Live Report: Finntroll + TYR + Skálmöld a Romagnano Sesia (NO)

Di Giacomo Cerutti - 4 Ottobre 2013 - 9:00
Live Report: Finntroll + TYR + Skálmöld a Romagnano Sesia (NO)

Finntroll + TYR + Skálmöld
Romagnano Sesia (NO) – Rock’N’Roll Arena 24/09/2013

Dopo la grandiosa esibizione al Maximum Rock Festival 2011, la zona di Novara vede il tanto atteso ritorno dei Finntroll. I capostipiti del folk-black-viking metal finlandese fanno tappa alla Rock’N’Roll Arena per il Blovdsdept Tour in compagnia di uno special guest di tutto rispetto. All’apertura cancelli i primi fan si precipitano davanti al palco occupando le prime due file in attesa dell’opening act, mentre gradualmente la gente affluisce.

 

Aprire la serata spetta agli Skálmöld, band islandese fondata nel 2009, forti del secondo album “Börn Loka” uscito l’anno scorso. Accolti calorosamente, esordiscono con “Fenrisúlfur” dando immediatamente una scossa iniziale ai presenti, ma tutti i pezzi si rivelano delle cannonate, soprattutto per l’evidente intreccio di generi. Essi si definiscono come “metal battle”, in quanto i testi seguono le regole della poesia islandese influenzate dalle radici pagane, suonati in chiave metal si rivelano una potente miscela. Avendo ben tre chitarre, i riff di Björgvin Sigurðsson, Baldur Ragnarsson e Þráinn Árni Baldvinsson di stampo death/thrash, con assoli spietati che si rifanno dall’heavy allo speed, costituiscono una base solidissima irrobustita dalle dure linee di basso di Snæbjörn Ragnarsson e dai furenti colpi di piatti e pelli da parte di Jón Geir Jóhannsson. Björgvin Sigurðsson oltre che un buon chitarrista è un vocalist ben rodato, il suo growl dominante è particolarmente profondo e gutturale, accompagnato nei cori dagli altri membri. Ovviamente non manca la parte melodica: alcuni pezzi sono cadenzati con atmosfere patriottiche, dove la tastiera di Gunnar Ben ha la prevalenza, che danno molto più spazio alle parti corali. Un sound molto ben strutturato, definito e versatile, il pubblico ancora esiguo partecipa attivamente, passando dal pogo all’ondeggiare a mani alzate a seconda dei pezzi. Un’ottima esibizione da parte di una band emergente che, nonostante la breve performance, ha conquistato il pubblico che li acclama applaudendo.

Setlist:
Fenrisúlfur 
Gleipnir 
Narfi 
Miðgarðsormur 
Kvaðning 

 

Dopo questa spinta iniziale è il momento dei TYR, che calcano questo palco per la seconda volta. Avendo già una buona schiera di fan, la loro entrata in scena è a dir poco gloriosa e, dopo un rapido saluto, irrompono con “Hold the Heathen Hammer High” esaltando il pubblico visibilmente aumentato. Il repertorio è improntato sul loro settimo lavoro “Valkyrja” uscito quest’anno, da cui traggono canzoni come “Blood of Heroes”, “Mare of Night” e “Another Fallen Brother”. Brani carichi di energia e patriottismo, evidenziato dalle ritmiche e dagli assoli di Heri Joensen e Terji Skibenæs, che amalgamano folk ed heavy/metal incastrandoci parti più epiche. Ovviamente non tralasciamo una menzione per Gunnar H. Thomsen, che fa vibrare a dovere il basso, e Amon Ellingsgaard, che pesta ininterrottamente su piatti e pelli apportando ulteriore velocità e pesantezza al sound. Ogni pezzo è un trionfo, i presenti rispondono attivamente cantando e pogando. L’unico pezzo tranquillo è “Sinklars Vísa”, dove vince la parte corale ad opera di tutti i componenti, in contrapposizione con la potente “Shadow of the Swastika”. Infine, con la title track “Valkyrja”, il quartetto delle Isole Far Oer conclude un’esibizione di alto livello, ritirandosi degnamente accompagnato da urla e concitati applausi.

Setlist:
Hold the Heathen Hammer High 
Blood of Heroes
Nation
Mare Of Night
Sinklars Vísa 
Another Fallen Brother 
Shadow of the Swastika
Valkyrja

 

Il locale si è riempito ed è carico di tensione, le luci si abbassano e la folla scoppia in un boato nel vedere i Finntroll prendere posizione sul palco. Dominatori dal ’97 della scena folk/metal finlandese, attaccano con la title track del nuovo album “Blodsvept” travolgendo il pubblico. Il loro folk è molto particolare, in quanto le dalle chitarre di Routa e Skrymer emergono riff tipici del folk combinati con elementi black e viking, indurite dal basso di Tundra e dalla martellante batteria di Beast Dominator. La caratteristica che rende unico il loro sound, però, è la fusione con la Humppa, ovvero una forma di polka finlandese, grazie alle melodie apportate dall’abilissimo Trollhorn alla tastiera. Ogni canzone è estremamente coinvolgente, una miscela potente di pesantezza e melodia, grazie alla quale si passa dal pogare violentemente al ballare allegramente. La coreografia è curata nei dettagli: oltre al tipico face painting, i musicisti indossano orecchie da elfo. Il frontman Vreth tiene in pugno la folla col suo growl in madrelingua e il continuo headbanging, inoltre ha una forte interazione col pubblico incitandolo varie volte ai famigerati circle pit e wall of death. Del vasto repertorio propongono il giusto bilanciamento tra pezzi nuovi, tra cui “Mordminnen”, “När Jättar Marscherar” e “Skogsdotter”, e classici cavalli di battaglia come “Solsagan”, “Slaget vid blodsälv” e “Svartberg”. Dopo “Jaktens Tid” si ritirano nel back stage mentre dalla folla parte l’abituale coro d’incitamento “Finntroll! Finntroll!”, per chiedere il bis. Al rientro, dopo vari ringraziamenti da parte di Vreth, la band regala ai fans l’ultima doppietta: la tranquilla “Nattfödd” subito seguita dalla distruttiva “Trollhammaren”. Ho visto suonare i Finntroll più volte, ma devo ammettere che per me è stato il loro miglior concerto: energici, dinamici e coesi, i troll finlandesi hanno preso letteralmente a martellate la Rock’N’Roll Arena, facendo esaltare anche le pareti. Degno di nota anche l’impianto luci e l’ottimo audio.

Setlist:
Blodsvept 
Solsagan
Mordminnen 
Ett folk förbannat 
Dråp 
Slaget vid blodsälv
En mäktig här 
Intro – Svartberg 
När Jättar Marscherar 
Under bergets rot 
Nedgång 
Skövlarens död 
Skogsdotter 
Häxbrygd 
Jaktens Tid 

Encore:
Nattfödd 
Trollhammaren

 

Report a cura di
Giacomo Cerutti