di “Brother”, dove spiega la sua volontà di unire, grazie all’heavy metal, tutti quelli che combattono nella sua terra, annuncio accolto dal pubblico con un boato di approvazione. Ma per quanto buone siano le intenzioni dei nostri, e per quanto siano eccellenti musicisti, si denotano alcune crepe nella loro prestazione, ad esempio le chitarre che vengono soffocate dal basso e dalla batteria, l’utilizzo di tastiere e voce femminile campionate, cosa non indifferente su un brano come “Sappari”, accorgimenti che avrebbero fatto bene a uno show buono stilisticamente, ma emozionalmente piatto e al limite del tedio verso la sua fine. Per chi volesse rivederli dal vivo il 9 e 10 Maggio potrà vederli presso lo stand israeliano di EXPO.
Tracklist
1. All Is One
2. The Simple Man
3. Barakah
4. Brother
5. El Meod Na’Ala
6. Sapari
7. In Thy Never Ending Way
8. Norra El Norra (Entering The Ark) + Ornaments Of Gold
Ed ecco il momento per cui siamo tutti riuniti. L’intro di “The Ninth Wave” e l’applauso del pubblico accompagnano la salita sul palco di ogni singolo elemento, esplodendo letteralmente nel momento in cui Hansi Kürsch esegue la prima strofa. Emerge un primo problema, non la voce del frontman, in forma smagliante, ma circa la solidità del pezzo. Epurata da tutte le pompose orchestrazioni, “The Ninth Wave risulta un brano farraginoso e pesante, dall’impatto sonoro decisamente sottotono per una band che ci ha abituato a ben altro. Per fortuna l’allarme rientra subito con i due brani successivi “Banish from Sanctuary” e “Nightfall”, dove la potenza della prima cede il passo all’emozione della seconda, combo spettacolare per il pubblico in completamente i delirio. La successiva “Fly” accompagnata da un ottimo gioco di luci, e la seguente “Tanelorn (Into the Void)” hanno gioco facile, mentre “Prophecies”, secondo brano estratto dall’ultimo album, concede un attimo di respiro alla platea, che torna a scatenarsi sulle note di una travolgente “The Last Candle”, con un finale più prolungato del solito per l’occasione dove i presenti hanno mostrato tutta la loro devozione a i bardi di Krefeld. Ed è ancora tempo di emozioni con l’esecuzione in versione acustica di “Miracle Machine” ultima e riuscitissima ballad della band, ma soprattutto di “Lord of the Rings” cantata da tutto il pubblico, uno dei momenti più toccanti della serata, e non privo di qualche lacrima. Ma non c’è tempo per lasciarsi andare, visto che quello che ci aspetta ora è un vero salto nel passato dei Blind Guardian, si parte con “Traveler in Time”, dove la graffiante chitarra di Olbrich la fa da padrone assoluto, proseguendo con “Journey Through The Dark”, e “Majesty” ,prima canzone di Battalions of Fear da cui tutto ebbe, richiesta dal pubblico fin dall’inizio dello show, per terminare con un’ altra chicca come “And the Story End”, con la quale Hansi e compagni fanno calare il sipario sulla prima parte del concerto. Acclamati a gran voce dal pubblico, i Blind Guardian ritornano sul palco per il primo dei due encore della serata, l’intro “War of Wrath” e la successiva “Into the Storm” scatenano il pogo sotto il palco, e mostrano ancora una volta come i vecchi pezzi resistano all’usura del tempo, rispetto alla più fresca e ben eseguita “Twilight of the Gods” che lascia tutti un po’ freddini, ma pronti a scongelarsi sulla conclusiva “Valhalla”, altro cavallo di battaglia dei nostri bardi, prima disparire ancora dietro il palco. A “Wheel of Time” spetta il compito di aprire il secondo encore, prima di arrivare al secondo momento toccante della serata offerto ai presenti con “The Bard’s Song”, che con la loro voce e il ritmato battito di mani, hanno accompagnato la splendida esecuzione di Hansi. Con la travolgente “Mirror Mirror”, che si abbatte come il proverbiale martello sull’incudine, i Blind Guardian mettono fine a uno spettacolo coinvolgente, che ha mostrato un Hansi Kürsch eccezionale dal punto di vista canoro, ma forse con troppa voglia di fare conversazione con il pubblico, che sicuramente avrebbe gradito una o due canzoni in più, per poter prolungare la magia della serata.
Tracklist
01. The Ninth Wave
02. Banish From Sanctuary
03. Nightfall
04. Fly
05. Tanelorn (Into The Void)
06. Prophecies
07. The Last Candle
08. Miracle Machine (acoustic)
09. Lord Of The Rings (acoustic)
10. Traveler In Time
11. Journey Through The Dark
12. Majesty
13. And The Story Ends
Encore 1
14. Into The Storm
15. Twilight Of The Gods
16. Valhalla
Encore 2
17. Wheel Of Time
18. The Bard’s Song – In The Forest
19. Mirror Mirror