Hard Rock Heavy Rock 'n' Roll

Live Report: GUNJACK + KEBRAH @ Associazione Positive Music, Vigone (TO) 12/03/2022

Di Roberto Castellucci - 20 Marzo 2022 - 18:24
Live Report: GUNJACK + KEBRAH @ Associazione Positive Music, Vigone (TO) 12/03/2022

Se mi guardo indietro posso vedere chiaramente come il mondo sia cambiato. Vent’anni or sono o giù di lì, per trovare certe sale per concerti sperdute nei più misteriosi angoli d’Italia, si doveva partire con molte ore di anticipo e armarsi di una scorta infinita di pazienza. I soldi per procurarsi un navigatore satellitare, costosissima invenzione che iniziava in quegli anni a fare capolino nei negozi, semplicemente non c’erano. Le sanguinose economie con le quali si mettevano da parte pochi Euro, o per meglio dire poche lire, avevano come bersaglio l’acquisto di dischi, ‘magliette coi teschi’ e ovviamente biglietti per i live, senza contare la necessità di procurarsi la benzina per l’auto e quella per il fegato: quest’ultima, in particolare, andava ingerita in copiose quantità per prepararsi degnamente alle intense sessioni di pogo previste in ognuna di quelle occasioni. Tutte queste attività preliminari sicuramente hanno insegnato molto ai miei coetanei e a chi mi ha preceduto: abbiamo imparato a risparmiare, ad esplorare il mondo, a muoverci con perizia lungo le strade italiane. Abbiamo interiorizzato il vero significato di frasi come ‘conta più il viaggio della destinazione’, abbiamo imparato a sopportare patimenti e privazioni in nome di un Bene Superiore…e abbiamo anche imparato a lanciare orrende imprecazioni, impantanati nel bel mezzo di sentieri sterrati e pieni di buche nelle più oscure campagne italiche. Diciamolo: oggi basta avere tra le mani uno smartphone dei più scadenti per poter arrivare dappertutto, e francamente non se ne vedeva l’ora. Ora, considerando che: 1) lo smartphone scadente ce l’ho e 2) nell’ultimo periodo stanno timidamente riapparendo interessanti serate live, mi serve soltanto decidere dove tornare a spendere un po’ dei miei sudati risparmi. La scelta dell’evento, dopo un rapido controllo sullo schermo del succitato telefonino, cade su un concerto previsto per Sabato 12 Marzo 2022 nei campi intorno a Vigone, ridente paese nel Pinerolese situato ad un’irrisoria distanza di 40 km da casa mia. Il concerto vede come protagonisti i torinesi Kebrah e i Gunjack, band milanese già apparsa sulle Nostre pagine, per una nottata all’insegna di un sanguigno e indiavolato Rock’n’Roll. Estraggo silenziosamente il chiodo dall’armadio e, dopo aver efficacemente eluso la sorveglianza di mia moglie e di mio figlio, mi fiondo in macchina un paio d’ore prima dell’inizio delle danze. Il cellulare mi avverte di aver raggiunto la destinazione proprio quando mi trovo di fianco ad un cartello giallo con una bella freccia e la scritta POSITIVE MUSIC disegnate in nero. L’ultimo paio di curve mi conduce al parcheggio del locale; noto con piacere che il quartier generale dell’Associazione Positive Music si trova adagiato sulle pareti di una cascina di campagna. Le luci dell’automobile, poco prima di spegnersi, mostrano svariati attrezzi e mezzi agricoli parcheggiati al buio, assopiti dopo un’intensa giornata di utilizzo e per nulla disturbati dal prepotente ritmo di batteria in up-tempo che filtra dalla porta d’ingresso.

Un caloroso benvenuto all’Ass.Positive Music!

I Sepultura prima maniera, quelli con i Cavalera Bros. alle redini, vengono sparati a tutto volume e mi accolgono calorosamente nell’informale stanzone che ospita tutto ciò che serve ad ogni metallaro che si rispetti: locandine di concerti passati e futuri, birre alla spina, frigoriferi pieni di…birra, tavolacci in legno, giubbotti di pelle ed echi di risate e brindisi. Subito dopo aver pagato il piccolo obolo richiesto per partecipare all’evento mi dirigo senza indugio allo spillatore, mentre il buon Rocco, patron di Positive Music, mi offre con orgoglio una fetta di torta al cioccolato fatta in casa…alla faccia di tutti quelli che pensano ai metallari come a una cerchia di musoni sempre incacchiati. Per quanto sia assolutamente plausibile che il ‘servizio torta all’ingresso’ venga fornito di default in un luogo come questo, il dolce di stasera ha una ragion d’essere ben precisa: trattasi della torta con cui si festeggia il compleanno di Mr. Messerschmitt, cantante dei Gunjack, che festeggia così due eventi in un colpo solo. Oltre al compleanno del cantante il concerto di stasera celebra l’uscita del terzo album dei Nostri, “The Third Impact”: la data a Vigone, infatti, rappresenta una fermata del The Third Tour, con il quale i milanesi presenteranno in giro per l’Italia il loro ultimo lavoro. Il lettore curioso può cliccare qui e leggerne la Nostra recente recensione.

KEBRAH

Sono arrivato sul posto con considerevole anticipo e, tra una birra e l’altra, chiacchiero volentieri con artisti e fans mentre gli spettatori fanno il loro ingresso nel locale. Poco per volta l’ambiente si riempie di persone e aspettative, fino al momento in cui il quartetto torinese Kebrah, attivo dal 2013, apre le danze. E che apertura, signori! Personalmente non conoscevo la band, che qui al Positive Music sembra essere di casa, e fin dalle prime note i pochi capelli che mi restano vengono vigorosamente pettinati dall’energia sprigionata dai ragazzi, visibilmente affiatati e forti di una decennale esperienza sul campo. L’adrenalinico Rock‘n’Roll dei Kebrah è diretto e divertente, impreziosito qua e là da cavalcate Heavy e da una certa sfrontatezza Punk che s’incastona perfettamente nelle loro melodie originali. Se la vista non mi ha ingannato il cantante, non a caso, sfoggia il tribale dei Sepultura e il simbolo dei Biohazard tatuati sui lati delle spalle, tradendo così un background di ascolti e influenze sicuramente più ampio rispetto a ciò che fa trapelare la bella chitarra ‘modello Zakk Wylde’ imbracciata con orgoglio. L’esibizione dei Kebrah fila via che è un piacere, tra l’invito rappresentato dalla canzone “Today” a vivere la vita giorno per giorno, senza mai prendercela troppo, e il divertente e ben più prosaico inno al Jack Daniel’s di “My Uncle Jack”. Il terremotante brano “L.S.D.”, posto in chiusura del concerto, conferma e sottolinea la buona prova dei Kebrah, per i quali anche il buon Gamma Mörser, chitarrista dei Gunjack, spenderà buone parole durante l’esibizione successiva. Per dirla con parole sue: ‘i Kebrah hanno spaccato o no?’. Ottima scoperta, questi Kebrah, e il fatto che siano piemontesi come me mi fa sperare di poterli incontrare ancora parecchie volte in futuro. Bravi, spassosi e potenti: dopo un concerto così ben riuscito sembra obbligatorio scolarsi un’altra birretta, in modo da lasciare il tempo ai Gunjack di allestire il palco, o meglio, il campo d’addestramento militare che ospiterà i loro strumenti.

TRACKLIST:

1 – DR

2 – Lower Again

3 – Better Watch Out

4 – This Is Another

5 – All I Want

6 – The Lines

7 – Today

8 – My Uncle Jack

9 – Tell Me Your Lies

10 – She Loves Girl

11 – LSD

 

Bob e i Kebrah

GUNJACK

Premessa doverosa: gli unici ‘conflitti’ che ci piace vedere sono quelli tra palco e pubblico, combattuti a colpi di rullante e raffiche di riff. Guarda un po’, si tratta di armi incapaci di distruggere alcunché se non le orecchie di noi fans, stregati dalla consapevolezza di poter godere nuovamente della musica dal vivo dopo un periodo di astinenza quasi totale. Uniformi indossate, reti di camuffamento militare distese sulla strumentazione, pittura nera distribuita su viso e braccia: che la battaglia coi Gunjack abbia inizio! Esattamente come possiamo sentire nell’album “The Third Impact”, l’intro strumentale dal titolo lovecraftiano “Dagon” precede la prima di una lunga serie di mazzate sonore, “Blast N’ Roll”, che a sua volta lascia spazio a “Twirling On Your Grave”. Pur trattandosi di una registrazione, sentire dal vivo la sirena antiaerea posta in apertura a quest’ultimo brano mi fa venire un leggero brivido lungo la schiena…vanno bene la musica, le birre e il divertimento, ma qui abbiamo la dimostrazione che i concerti offrono ben di più. Davanti a un palco si affrontano e si scongiurano le paure, si liberano gli istinti in modo costruttivo; mi vengono in mente parecchi leader politici che avrebbero bisogno di un trattamento di questo tipo, soprattutto in questo preciso periodo del 2022…ma torniamo ai Gunjack e alle loro battaglie in favore di un mondo migliore. La scaletta procede con “District 9”, un brano tratto dal secondo album dei nostri pistoleri, intitolato “The Cult Of Triblade”, anch’esso già recensito da Truemetal.it. La canzone merita una menzione a sé stante: inizialmente cadenzata e marziale, si evolve in un crescendo di velocità capace di scatenare un pogo automatico, seguendo così a grandi linee lo stesso ritmo dell’omonimo e straordinario film del 2009 scritto e diretto da Neill Blomkamp. Non voglio rovinare in alcun modo la trama a chi non lo dovesse aver visto, per cui mi limiterò a straconsigliarne la visione: raramente la Fantascienza è stata calata così realisticamente fra le brutture del nostro mondo. L’elenco di ‘bellezze’ terrestri contro cui si scagliano i Gunjack si arricchisce, proseguendo in ordine sparso con i brani “Nuke To Be Sure”, “Fukushima”, “Heart Of Tank”, “Normandy” e chi più ne ha più ne metta. I milanesi danno anche il giusto spazio alla trascinante “The Knights In White”, in cui i ‘cavalieri in bianco’ del titolo hanno poco a che vedere col Fantasy: il testo della canzone infatti celebra il personale sanitario che ha affrontato la pandemia da Covid-19 negli ultimi anni. C’è spazio anche per una riuscitissima cover, “Blue Suede Shoes” di Elvis, riproposta praticamente da chiunque in ambito Rock nel corso degli ultimi 50 anni, compresi i Motörhead…e ci credo, d’altronde il cantante/bassista e il chitarrista dei Gunjack occupano i medesimi ruoli nei Motörhell, gruppo tributo ai Motörhead che promette davvero bene. Difficile equivocare su chi possa essere l’eroe personale di Mr. Messerschmitt, considerandone baffi, barba e voce graffiante…se l’eredità dei Motörhead passa attraverso personaggi di questo calibro possiamo stare più che tranquilli: Lemmy in qualche modo è ancora tra noi. A tal proposito ricordo con piacere la versione live di “Metal Influencer”, unica canzone scritta in italiano proposta dai Gunjack e diretta verso un generico ‘qualcuno’ che, evidentemente, ha criticato le scelte stilistiche di un generico gruppo di “seguaci di vecchie tendenze e motti passati”…sospetto che il generico ‘gruppo’ siano proprio i Gunjack, ma per avere qualche retroscena in più rimando me stesso e i Nostri Lettori ad una futura intervista con la band che presto apparirà tra le pagine di TrueMetal.it. Limitiamoci a dire che, tra una vecchia tendenza e un motto passato, lo spettacolo offerto dai nostri prosegue riversando tonnellate di decibel su di un pubblico sempre più coinvolto ed euforico. Devo ammettere che la battaglia tra il pubblico e i Gunjack, mantenutasi in equilibrio tra le parti per buona parte dell’esibizione, volge nettamente a favore dei tre meneghini nel momento in cui il chitarrista e il bassista decidono di compiere un’impresa temeraria: al posto della classica invasione del palco da parte dei fans assistiamo ad un’invasione dell’uditorio, con i due arditi musicisti che, forti di un buon collegamento wi-fi, occupano con i loro strumenti l’area riservata al pubblico e finiscono per duellare tra le panche destinate agli astanti. Difficile battere i Gunjack dopo uno sfoggio di potenza così plateale: come d’altronde accade in ogni buon concerto che si rispetti, non c’è mai stata partita. Il pubblico, la cui resistenza era già stata abbondantemente fiaccata dalle bordate dei Kebrah, si arrende senza condizioni una volta giunta la fine dell’esibizione, andando a ingrossare la coda davanti al banco del merch dei Gunjack.

FORMAZIONE

Mr. Messerschmitt (Alessandro Dominizi) – voce, basso

M47 (Andrea ‘Rex’ Ornigotti) – batteria

Gamma Mörser (Fabio ‘Vichingo’ Cavestro)- chitarra

TRACKLIST

1 – Dagon

2 – Blast N’ Roll

3 – Twirling On Your Grave

4 – District 9

5 – Fukushima

6 – Behind The Truth

7 – Coma

8 – Nuke To Be Sure

9 – The Knights In White

10 – Normandy

11 – Immortals

12 – Blue Suede Shoes

13 – Totally Insane

14 – Heart Of Tank

15 – The Lie Of God

16 – 4B4Y

17 – Bloodbath

18 – Metal Influencer

19 – Into The Fire

Bob e i Gunjack

Mi piacerebbe poter dire di aver osservato tutto questo da lontano, in modo distaccato, così da poter scrivere un articolo obiettivo e imparziale: ovviamente non è andata così, e ci mancherebbe altro. Si va nelle sale live per divertirsi e lasciarsi per qualche ora il mondo alle spalle: per ottenere certi risultati un luogo come l’Associazione Positive Music è il posto ideale. Sfrutterò ancora una volta le sagge parole dell’ascia dei Gunjack Gamma Mörser: ‘Tenetevelo caro un posto così, ce ne sono pochi!’. Parole sante…seguiranno fra breve alcuni link per chi volesse approfondire la conoscenza dei gruppi e del locale che li ha ospitati. Grazie per la lettura e a risentirci al prossimo concerto!

https://www.facebook.com/kebrahrockband

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https://gunjack666.bandcamp.com/

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