Live report: Riot V a Brescia

Di Giacomo Cerutti - 13 Febbraio 2014 - 12:00
Live report: Riot V a Brescia

Al Circolo Colony si prospetta una serata memorabile, a calcare il palco saranno i RIOT V, storici portabandiera dell’heavy/metal statunitense, che dopo la morte del chitarrista nonché fondatore Mark Reale (avvenuta il 25 gennaio 2012) hanno deciso, previo consenso del padre Tony Reale, di continuare l’attività convinti nei loro cuori che è esattamente questo che il grande Mark avrebbe voluto; infatti i concerti che terranno sono un fantastico tributo in suo onore e la “V” simboleggia la quinta fase della loro carriera, dal momento che con la nuova formazione incideranno un nuovo disco.

Per questo evento imperdibile, la gente si è mossa da tutta Italia organizzando addirittura un bus, cosa che ormai succede solo per i grossi festival. Il compito di aprire la serata spetta ai RYAL, band epic/metal di Cagliari nata nel 2009 e forte del debut album “Alliance” uscito quest’anno.

 

 

Quando entrano in scena preceduti dall’intro, nel locale c’è una manciata di persone, ma per nulla intimoriti partono con “God Of Mountains” dando prova di che pasta son fatti: Carlo Olla e Michael Crank alle chitarre si destreggiano tra riff ed assoli incalzanti e melodici, fluidificati da Nicola Piras al basso, mentre Giacomo Macis dimostra la sua potenza alla batteria, infine Giampiero Boi oltre ad avere un bel timbro ed una notevole preparazione vocale, si rivela un buon frontman capace di tener viva l’attenzione dei pochi presenti che non fanno mancare il giusto supporto. Con una performance di soli sette pezzi, si sono fatti valere tirando fuori grinta e passione, spero che in futuro abbiano occasione di esibirsi davanti ad un pubblico più numeroso, che potrà apprezzare il loro talento.

 

Setlist:

Intro I Am Lennart

God of mountains

Spoils of war

Alliance

Quest for the dawn

Hand of Glory

Empty grave

Bringer of doom

 

 

La serata prosegue con un’altra band nostrana, direttamente da Ascoli Piceno i BATTLE RAM portatori di heavy/metal dal 2001 con all’attivo un paio di EP ed debut album “Long Live The Ram” fresco di pubblicazione. Ad accoglierli c’è già un più nutrito numero di persone, e senza indugi irrompono con “Burning Lives” dando subito una scossa iniziale, ogni canzone è un susseguirsi di potenti riff ed assoli feroci da parte di Gianluca Silvi e Fabrizio Sgattoni, Arnaldo Rosati fa vibrare duramente il basso, Giuseppe Bracchi viaggia tra pedale piatti e pelli a grande velocità, infine Franco Sgattoni colpisce il pubblico sfoderando una voce impressionante, di grande estensione e acuti da paura. I Battle Ram in passato hanno partecipato a festival importanti come il “Valpolicella 2004”, “Tradate Iron Fest 2005” e il primo “Play It Loud”, inoltre hanno avuto l’onore di aprire gli show di mostri sacri come Manilla Road, Jag Panzer, Helstar, Brocas Helm e tanti altri. Quindi, è inutile dire che sanno tenere degnamente un palco, con notevole spirito di coinvolgimento e legati da una forte sinergia, ed il pubblico risponde con entusiasmo per tutto lo show, con urla, applausi ed intonando un coro. Per il finale tengono in serbo un paio cover, chicche da intenditore, ovvero l’intramontabile “Angel Witch” e “Simphony Of Terror” dei Jag Panzer, chiudendo in bellezza una validissima performance di grande impatto, che ha riscosso grande successo.

 

Setlist:

Burning Lives

The Stone

The Vow

Behind The Mask

Smash The Gates

I am HM

Burn With Me

Angel Witch (Angel Witch cover)

Battering Ram

Symphony Of Terror (Jag Panzer cover)

 

 

È giunto il momento tanto atteso, nel locale c’è una discreta schiera di fans in trepidante attesa di vedere i propri idoli, la tensione cresce e quando si spengono le luci si alzano urla e l’immancabile coro “RIOT, RIOT, RIOT,…”. Finalmente entrano in scena: alle chitarre abbiamo lo storico Mike Flyntz e il suo giovane allievo Nick lee, al basso il mitico Don Van Stavern, alla batteria Frank Gilchriest (Virgin Steele). L’entusiasmo è alle stelle, e dopo un rapido saluto i nostri partono con “Narita” pezzo strumentale dell’omonimo album, per poi irrompere con “Fight Or Fall” che vede l’entrata in scena del nuovo vocalist Todd Michael Hall (Burning Star, Reverence). Solo l’inizio è da panico, e procedono senza complimenti con perle tipo “Wings Are For Angels”, “Fire Down Under”, “Sign Of The Crimson Storm” e altre, toccando quasi l’intera discografia ed attingendo soprattutto dalla pietra miliare “Thundersteel”. I Riot V hanno un imponente impatto scenico, Mike è un’incessante fucina di riff micidiali ed assoli penetranti, seguito a ruota dal giovane Nick che si dimostra pienamente all’altezza del compito, Don Van Stavern compatta la sezione ritmica con dure linee di basso, mentre Frank è una vera e propria macchina da guerra, uno spietato demolitore di piatti e pelli. Degno di nota è in particolare il nuovo frontman Todd, che oltre alla bella presenza sfoggia una voce invidiabile, dal timbro potente e di grande estensione, inoltre ha una buona interazione col pubblico tanto da spingersi sulla transenna quasi in braccio alla prima fila, porgendo il microfono per cantare ritornelli e cori d’incitamento. Il Colony è in delirio, e si prosegue ancora con “Angels Eyes”, “The Altair Of The King” e “Bloodstreets”, sino ad arrivare alla memorabile “Swords & Tequila”, un momento davvero commovente: Todd innalza la bottiglia di Tequila brindando al compianto Mark, grande protagonista della serata, la cui presenza è simboleggiata dalla custodia della sua chitarra posizionata alle spalle di Mike. Al termine della canzone, la band si ritira tra gli innumerevoli applausi e continue richieste da parte dei fans insaziabili, e dopo una breve pausa, rientrano più carichi che mai travolgendoli con “Warrior” e la terremotante “Thundersteel”, concludendo un concerto a dir poco esplosivo in ogni suo aspetto, tecnico, scenico ed emozionale, un tuffo nei gloriosi anni ’80 per la felicità di molti metallari nostalgici e di quelli più giovani che non hanno potuto vederli nei tempi d’oro.

 

Complimenti al Colony e alla MGP per la magnifica serata che è andata nel migliore dei modi, e un augurio ai Ryal e ai Battle Ram che hanno dimostrato il loro valore meritando tutto il nostro rispetto e supporto. Finisco porgendo l’ultimo saluto alla leggenda fatta a persona… Ciao Mark! R.I.P.

 

Setlist:

Narita
Fight Or Fall
On Your Knees
Metal Soldiers
Wings Are For Angels
Johnny’s Back
Hard Lovin’ Man
Fire Down Under
Metal Warrior
Sign Of The Crimson Storm
Angels Eyes
Still Your Man
The Altair Of The King
Flight Of The Warrior
Bloodstreets
Road Racin’
Swords & Tequila

 

Encore:
Warrior
Thundersteel

 

Giacomo Cerutti