Live Report: Kamelot @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)
KAMELOT + GUS G. + KOBRA AND THE LOTUS
8/10/2015 @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)
La band canadese capitanata dalla cantante Brittany “Kobra” Paige, propongono una scaletta incentrata sull’ultimo album High Priestesses, dalle sonorità heavy/power. Il brano di apertura “Soldier”, purtroppo è penalizzato da chitarre completamente assenti, sommerse dalla sezione ritmica, in compenso la voce grintosa e potente di Brittany, scalda i primi presenti della serata. Sui brani successivi i problemi alle chitarre vengono risolti, facendoci così apprezzare anche gli assolo del biondo chitarrista Jasio Kulakowski, che si alterna in alcuni brani alla seconda chitarra di Charlie Parra del Riego. Bellissimo il lavoro delle due chitarre sull’ultimo brano “50 Shades of Evil”, dove ognuna esegue un diverso assolo per finire all’unisono. Prestazione discreta.
Tracklist
1. Soldier
2. Warhorse
3. Hold On
4. I Am, I Am
5. Lost in the Shadows
6. 50 Shades of Evil
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È il turno di Gus G. e della sua sei corde allietare il pubblico. Con “Burn”, lo show decolla immediatamente, travolgendo il pubblico con un hard rock di pregevole fattura, impreziosito dall’assolo del nostro guitar hero. Ottima anche la prestazione del buon Hennig Basse, che sembra essere uscito dagli anni ’80, completamente vestito di pelle. La scaletta è sapientemente bilanciata, brani di Brand New Revolution si mischiano alla perfezione con quelli più duri di I Am The Fire, e se la tutto si mette anche a classe di Gus G. su due pezzi strumentali come “ The Quest” e “ Terrified” lo spettacolo è assicurato. La title track “I am the fire” permette a Basse di giocare col pubblico, ma è con la successiva cover “Crazy Train”, con un finale allungato per l’occasione a far esplodere letteralmente il locale, terminando lo show con la proverbiale ciliegina sulla torta. Difficile da dimenticare.
Tracklist
01. Burn
02. Brand New Revolution
03. Eyes Wide Open
04. Come Hell or High Water
05. World on Fire (Firewind song)
06. The Quest
07. Terrified
08. Redemption
09. I Am the Fire
10. Crazy Train (Ozzy Osbourne cover)
Finalmente l’attesa è finita, e i presenti che si sono fatti più numerosi, possono gustare il piatto forte della serata. I Kamelot, si presentano sul palco sulle note di “Veil of Elysium”, singolo dell’ultimo album Haven. Tommy Karevik, si presenta in forma smagliante, e pronto a sfoggiare sul palco tutta la sua personalità. Stasera non si fanno prigionieri, e la scaletta lo dimostra, “When The Lights Are Down”, “The Great Pandemonium”, “Center Of The Universe”, e “Karma”, si susseguono senza interruzioni, abbattendosi sul pubblico come colpi di una mitragliatrice. Karevik e Yuongblood la fanno da padroni, sostandosi da una parte all’altra del palco e incitando il pubblico a saltare e a cantare. Con “Torn”, e il successivo lento ”Here To Fall”, dedicata da un visibilmente emozionato Karevik a suo nonno, morto durante il tour, i Kamelot prendono un momento di respiro. Una breve pausa per tornare a spingere sull’acceleratore con una perfetta “March Of Mephisto”. “Insomnia” dimostra ancora una volta come i pezzi estratti dall’ultima fatica, rendano bene in sede live e come ormai il Karevik si trovi completamente a suo agio con gli altri membri della band. Ed è tempo anche per Casey Grillo, metronomo della serata, di dimostrare il suo valore con un assolo di batteria, accompagnato da battiti di mano e urla dei fan. “Veritas”, e una potentissima “Liar Liar”, forse il pezzo più bello dell’ultima fatica, ci portano troppo velocemente verso la fine dello spettacolo, chiuso dalla bellissima e immancabile “Forever”, cantata da tutti i presenti.
Le luci si abbassano, per poi tornare a illuminare uno Sean Tibbets con occhiali da saldatore, saltellante sul palco e a incitare il pubblico come un vero frontman. Con “Revolution” e una perfetta “Sacrimony (Angel of Afterlife)”, i Kamelot si congedano dal pubblico, senza creare un momento di panico sul palco, quando Youngblood lancia la chitarra a un uomo del service, dai riflessi pronti, che non se lo aspettava minimamente.
Volumi e suoni calibrati benissimo, la presenza di una corista che ha interpretato le parti femminili sia pulite che in growl, quindi niente voci campionate, la voglia di lasciare il ricordo di una bellissima prestazione, rendono indimenticabile questa serata. Forse sull’encore si può decisamente migliorare, ma per oggi, va benissimo così! Appalusi e ovazioni ben più che meritati.
Tracklist
01. Veil of Elysium
02. When the Lights are Down
03. The Great Pandemonium
04. Center of the Universe
05. Karma
06. Torn
07. Here’s to the Fall
08. March of Mephisto
09. Rule the World
10. Insomnia
11. Drum Solo (Casey Grillo)
12. Veritas
13. Liar Liar (Wasteland Monarchy)
14. Keyboard Solo
15. Forever
Encore:
16. Revolution
Manus Dei
17. Sacrimony (Angel of Afterlife)
Continuum