Live Report: Ravenscry Release Party a Buccinasco (MI)

Di Vittorio Cafiero - 25 Maggio 2014 - 23:25
Live Report: Ravenscry Release Party a Buccinasco (MI)

 

 

Fa sempre un certo piacere rilevare come, anche a livello underground, le cose possano essere fatte bene, con serietà e professionalità. I palchi magari non sono quelli di primissima categoria, ma poco importa, quando c’è passione e voglia di fare. Ci stiamo riferendo, nella fattispecie, al release party di The Attraction Of Opposites, secondo lavoro sulla lunga distanza dei (prevalentemente) lombardi Ravenscry, organizzato al Route 66 di Buccinasco. Discreta l’affluenza, ottima l’atmosfera, sobria ed amichevole. Nulla sembra essere lasciato al caso specialmente a livello di accoglienza ed ospitalità: è in occasioni come queste che si percepisce come dietro il lavoro di una band sia indispensabile una buona attività di comunicazione e promozione, in un panorama musicale che definire affollato è un eufemismo. 

Emozionati per l’occasione, che sa di piccolo evento, i Ravenscry salgono sul palco e presentano agli astanti il nuovo lavoro nella sua interezza. Per chi ancora non li conoscesse, la band propone un metal a tinte moderne, pesante e compresso specialmente nelle ritmiche davvero robuste (sostenute da chitarre a 7 e anche 8 corde per quanto riguarda il fondatore Paul Raimondi) e nel lavoro di batteria decisamente “atletico” di Simon Carminati. Il tutto, accompagnato dalla splendida voce dell’affascinante Giulia Stefani, dotata di un timbro caldo, a metà tra il soul e il lirico. 

La setlist scorre veloce, tra un pezzo e l’altro ci sono simpatici siparietti tra la band e la crew, ancora una volta a sottolineare il clima della serata. Tranne Missing Words e Living Today, da poco proposti in anteprima online, è la prima volta che si ha la possibilità di sentire i pezzi del nuovo disco: l’impatto è decisamente positivo (si avrà modo di approfondire in sede di recensione, ovviamente), a caldo sembra che non ci sia stato uno sconvolgimento in termini stilistici, ma che il songwriting e gli arrangiamenti siano maturati rispetto ai tempi dell’esordio (il pur convincente One Way Out).

Rimangono impressi certamente la cadenzata The Witness, che tra una pausa e una ripartenza mette in risalto la cura della band per la struttura ritmica di ogni canzone (che gioco forza ne guadagna in impatto live) e Alive, introdotta e accompagnata dalle splendide note di un sassofonista salito sul palco per l’occasione. Impressiona anche la pesante e nervosa Big Trick, dall’approccio sicuramente “in your face“, ma anche quando puntano sull’atmosfera i Ravenscry sembrano sapere il fatto loro (Noir Desire).                                     

La resa audio è buona, anche se forse voce e chitarra solista avrebbero dovuto essere un po’ meno soffocate nel mix. In generale, The Attraction Of Opposites si presenta ricco a livello compositivo, ma non tanto da appensantire il tiro dei brani, praticamente tutti adatti alla prova dal vivo. La band, reduce dall’importante partecipazione al Power Prog & Metal Festival in Belgio, suona già affiatata e compatta, ma chi scrive è convinto che un’intensa attività live non potrà che giovare al quintetto. A tal proposito, tutti gli elementi sembrano a proprio agio, stupisce in particolar modo la base ritmica, un vero schiacciasassi: vedremo se su cd l’effetto sarà simile. 

A chiusura del concerto, i Ravenscry rendono omaggio al disco d’esordio, proponendone un paio di pezzi: Calliope e Nobody, in particolare, si confermano essere due pezzi davvero trascinanti e non sorprende che – specialmente il secondo – abbiano totalizzato centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube. 

Si chiude tra i festeggiamenti e tra i sorrisi, con tanto di spumante e torta a sorpresa sul palco. Tanta energia, tanta positività sul palco: la speranza è che tutto ciò sia il preambolo di un futuro brillante per una giovane band che ha avuto il coraggio di fare (bene) tutto da sola. In bocca al lupo, Ravenscry 

Vittorio Cafiero