Alternative Metal Thrash

Live Report: Ottone Pesante + Re-animated @ Ziggy Club – Torino 02/12/2022

Di Roberto Castellucci - 14 Dicembre 2022 - 10:00
Live Report: Ottone Pesante + Re-animated @ Ziggy Club – Torino 02/12/2022

Quando si prospetta la possibilità di partecipare ad un concerto a Torino la mia preoccupazione è sempre la stessa: IL PARCHEGGIO. Non avendo mai varcato le porte dello Ziggy Club e non conoscendo la zona, la mia immaginazione inizia a produrre apocalittiche visioni di stalli liberi a 6 km dal locale, con conseguenti interminabili camminate da affrontare prima di potermi avvicinare agli spillatori di birra. Parto quindi per tempo da casa, considerando 45 minuti di viaggio e un’abbondante mezz’ora per trovare il tanto agognato parcheggio. Incredibilmente, un posteggio libero a 200 m di distanza dal locale sembra portare scritto sull’asfalto il mio nome. Mi ci butto a pesce e inizio ad esplorare l’area, ancora un po’ stordito dall’estrema semplicità con cui ho risolto l’annosa questione del posto macchina. Un buon inizio di serata, indubbiamente…

Da lontano faccio un po’ fatica a individuare la porticina d’ingresso dello Ziggy Club, stretta fra un grande negozio di articoli sportivi e un supermercato. Non appena mi trovo di fronte all’ingresso, però, il logo del locale fa bella mostra di sé, mostrandomi la via da seguire. Suono il campanello, la porta viene sbloccata e mi trovo in un corridoio le cui pareti sono adornate di citazioni prese dai testi di David Bowie. Anche le pareti del locale, tra una vecchia locandina dei Diaframma e una di Iggy Pop, sono state decorate con frasi estratte da canzoni del Duca Bianco come “Heroes” e “Ziggy Stardust“…tradendo così inequivocabilmente il motivo per cui il circolo è stato chiamato, per l’appunto, Ziggy. Oltre al logo, infatti, i volti dei manichini che ornano l’interno dello Ziggy Club sono stati abbelliti con un fulmine colorato, vale a dire l’indimenticabile make-up scelto dall’artista per la copertina del suo album del 1973, “Aladdin Sane”.

Benvenuti allo Ziggy Club!

Subito dopo aver reso il giusto onore allo spillatore di birra mi accomodo in sala. Approfittando del tempo risparmiato grazie al generoso viale che ha accolto la mia automobile, mi posso gustare il soundcheck degli Ottone Pesante e successivamente dei Re-animated. Con estremo piacere ricevo anticipatamente una sana dose introduttiva di blast beats, suoni infernali di tromba e trombone, assoli di basso e riff Thrash old style, con addirittura un accenno alla melodia di “Love Will Tear Us Apart” dei Joy Division da parte di uno dei chitarristi dei Re-Animated. La serata, torno a dirlo, promette bene…tra una birra e l’altra, inoltre, incontro alcuni componenti della band torinese Alternative Rock/Post Metal Rebis e scopro che uno dei chitarristi, Sabino Matera, è anche un abile fotografo. Le foto, quelle belle, che vedrete nell’articolo sono farina del suo sacco; chi di voi volesse contattarlo per recuperarne altre può cliccare qui.

Preparativi

I boccali di birra, tra una risata e l’altra, continuano a svuotarsi mentre gli avventori accorsi per la serata poco per volta affollano il locale. Ho anche modo di scambiare quattro chiacchiere con Tommaso Nicolosi, direttore artistico dello Ziggy, rappresentante della pagina Zefir Live Shows…e organizzatore del qui presente concerto: con giusto orgoglio mi rivela che è stata sua l’idea di affiancare un agguerrito gruppo Thrash Metal ad un altrettanto agguerrito gruppo Brass Metal…Brass Metal? Esatto, parliamo di Metal suonato esclusivamente con batteria e strumenti a fiato in ottone. Se la definizione vi incuriosisce, come è giusto che sia, esplorate preventivamente la pagina YouTube degli Ottone Pesante: se non li avete mai ascoltati è giunto il momento che lo facciate…ma torniamo allo Ziggy e a questo sabato sera torinese, con le bands che nel frattempo consumano la loro cena, le luci che iniziano a smorzarsi e i fari dietro al palco ad accendersi. Mi ritaglio un posticino in prima fila, altri spettatori si uniscono, la musica di sottofondo si affievolisce…che lo spettacolo abbia inizio!

Re-animated

Lo Ziggy Club è accogliente, ben arredato ma non propriamente grande…il pogo generato dai Re-animated già dalla seconda canzone è per questo motivo ancora più devastante. I molti scalmanati presenti fra il pubblico sono un’ottima misura del gradimento di cui gode il Bay Area Thrash della band, felice di distribuire badilate sonore ispirandosi allo stile di gruppi come Death Angel e Metallica (quelli di 35 anni fa, s’intende…). L’abilità dei cinque ragazzi è fuori discussione e stupisce positivamente la coesione fra i musicisti, nonostante la loro diversa provenienza geografica. Il gruppo, infatti, vede come base operativa la città di Torino anche se i membri arrivano da tutto il Nord Italia: Piemonte, Liguria, Veneto,…occorre inoltre sottolineare come i responsabili della la sezione ritmica, cioè basso e batteria, svolgano la medesima funzione anche nell’eccellente gruppo Death Metal Miscreance, nostra vecchia conoscenza. Gli appassionati che hanno avuto modo di ascoltare la musica dei Miscreance, quindi, possono tranquillamente serbare grandi aspettative nel caso in cui dovessero incontrare i Re-animated: il quintetto di thrashers non li deluderà. Azzarderei quasi a dire che rispetto al già eccellente EP di esordio, l’omonimo “Re-animated”, la band dal vivo mostra di avere una marcia in più. Di sicuro il gruppo sta crescendo, nel corso dei mesi le sessioni in sala prove saranno aumentate, ma immagino che la dimensione ‘a misura d’uomo’ dello Ziggy Club aiuti parecchio. Non ci sono infatti transenne a separare il pubblico dal palco, che oltretutto è poco rialzato rispetto al pavimento: questa caratteristica aumenta enormemente il reciproco scambio di emozioni che dovrebbe essere alla base di ogni esibizione, sia essa musicale, teatrale o che dir si voglia. Mi accorgo inoltre come molti dei presenti, soprattutto coloro che hanno superato i 35/40 anni, apprezzino parecchio l’impegno profuso dai Re-animated nel mantenimento di un sano approccio estetico old school:  jeans attillatissimi, sneakers anni ’90 col collo alto, bandane che ammiccano all’estetica di molti gruppi Crossover Thrash,…e, ovviamente, il tradizionale Thrash Metal ‘sparato a mille’ dalla band. Basti sapere questo: oltre ai brani dell’EP e all’inedito “Portrait”, i ragazzi chiudono il loro concerto con “Power Thrashing Death”, una cover dei Whiplash presente nell’album “Power And Pain” del 1985. Lo ammetto: non ho mai ascoltato più di tanto i Whiplash, glorioso combo Speed/Thrash americano tuttora attivo dopo mille peripezie, e infatti non ho minimamente riconosciuto la canzone quando i Re-animated l’hanno proposta. L’ho scambiata a tutti gli effetti per un loro brano, e questo la dice lunga sia sulla credibilità della proposta musicale del gruppo che sulle ottime capacità di questi cinque giovani prestanti. In definitiva, quindi, il concerto dei Re-animated assume tutti i contorni di un’esperienza da ripetere al più presto…non appena le spalle mi si saranno rinsaldate dopo le molte mazzate subite nel pit!

Scaletta Re-animated:

1 – “Endless Burden

2 – “Unconscious Depths

3 – “Portrait

4 – “Re-Animated

5 – “Virtual Reality

6 – “Inhuman Relations

7 – “Power Thrashing Death” (Whiplash cover)

I Re-animated online:

https://www.facebook.com/ReAnimated.Official

https://re-animated1.bandcamp.com/releases

Gli scatti di sab_raven, Sabino Matera:

Ottone Pesante

Se mai sentirete suonare le Trombe del Giudizio i casi saranno due: sarà arrivata la fine del mondo…oppure gli Ottone Pesante stanno suonando vicino a casa vostra. Se per nostra e vostra fortuna si tratterà del secondo caso, vestitevi in fretta e andate a gustarveli prima che finiscano la loro scaletta: vi stupiranno come hanno stupito me in questa serata. Conosco la band da qualche tempo e ne ho già ascoltato spesso la produzione artistica, ma come sempre si finisce per sentenziare in occasioni come questa, dal vivo è sempre un’altra cosa. In un modo o nell’altro, infatti, il trio ipnotizza i fans fin da subito, prima ancora di iniziare lo spettacolo. Già solo buttando l’occhio sull’armamentario che i ragazzi si portano appresso si rimane affascinati: è inevitabile mettersi a fissare intensamente il florilegio di effettiere e pedaliere sistemate sul palco in un groviglio selvaggio di cavi. Come è giusto che sia, poi, tutto questo ambaradan si trova ad essere stabilmente protetto da un’incudine, mascotte del gruppo sin dagli esordi del primo EP omonimo, “Ottone Pesante” del 2015.

Quando inizia il concerto lo stato di ipnosi non accenna minimamente a svanire: lo sguardo si sposta continuamente dai due fiati, per la precisione tromba e trombone, alla batteria, il cui set apparentemente minimale consente all’ottimo Beppe Mondini di produrre vibrazioni coinvolgenti e ritmi complessi, incredibilmente multiformi. La varietà è infatti uno dei maggiori punti di forza degli Ottone Pesante, capaci di esplorare praticamente tutte le declinazioni del Metal più o meno estremo fondendolo con Jazz, Avantgarde, Ska-core e chi più ne ha più ne metta. Siamo comunque abbastanza lontani dalla follia tipica di dischi ultra-sperimentali come, tanto per fare un esempio, “Torture Garden” dei Naked City di John Zorn, incredibile album a cui la mia ‘memoria musicale’ si è collegata quasi automaticamente. I brani degli Ottone Pesante, persino quelli più labirintici e articolati, fortunatamente rimangono agevolmente fruibili e, mi si passi il termine, talvolta ‘fischiettabili’. Per dirla in modo più professionale: ci si può appropriare mnemonicamente delle tracce degli Ottone Pesante dopo un congruo numero di ascolti, il che li rende potenzialmente adatti per platee ben più ampie rispetto all’utenza metallara pura e dura. Lo si può notare anche dal pubblico presente, molto eterogeneo: gli scalmanati presenti nel pit dei Re-Animated si trovano ora fianco a fianco con persone all’apparenza non metallare…o che non indossano magliette coi teschi come io insisto a fare, nonostante i miei quarant’anni suonati. Il gradimento verso la proposta degli Ottone Pesante, infatti, non viene minimamente scalfitto da canzoni come “The Fifth Trumpet”, pescata dall’album “Apocalips” del 2018 e caratterizzata dalla presenza di un testo ‘urlato’ da Travis Ryan, cantante del gruppo Death/Grind statunitense Cattle Decapitation. Allo Ziggy purtroppo non possiamo contare sulla presenza di Travis Ryan: la riproduzione delle parti vocali viene, immagino, affidata ad uno degli innumerevoli ammennicoli elettronici presenti davanti al trombettista Paolo Raineri. La stessa cosa accade per il brano “Tentacles”, terza traccia di “DoomooD” del 2020 e cantata da Sara Bianchin dei Messa: in mancanza della cantante, il brano viene accompagnato dalla registrazione della voce femminile. L’effetto mesmerizzante che gli Ottone Pesante hanno prodotto in me e in molti altri astanti, purtroppo, non può durare in eterno; in men che non si dica il concerto arriva alla fine. I Nostri hanno avuto modo di ripercorrere tutti i dischi pubblicati finora, dal succitato “Ottone Pesante” all’ultimo EP “…And the Black Bells Rang”, dato alle stampe nel 2022; diventa arduo pertanto presentarsi con le idee chiare al banco del merch, tappa obbligata per portarsi a casa un souvenir della serata. Scelgo due CD a caso e mi riprometto di completare la discografia nelle prossime occasioni, che sicuramente si ripresenteranno…occhio alle date sul loro sito ufficiale: se il trio passa dalle vostre parti approfittatene!

Scaletta Ottone Pesante:

1 – “Into The Chasm

2 – “Nights Blood

3 – “Black Bells of Destruction

4 – “Tentacles

5 – “Coiling of the Tubas” 

6 – “Serpentine Serpentone

7 – “Bone Crushing

8 – “Locusts’ Army

9 – “The Fifth Trumpet”

10 – “Carne Marcia”

11 – “Grave”

12 – “Endless Spiral Helix”

13 – “End Will Come When Will Ring the Black Bells”

14 – “Melodic Death Mass” da “Brassphemy Set in Stone

15 – “Grindstone

16 – “Redsmith Veins

17 – “Evil Anvil

Gli Ottone Pesante online:

https://www.facebook.com/ottonepesante

https://ottonepesante.bandcamp.com/

https://www.youtube.com/@OTTONEPESANTE

Altri quattro scatti di sab_raven, l’ottimo Sabino Matera:

Bob e gli Ottone Pesante
Bob e i Re-animated