Live Report: Cannibal Corpse a Treviso
25 NOVEMBRE 2014
RONCADE – TREVISO
CANNIBAL CORPSE – REVOCATION
Live Report a cura di Marco Donè
Martedì 25 novembre. Uno dei gruppi simbolo del death metal a stelle e strisce fa tappa al New Age a Roncade in provincia di Treviso. Se non l’avete ancora capito, stiamo parlando dei Cannibal Corpse, forse uno dei gruppi estremi con il maggior successo commerciale, una vera e propria icona del genere in tour per promuovere il nuovo “A Skeletal Domain”. In questo tour, ad accompagnare il Cannibale per antonomasia, ci saranno gli americani Revocation e gli svedesi Aeon, entrambe band compagne d’etichetta dei Cannibal Corpse. Purtroppo, a causa di problemi non ben specificati, l’open act Aeon non potrà esibirsi nelle due date italiane.
Arriviamo al locale verso le 20:30. Il New Age non ha sicuramente bisogno di presentazioni, da tempo oramai punto di riferimento per tutti i metalhead del nord est. E’ abbastanza presto ma il pubblico presente fa facilmente capire che l’affluenza sarà quella delle grandi occasioni. Infatti, quando i Cannibal Corpse saliranno sul palco, il locale sarà stracolmo. Se consideriamo che la band americana arriva in Italia reduce dal sold out ottenuto in terra slovena pochi giorni prima, bisogna riconoscere il fatto che si stia togliendo un sacco di soddisfazioni con questo tour.
REVOCATION
Verso le 20:45 fanno ingresso in scena i Revocation. Devo esser sincero, non ho mai ascoltato su disco la band americana ma ne avevo sentito parlare in maniera molto positiva. I suoni sono subito ben bilanciati e con curiosità inizio quindi a seguire il loro concerto. Si sa, se non si conosce una band, può esser rischioso entrarne a contatto per la prima volta in sede live e forse i miei orecchi non sono tarati per le proposte più “moderniste”, resta il fatto che i quaranticinque minuti a loro disposizione, per il sottoscritto, sono pura agonia. La band, pur suonando in maniera precisa, manca di mordente ed incisività sia nella presenza scenica sia nella proposta musicale. Deludente la prestazione vocale di David Davidson e le stesse parti strumentali sono tutt’altro che memorabili. Resta il fatto che le prime file, in particolare i più giovani, sostengono la band alla grande con tanto di cori e pogo sfrenato. Alle 21:30 i Revocation salutano dividendo in due fazioni i presenti: chi saluta e applaude entusiasta, chi tira un sospiro di sollievo e attende l’arrivo sul palco dei Cannibal Corpse.
CANNIBAL CORPSE
Inizia quindi uno dei cambi palco più lunghi della storia. I Cannibal Corpse inizieranno il loro live solo alle 22:30, un ora di attesa. Un ora in cui il pubblico non smetterà mai d’aumentare. Arriva finalmente il momento in cui le luci si spengono e la death metal band per antonomasia fa il suo ingresso sul palco accolta da un vero e proprio boato. Sono pronto a rifarmi il palato dopo la scialba prova dei Revocation ed i Cannibal Corpse partono subito a mille con “Staring Through The Eyes Of The Dead”. Ottimi i suoni che permettono alla band di avere quel famigerato effetto di monolitico assalto sonoro. “Corpsegrinder” aggredisce tutti con un growl disumano e quando non canta non sta fermo un attimo, sempre giù in un windmill devastante. Si può facilmente capire perché abbia un collo di tali dimensioni. Il resto della band gira ad alti livelli ma ecco quello che non t’aspetti, Mazurkiewicz perde colpi, sembra in difficoltà. La cosa si ripete anche nella successiva “Fucked With A Knife”, è inevitabile pensare ad una serata no del batterista e, dopo lo show dei Revocation, ad una serata tutt’altro che positiva. La band continua a pescare a piene mani dal seminale “The Bleeding” ed esegue uno dei miei pezzi preferiti della loro discografia “Stripped, Raped And Strangled”. Magicamente Mazurkievicz diventa un orologio svizzero ed i Cannibal Corpse possono esplodere in quell’assalto frontale che da sempre contraddistingue i loro live. Da questo momento in poi la band sarà quasi perfetta ed il pubblico del New Age sarà totalmente ai suoi piedi. Dopo tre pezzi da “The Bleeding” arriva un altro terzetto il cui obiettivo è creare il massacro tra le prime file. Ecco infatti, una dietro l’altra, “Kill Or Become”, “Sadistic Embodiment” e “Icepick Lobotomy” tutti estratti dall’ultimo “A Skeletal Domain”. Le prime file sono una bolgia e la band è un vero e proprio carro armato.
Mazurkievicz, contratto in volto, è un inarrestabile e, ora, preciso picchiatore. Webster, O’Brien e Barret, in headbanging con i capelli a nascondere il viso, estremamente precisi. La scena è lasciata nelle mani di un forsennato ed inesauribile “Corpsegrinder”. Definirlo impressionante è dir poco. La band alza il piede dall’acceleratore con la pesantissima “Scourge Of Iron” ma è solo un attimo, il massacro riprende con un annichilente “Demented Aggression”. Il pubblico è completamente in pugno a quell’animale da palco che risponde al nome di “Corpsegrinder”. La scaletta della serata è di quelle da urlo e da questo momento la band inizia a pescare a piene mani dalla propria prolifica discografia. Arrivano infatti in rapida successione la malsana “Evisceration Plague”, “Dormant Bodies Bursting”, “Addicted To Vaginal Skin” e “The Wretched Spawn”, canzoni eseguite, salvo qualche piccola sbavatura in qualche passaggio di batteria, con estrema precisione e con una carica fuori dal comune. Ci avviciniamo verso la fine del concerto, i pezzi da novanta stanno per arrivare ed un New Age già provato, verrà messo ulteriormente a ferro e fuoco. Si parte con un esplosiva “Pounded Into Dusted”, suonata magistralmente dalla band, a cui seguirà “I Cum Blood” presentata dall’imponente singer con una giusta dose d’ironia: “and now, a love song…”.
La prima parte del concerto si chiude con “Disposal Of The Body”, “Make Them Suffer” e “A Skull Of Maggots”. Mazurkievicz è ritornato ad essere una macchina da guerra inarrestabile, il trittico Webster, O’Brien e Barret oltre a suonare con precisione chirurgica, tiene il palco come da scuola death metal. A parole forse è difficile descrivere le sensazioni che la band trasmette, l’immagine che forse si avvicina di più a tale scopo è quella di “aggressione sonora”. George Fisher ne è la sintesi perfetta, impressionante la sua tenuta vocale e la sua tenuta fisica. Dall’inizio del concerto non ha smesso di “scapocciare” un attimo. La prima parte del concerto sarebbe finita, la band dovrebbe uscire, ma rimane sul palco. “Corpsegrinder” chiede “Do you want another one?”, ovviamente la risposta del pubblico è scontata. La band a sua volta risponde con la canzone che, più di altre, definisce il death metal a stelle e strisce “Hammer Smashed Faced” seguita da “Devoured By Vermin”. Le prime file diventano un vero e proprio massacro condotto alla perfezione dalla band. Il concerto finisce qui. Settantacinque minuti di puro death metal, suonato con una passione unica che una band con oltre vent’anni di carriera e con un successo commerciale di tutto rispetto potrebbe non avere.
Quella appena vissuta al New Age è stata sicuramente una serata dalla doppia faccia. Una alquanto deludente, da tradursi con l’esibizione dei Revocation, ed una estremamente convincente, quella dei Cannibal Corpse. Poco importa se, come approfondito precedentemente, c’è stata qualche sbavatura, la prestazione di “Corpsegrinder” e soci è di quelle che restano impresse a lungo. Si può dire ciò che si vuole sul loro conto, gli ultimi lavori in studio possono sollevare pareri contrastanti ma per ottenere lo scettro del potere nel death metal, bisogna ancora confrontarsi con i Cannibal Corpse. Da questo confronto è però più facile uscire con le ossa rotte che con lo scettro in mano.
Marco Donè
SETLIST
Revocation
01. The Hive
02. Teratogenesis
03. Deathless
04. Invidious
05. Dismantle the Dictator
06. Fracked
07. Unattained
08. Madness Opus
09. No Funeral
Cannibal Corpse
01. Staring Through the Eyes of the Dead
02. Fucked with a Knife
03. Stripped, Raped and Strangled
04. Kill or Become
05. Sadistic Embodiment
06. Icepick Lobotomy
07. Scourge of Iron
08. Demented Aggression
09. Evisceration Plague
10. Dormant Bodies Bursting
11. Addicted to Vaginal Skin
12. The Wretched Spawn
13. Pounded into Dust
14. I Cum Blood
15. Disposal of the Body
16. Make Them Suffer
17. A Skull Full of Maggots
18. Hammer Smashed Face
19. Devoured by Vermin