Live Report: Ciao Luca Festival a Gradisca d’Isonzo (GO)

Di Marco Donè - 9 Agosto 2014 - 13:26
Live Report: Ciao Luca Festival a Gradisca d’Isonzo (GO)

CIAO LUCA FESTIVAL 2014

2 agosto 2014 @ Gradisca d’Isonzo, Gorizia

Live Report a cura di Marco Donè
 

Il Ciao Luca Festival, a Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia, è oramai divenuto uno degli appuntamenti imperdibili della stagione estiva. Il festival, nato nel 2001 per la memoria di Luca Zorzenon, ragazzo prematuramente scomparso proprio in quell’anno, ha saputo conquistarsi col passare degli anni, grazie ad una crescita costante, una caratura nazionale riuscendo inoltre nell’ardua impresa di mantenere l’ingresso gratuito. A partire dal 2009 il festival si è spostato all’aperto, nel suggestivo parco comunale del Castello di Gradisca.

L’edizione 2014 del Ciao Luca Festival si svolge in due serate. Venerdì 1 agosto, con headliner i Rezophonic, e sabato 2 agosto, in cui gli headliner saranno i veterani Candlemass.

Proprio sabato 2 agosto ci mettiamo in marcia verso il comune isontino pronti ad assistere alla performance di uno degli act più amati nella scena doom metal. La scaletta di giornata vede nell’ordine l’esibizione dei Vinolia, Damned Pilots, Fake Idols, Headless feat Goran Edman, Candlemass. Arrivati al Castello di Gradisca, non possiamo che restare piacevolmente colpiti dalla scelta di tale luogo per il festival. Nella mia mente si crea immediatamente l’associazione tra la proposta musicale dei Candlemass ed un area così suggestiva come quella del Castello. Connubio migliore non potrebbe esserci.

Non ce ne vogliano Vinolia e Damned Pilots, ma il traffico incontrato in questo primo sabato d’agosto ci ha fatto tardare non poco. Arriviamo così in loco mentre stanno suonando i Fake Idols. La band friulana, fresca di debut album, sta ottenendo ottimi consensi. Devo esser sincero, la proposta musicale della band, quel modern metal con influenze hard rock, heavy e power, non mi entusiasma ma assistere ad un loro live è sempre un piacere. I membri della band, grazie alle esperienze passate (Slow Motion Apocalypse, Raintime, Jar Of Bones), hanno un ottima padronanza del palco che sommata alle atmosfere catchy che ne contraddistinguono la proposta, rende, per il quintetto friulano, tutt’altro che proibitivo conquistare l’attenzione dei presenti. Una buona prestazione per i Fake Idols che avrebbe meritato sicuramente qualche presenza in più sotto lo stage.
 

HEADLESS

Dopo un veloce cambio palco, tocca agli abruzzesi Headless andare in scena. Definire gli Headless combo abruzzese non è propriamente corretto in quanto la band, ora, ha una dimensione internazionale visto l’ingresso in pianta stabile di Goran Edman e la collaborazione su disco con Scott Rockenfield. La proposta della band è un prog metal dalla forte componente hard rock melodico, componente che si può facilmente riconoscere nei ritornelli. D’altronde, con un singer come Edman, tale influenza è quasi obbligatoria per permettere al cantante svedese di mettere in mostra le proprie doti vocali. Le canzoni presentano una certa complessità e sebbene i ritornelli siano estremamente melodici, faticano un attimo a fare presa live. Forse, questo è anche dovuto al fatto che i Nostri si esibiscono con una certa freddezza, in particolare Edman. suonando alla perfezione i propri strumenti ma non riuscendo a creare quella relazione tra band e pubblico propria dei live. Un vero peccato perchè le canzoni e le qualità ci sono, canzoni che su disco si lasciano ascoltare che è un piacere, questa sera faticano a far presa.

CANDLEMASS

Dopo un cambio palco d’una cinquantina di minuti arriva il momento più atteso della serata, fanno l’ingresso in scena i leggendari Candlemass. Se fino a quel momento la presenza del pubblico risultava un po sotto le aspettative, va detto che durante l’attesa per il cambio palco c’è stata un incredibile affluenza di gente. Alla fine si conteranno diverse centinaia di persone arrivate un po da tutta Italia ma anche da Slovenia ed Austria, quasi a sottolineare l’importanza che la band svedese ricopre nel panorama metal. Si parte subito alla grande con il classico “Mirror Mirror”. Mats Levèn, vero e proprio animale da palco, assoggetta immediatamente alla propria volontà il pubblico. Voce perfetta e presenza scenica che definire teatrale è dir poco. Si capisce subito che l’esibizione dei Candlemass sarà qualcosa di speciale. Dopo “Mirror Mirror” arriva l’immortale “Bewitched” che scatena i fan. Tra le prime file compare una spada che viene prontamente presa da Levèn che inizierà a farla roteare ed a puntarla contro gli incolpevoli Leif Edling e Lars Johansson (la spada tornerà poi nelle mani del proprietario, ndR). La band è carica e suona con precisione ogni singola parte, compreso lo special guest della serata. Alla batteria, infatti, non c’è Jan Lindh, che non ha potuto seguire la band nelle ultime date, ma Olle Dahlstedt degli Entombed, ora Entombed A.D. I suoni sono perfetti, forse i volumi un po “bassini”, ma siamo nel centro del comune isontino, non possiamo pretendere volumi da festival.
I Candlemass stasera, per la gioia dei fan, hanno deciso di pescare a piene mani dai dischi degli anni ottanta, i dischi che ne hanno creato il mito. Ecco quindi susseguirsi classici del doom come “Dark Reflection”, “A Cry From The Crypt”, “The Bells Of Acheron” e “Under The Oak”, mentre “Prophet” rappresenta il capitolo più recente del combo svedese. La band, come gia detto, gira a mille ma è Levèn a fare la differenza. Voce devastante, la sfrutta in tutti i suoi colori e tonalità, regala sorrisi ai fan delle prime file ed interpreta ogni singola nota in un modo sentito e coinvolgente come nessun altro sa fare, come se “vivesse” la canzone. Con un frontman così è impossibile sbagliare. Arriva l’ennesimo classico “At The Gallows End” alla cui fine la band saluta e lascia il palco.


[Candlemass in azione]

Ovviamente il pubblico inizia immediatamente a chiamare a gran voce i Candlemass che faranno nuovamente ritorno sul palco con l’intro di “Black As Time” dall’ultimo “Psalm Of The Dead”, canzone che definire nera come la pece è poco. “Black As Time” scatena nuovamente i fan, canzone che può considerarsi gia entrata a far parte dei classici della band. Seguiranno “Crystal Ball” ed il classico dei classici, quella “Solitude” che tutti aspettavano.
I Candlemass per stasera hanno finito, ringraziano e ricevono il giusto plauso dal pubblico. Potevano forse starci un paio di canzoni in più ma resta il fatto che i Nostri hanno regalato una prestazione memorabile. La serata continuerà con musica e birra fino all’atteso meet & greet.

Si conclude così anche l’edizione 2014 del Ciao Luca Festival, un edizione che risulta nuovamente vittoriosa. Ottime la band coinvolte, ottima la gestione degli spazi, ottima organizzazione, tre fattori che hanno avuto come risultato una gran affluenza di pubblico. L’organizzazione, l’Associazione Giovanile Totem, merita un plauso. Persone che si danno da fare per realizzare un evento unico, senza scopi di lucro, il cui solo obiettivo è la memoria di un amico scomparso. Un evento che permette inoltre la valorizzazione del territorio e che pone i giovani al centro dell’obbiettivo dell’attività ricreativa a scopo musicale e culturale che sta alla base dell’associazione. Non rimane che fare nuovamente i complimenti ai ragazzi dell’Associazione Giovanile Totem e darsi appuntamento all’anno prossimo per la nuova edizione del festival.

Marco Donè