Progressive

Live Report: Symphony X @ New Age Club, Roncade (Tv)

Di Marco Donè - 13 Maggio 2019 - 10:00
Live Report: Symphony X @ New Age Club, Roncade (Tv)

In attesa di maggiori informazioni riguardo il nuovo e attesissimo album dei progster americani Symphony X, la band capitanata da Michael Romeo ha deciso di interrompere il proprio silenzio con un nuovo tour europeo, che tocca l’Italia con ben quattro date. Il primo appuntamento in territorio italico è previsto per venerdì 10 maggio al New Age a Roncade, in provincia di Treviso, locale che nel corso degli anni ha saputo regalare tante soddisfazioni ai metalhead del Nord-Est.
Truemetal.it non poteva mancare all’appuntamento, eccovi quindi il resoconto della serata.

 

Buona lettura!

 

Live report a cura di Marco Donè

 

 

New Age, Roncade (Tv), venerdì 10 maggio 2019. L’appuntamento è di quelli ghiotti: i Symphony X, da tempo band di riferimento per la scena progressive power metal, fanno il loro ritorno in Italia. Primo appuntamento delle quattro date previste nel Bel Paese, un evento capace di catalizzare l’attenzione di tutti gli appassionati del nord-est.
Il ruolino di marcia della serata prevede l’apertura del locale alle 20:00, con gli inglesi Savage Messiah, la band di supporto per questa nuova tournée europea di Romeo e compagni, pronti a salire sul palco del New Age alle 20:15.
Arriviamo al locale alle 20:15, e dopo i convenevoli di rito alla cassa, accediamo alla sala concerti con i Savage Messiah che stanno ultimando l’esecuzione del primo pezzo proposto in serata.

 

SAVAGE MESSIAH

 

Devo essere sincero, prima d’ora non mi ero mai imbattuto nella band inglese; con interesse inizio quindi a seguirne l’esibizione. I Nostri suonano con grande carica e convinzione le proprie parti, mettendo in mostra una sana passione per il metallo pesante. La loro proposta mescola parti melodiche, ben coronate da dei ritornelli curati e mai banali, intervallati da delle aperture più violente. Un ibrido tra power e hard rock, condito qua e là con una sana spruzzatina di pesantezza e violenza. Una proposta non proprio originalissima ma in grado di scaldare il già numeroso pubblico presente. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto se consideriamo che su nove pezzi proposti, ben otto vengono tratti dall’imminente quinto disco, intitolato “Demons”, che verrà pubblicato via Century Media Records il prossimo 17 maggio, che risultano quindi totalmente inediti. Una scelta coraggiosa ma che, in particolare nelle battute conclusive dello show, verrà premiata dalla risposta del pubblico, nonostante dei suoni che hanno inficiato e non poco l’esibizione del quartetto di Londra, penalizzando soprattutto le chitarre. Da segnalare la capacità di intrattenimento del chitarrista-cantante Dave Silver, autentico punto cardine dell’esibizione dei Savage Messiah, che, sfoggiando un italiano perfetto, riesce a creare un contatto diretto con la numerosa platea e a farsi quindi seguire. Spettacolare, soprattutto, la presentazione dell’ultimo pezzo in scaletta, ‘Down and Out’, in cui Silver chiederà al pubblico, se soddisfatto di quanto fin qui ascoltato, di andare ad acquistare una t-shirt dei Savage Messiah al banco merch, ma non per lui, lui sta bene, ma per il bassista, indicando alla sua sinistra Mira Slama, che non ha mangiato in queste settimane, concludendo con: «E non sa un cazzo di cosa sto dicendo». La canzone parte e Slama, non conoscendo l’italiano e non sapendo cos’abbia detto il giovane chitarrista-cantante, sapendo però di essere stato il protagonista di un siparietto, coinvolge il pubblico con un battito di mani sulle note dell’intro di ‘Down and Out’. Voto dieci per la simpatia! Una band che probabilmente non rivoluzionerà il mondo della musica dura, ma che dal vivo sembra avere molte frecce al proprio arco da poter scoccare.

 

Setlist:

Virtue Signal
Heretic in the Modern World
The Bitter Truth
The Lights Are Going Out
Under No Illusions
What Dreams May Come
Parachute
The Fateful Dark
Down and Out

 

SYMPHONY X

 

Dopo un cambio palco della durata di circa mezz’ora, arriva il momento tanto atteso da un New Age ormai stracolmo di gente. Verso le 21:30 le luci si spengono e, accolti dal boato del pubblico, fanno l’ingresso in scena i Symphony X. Si parte subito con una ‘Iconoclast’ da paura, che evidenzia come i cinque siano in forma smagliante, ma si sa, la band di Romeo, dal vivo, è un’assoluta garanzia. Tocca poi alla splendida ‘Evolution (The Grand Design)’, tratta da quel capolavoro che risponde al nome di “V: The New Mitology Suite”, accolta con enfasi da un pubblico sempre più caldo, pronto a cantare uno dei ritornelli più trascinanti mai composto dai Symphony X, almeno per il sottoscritto. Inutile dire come i cinque eseguano magistralmente le proprie parti, riuscendo allo stesso tempo a trasmettere entusiasmo e adrenalina, risultando così non dei freddi esecutori, ma dei musicisti che salgono sul palco pronti a travolgere e a farsi travolgere a loro volta dalla passione, dal trasporto e dalla carica che solo la musica e il contatto con il pubblico possono trasmettere. Rullo si rivela la solita macchina da guerra, un randellatore di pelli dotato di una precisione svizzera, Pinnella aumenta il pathos delle composizioni con il suo inconfondibile stile alle tastiere, Lepond propone le sue trame intricate al basso aggredendo il palco con la solita cattiveria, regalando sorrisi a destra e a manca a tutti i fan. Romeo regala riff e assoli con una pulizia di esecuzione strabiliante, il tutto dando vita a dei simpatici skectch con quell’animale da palco che risponde al nome di Russel Allen, autore al microfono di una prova magistrale, confermandosi come una delle voci più quotate a livello internazionale. La potenza, la sicurezza, la precisione e l’espressività con cui ripropone le proprie linee vocali, utilizzando tutto il suo range, lasciano letteralmente esterrefatti. Ciò che non funziona, purtroppo, come già sottolineato per i Savage Messiah, sono i suoni. Anche con i Symphony X, infatti, i suoni non risultano ben bilanciati, sacrificando in particolare chitarre e tastiere, peccato. Nonostante questo, però, il pubblico del New Age vive lo show con autentico trasporto, pronto ad assecondare le richieste di uno scatenato Allen. Si susseguono bordate come ‘Domination’, canzoni dal forte impatto melodico e cariche di virtuosismo come ‘Run With the Devil’ e ‘Sea of Lies’, fino a toccare il lato più emotivo dei Symphony X con ‘Without You’, presentata in maniera toccante da Allen. Il cantante americano, infatti, annuncia la canzone dicendo che le parole del testo sono state scritte con un significato, ma dopo i tristi episodi vissuti in quel dannato incidente, avvenuto durante una tournée americana con gli Adrenaline Mob nel 2017 e che costò la vita al bassista e alla manager della band, il testo assume un significato diverso, più profondo. Mentre pronuncia queste parole è costretto a fermarsi, colto dall’emozione, trovando però l’appoggio e il sostegno del pubblico.
La serata si avvicina così verso la fine e dopo aver sparato un’altra cartuccia esplosiva che risponde al titolo di ‘Set the World on Fire (The Lie of Lies)’, i cinque salutano il pubblico e rientrano nel backstage. Ovviamente l’intero New Age chiama a gran voce i propri beniamini, che dopo qualche minuto tornano in scena con una sorpresa, proponendo per intero, in tutti i suoi ventiquattro minuti, la suite ‘The Odissey’. Una scelta coraggiosa e rischiosa, visti i suoi continui cambi tra parti enfatiche e altre più atmosferiche, ma che viene accolta e vissuta con grande partecipazione del pubblico, tanto che i dubbi che avevano iniziato ad affiorare nella mia mente riguardo tale scelta, durante le note iniziali della canzone, vengono ben presto spazzati via. Siamo veramente giunti alla fine, dopo un’ora e mezza di concerto i Symphony X salutano il pubblico, in un autentico tripudio, ricevendo il meritato omaggio. Un concerto che i presenti difficilmente scorderanno, ma come dicevamo poco sopra, i Symphony X sono una garanzia. Non rimane che attendere il nuovo album…

 

Setlist:

Iconoclast
Evolution (The Grand Design)
Serpent’s Kiss
Nevermore
Without You
Domination
Run With the Devil
Sea of Lies
Set the World on Fire (The Lie of Lies)

Encore:

The Odyssey

 

CONCLUSIONI

 

Vista l’affluenza e la prestazione offerta dalle due band, quella vissuta al New Age è stata senz’ombra di dubbio una serata positiva, la cui unica pecca, come sottolineato nel report, sono stati i suoni. Peccato, ma purtroppo sono cose che possono accadere. I Symphony X si sono mostrati in piena forma, confermando il loro status di band di riferimento nel genere. La fame per un nuovo disco del quintetto americano cresce sempre più. Restiamo in attesa, fiduciosi che questa nuova tournée possa trasmettere a Romeo e compagni la sensazione che il momento di un nuovo full length sia finalmente giunto.
Mi concedo poi una riflessione personale, dettata più che altro dal momento che stiamo vivendo, in cui, grazie allo sviluppo tecnologico, tramite il web possiamo conoscere le scalette che le band proporranno nei loro live con largo anticipo. Prima della serata del New Age mi era giunta in orecchio qualche voce di chi non si sentiva soddisfatto della scaletta dei Symphony X proposta in questa nuova tournée. Beh, l’atmosfera e le emozioni che si sono respirate durante l’ora e mezza di concerto, che hanno creato un vero e proprio contatto tra pubblico e band, con una platea che ha vissuto con partecipazione e trasporto tutto lo show dei cinque americani, spazzano via ogni qualsiasi perplessità. Forse dovremmo fare un piccolo passo indietro, essere meno freddi e tecnologici e vivere la musica a noi cara con quello spirito che l’ha sempre contraddistinta, fatto di passione, rispetto, supporto e fratellanza.

 

Marco Donè