Vario

Live Report: Vuur @Magazzini Generali, Milano 24/02/2018

Di Vittorio Cafiero - 28 Febbraio 2018 - 1:34
Live Report: Vuur @Magazzini Generali, Milano 24/02/2018

Una fredda serata invernale fa da contorno alla prima esibizione da headliner in Italia degli olandesi Vuur, la nuova creatura progressive metal “moderno” di Anneke Van Giersbergen. L’orario anticipato all’ultimo momento non consente di assistere all’esibizione della band in apertura di serata (i polacchi Votum) e gli stessi headliner iniziano lo show ad un orario “da aperitivo”. Al di là di questi dettagli, qualche centinaio di appassionati è accorso per rendersi conto dal vivo di come suona il ritorno al Metal della piccola grande cantante rosso-crinita.

VUUR

Alle 8 in punto i Vuur salgono sul palco, privi dell’indisponibile bassista Johan Van Stratum, le cui basi sembrano comunque riproposte in modalità registrata. Si nota subito grande affiatamento tra la navigata front-woman e i suoi musicisti – tutti esponenti della scena olandese – e una notevole serenità sul palco, tanto che uno dei leitmotiv della serata sarà il forte contrasto tra la pesantezza dei riff e lo spirito rilassato e positivo costantemente dipinto sui volti di chi occupa il palco. Si parte subito con la doppietta “Time” e “My Champion” tratta dal nuovo album “In This Moment We Are Free – Cities”. I suoni sono buoni e le tre chitarre (anche Anneke accompagna alla sei corde) creano un muro sonoro robusto e trascinante. Jord Otto, dalla spiccata presenza scenica, è un chitarrista capace e dall’impostazione moderna (leggere alla voce Broderick & Loomis, per intenderci), in grado di alternare un riffing quadrato e gagliardo a parti soliste dalla evidente pulizia. Bravo seppur meno in primo piano Ferry Duijsens, mentre Ed Warby (Hail Of Bullets, Gorefest, Ayreon e tanti altri) è l’architrave della struttura Vuur, fornendo un drumming pesante, molto pesante, certamente figlio delle sue esperienze più estreme. Dopo il primo antipasto dedicato all’album di debutto, è già tempo del primo omaggio ai The Gathering, indimenticabile marchio nella carriera di Anneke Van Giersbergen. “On Most Surfaces” viene proposta in versione ultra-heavy, con tre chitarre e con una perizia tecnica evidentemente più marcata rispetto a quella che potevano offrire gli autori di “Mandylion” e “Nighttime Birds” (grandissimi compositori, ma certamente non dei virtuosi dei loro strumenti). E’ ancora tempo, giustamente, di Vuur con la melodica “The Martyr And The Saint”, per poi lasciare lo spazio ad altre interpretazioni: dopo “The Storm”, tratta dal progetto sinfonico The Gentle Storm, è il momento di “Like A Stone” degli Audioslave, riproposta dalla sola Anneke con chitarra acustica in una versione decisamente diversa dall’originale, ancora più dolce, melodica e soffusa. Il pubblico non può fare altro che ascoltare in religioso silenzio, completamente rapito dall’atmosfera folk del momento. Sostituita l’acustica con una mini-chitarra classica, è il momento di “Valley Of The Queens” degli Ayreon. Siamo a più di metà show e si è raggiunta quella situazione in cui l’alchimia tra band e pubblico è totale e in un certo senso lo spettacolo va avanti da solo, con naturalezza e divertimento puro da parte di artisti e spettatori. Ancora tre estratti dal debut album targato Vuur (che gli astanti sembrano già aver assimilato) ed è il momento della celebre e nuovamente pesante “Strange Machines”, che chiude lo show prima del bis. Anneke e i suoi ritornano sul palco chiamati a gran voce, proponendo “Fall Out” (Devin Townsend’s Project) e la conclusiva e corale “Reunite!” pezzo dall’atmosfera sognante, posto anche in chiusura dell’album di debutto dei Vuur.

Sono passate da poco le 9.20 e lo show già terminato. Una serata certamente conclusa in fretta, ma con la consapevolezza di aver assistito allo show di una band ai primi passi eppure con tante frecce al proprio arco e ancora molte cose da dire.

Vittorio Cafiero

Setlist:
Time – Rotterdam
My Champion – Berlin
On Most Surfaces (Inuït) (The Gathering cover)
The Martyr and the Saint – Beirut
The Storm (The Gentle Storm cover)
Like a Stone (Audioslave cover) 
Valley of the Queens (Ayreon cover) 
Freedom – Rio
Days Go By – London
Your Glorious Light Will Shine – Helsinki
Strange Machines (The Gathering cover)
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Fallout (Devin Townsend Project cover)
Reunite! – Paris