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Intervista Blind Guardian (Marcus Siepen)

Di Davide Sciaky - 26 Giugno 2017 - 10:00
Intervista Blind Guardian (Marcus Siepen)

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A pochi giorni dal Battlefield Metal Fest, l’unica data italiana dei Blind Guardian nel 2017, e dalla pubblicazione del nuovo album live, Live Beyond the Spheres“, pubblichiamo la nostra intervista con Marcus Siepen, il chitarrista ritmico della band.
Insieme abbiamo parlato del nuovo album, dell’ormai quasi leggendario album orchestrale e dei piani futuri per la band.

[TrueMetal] Pronto?

[Marcus Siepen] Indovina chi è?

Ahah, ciao Marcus, che piacere inaspettato!

Come stai?

Tutto bene, tu?

Sto bene, per ora tutto va bene.

Come stanno andando le interviste oggi?

La cosa che non mi piace è che iniziano alle 9 di mattina, non è un buon orario per cominciare le interviste, ma visto che c’è gente che chiama dall’Australia posso capire dato che lì è sera o notte.
Ma, sì, le interviste stanno andando bene per ora!

Bene, cominciamo con la mia allora: avete annunciato il nuovo album live quando avete cominciato a registrare gli show, due anni fa. Siete stati in tour un sacco da allora, mi chiedevo, quanto tempo avete effettivamente dedicato ai lavori sull’album?

Oh, parecchio tempo perché abbiamo registrato ogni show e ad un certo punto devi ascoltare tutta questa roba per decidere cosa mettere sull’album e, sai quanti concerti abbiamo suonato, tu stesso sei stato presente a molti di questi, quindi abbiamo deciso di non usare tutte le registrazioni perché saremmo ancora lì ad ascoltarle e ci siamo focalizzati sulla prima parte di concerti europei che erano tipo…40 show?
La cosa buona è che il nostro produttore Charlie [Bauerfeind] ha cominciato a studiarsi le registrazioni mentre eravamo ancora on the road, quindi ci ha aiutato a restringere la nostra scelta, ma alla fine abbiamo comunque dovuto ascoltare ogni show, prendere appunti delle canzoni che ci piacevano da ogni show, confrontare gli appunti e vedere su cosa eravamo d’accordo, o in disaccordo, e, sai, ci vuole del tempo.
Non saprei dire esattamente quanto tempo ci abbiamo messo, se settimane o cosa, ma ce n’è voluto un po’ tra l’ascoltare tutti quegli show, prendere appunti, riascoltare gli show, confrontare gli appunti con quegli degli altri e andare avanti e indietro così, è un processo lungo.

E che genere di lavoro avete fatto sulle registrazioni, a parte questo processo di selezione?

Non facciamo più niente, quello che facciamo lo facciamo prima, durante i concerti.
Charlie lavora al mixing delle canzoni, ma questo è quanto!
Quello che poi dobbiamo fare è mettere insieme una copertina, il booklet, selezionare le foto, ma il grosso del lavoro è fatto durante il tour: suoniamo i concerti e li registriamo, questo è il modo migliore di lavorare ad un album live.

Quindi questo è quanto, registrare, scegliere le canzoni, mixarle.

Sì, sì.

Durante questo tour avete suonato alcune canzoni rare, alcune addirittura per la prima volta come “The Curse of Feanor” che i fan desideravano da tanto tempo.
Avete iniziato a suonarla durante il tour americano le cui registrazioni poi non avete usato, mi chiedevo se avete mai pensato di selezionare qualche canzone particolare anche se non proveniva dal gruppo di concerti su cui avete deciso di focalizzarvi.

Non su quest’album perché, come dicevo, se avessimo scelto di usare tutte le registrazioni saremmo ancora lì ad ascoltarle.
La cosa buona del primo tour europeo, quello su cui ci siamo concentrati, è la consistenza delle registrazioni perché eravamo in tour con una produzione che usava sempre lo stesso equipaggiamento per registrare, quindi c’è una certa consistenza nel suono delle registrazioni che è diversa da quella delle registrazioni dagli Stati Uniti perché una volta lì abbiamo affittato un equipaggiamento diverso.
So che alcuni sono delusi dalla mancanza di “The Curse of Feanor”, la cosa è che ci siamo concentrati su un gruppo di concerti durante i quali non la suonavamo ancora, quindi ovviamente non è potuta finire sull’album, ma abbiamo ancora tutte le registrazioni, non è che le abbiamo cancellate, e ci sono degli show davvero buoni che potremmo pubblicare come “bootleg ufficiali”, o come li vuoi chiamare, o come tracce singole da usare come B-side, singoli o bonus track.
Potremmo ancora tornare su quelle registrazioni più avanti, ma per quest’album abbiamo dovuto fermarci ad un certo punto e ci sono 22 canzoni, quindi c’è già parecchia carne al fuoco sul disco anche senza “The Curse of Feanor”…spero [ride].

Parlando di canzoni mancanti, anche se non è proprio una canzone, “War of Wrath” è sempre abbinata a “Into the Storm” ma sull’album non è presente; dato che ci sono “The Ninth Wave” e “Sacred Worlds” ho pensato che sarebbe stato forte far iniziare ciascuno dei 3 dischi dell’album con una delle canzoni con cui avete aperto i vostri concerti negli ultimi 20 anni…c’è qualche motivo per cui avete lasciato quel pezzo fuori?

Ad essere onesto non lo so, non c’è un motivo particolare per cui l’abbiamo lasciata fuori, semplicemente non è successo [di sceglierla], non è che l’abbiamo lasciata fuori a posta…non lo so! [Ride].
Non abbiamo pensato di metterla sull’album, ovviamente ci siamo focalizzati sulle “canzoni vere”, come le hai chiamate, e “War of Wrath” è bella da avere ad inizio concerto, ma alla fine non tutte le canzoni che sono sull’album sono state suonate in un singolo concerto…a dirla tutta penso che ci sia stato un concerto in cui è successo, abbiamo fatto uno show folle da quasi 3 ore e abbiamo suonato tutte le canzoni lunghe, ma normalmente non suoneremmo “The Ninth Wave”, “Sacred Worlds”, “And Then There Was Silence” e “Wheel of Time” in un singolo set perché ci ucciderebbe! [Ride].
Quindi abbiamo cercato ricreare il tipico show dei Blind Guardian su questi dischi seguendo il ritmo di un nostro show, non abbiamo lasciato fuori “War of Wrath” di proposito, semplicemente non ci è venuto in mente di metterla sull’album.

Parlando invece della copertina, dopo alcuni anni di collaborazione con Felipe Machado per questo album avete deciso di affidare l’artwork a qualcun altro, di chi si tratta e perché questo cambiamento?

E’ una ragazza che si chiama Andrea Christen e con la quale abbiamo già lavorato parecchio nel passato, ha disegnato molto merchandise, ci ha fatto vedere i suoi disegni, il suo lavoro ci è piaciuto molto e abbiamo deciso di provare ad affidarle la copertina per andare su qualcosa di diverso questa volta; so che tu conosci bene la band, quindi sai che ci piace cambiare le carte in tavola e non soffermarci troppo sulle stesse cose, quindi sono assolutamente contento con le copertine che ci ha fatto Felipe, mi piacciono ancora davvero molto, ma semplicemente volevamo provare qualcosa di diverso ed il suo approccio è un po’ più…old school è la parola adatta?
Ma, in ogni caso, ha le vibrazioni delle vecchie copertine dei Blind Guardian e volevamo fare qualcosa di diverso e siamo contenti col risultato; non sto dicendo che le ci farà tutte le prossime copertine, ma ora era il giusto momento di provare qualcosa di diverso.

Parlavamo di “The Curse of Feanor”, fino ad un paio di anni fa sembrava che non saremmo mai riusciti a sentirla live, adesso suonerete a breve in Italia al Battlefield Metal Fest…c’è qualche speranza che riusciremo a sentire “Battlefield”?

Ahahah, dovrebbero cambiare il nome del festival perché non succederà.
Ad essere onesto io, e non solo io, tutti nella band vorremo davvero suonare quella canzone, ma per ora è praticamente impossibile da suonare per noi, abbiamo provato molte volte ma il problema è che è quasi impossibile da ricreare dal vivo perché ci sono troppi salti per quanto riguarda le melodie, la voce che passa da tonalità estremamente alte ad estremamente basse, le voci che si sovrappongono e via dicendo.
L’abbiamo provata prima dell’ultimo tour, nelle nostre prove l’abbiamo provata molte volte ma non siamo mai arrivati ad un risultato che ci soddisfacesse e quindi abbiamo deciso di non suonarla.
Era lo stesso per “The Curse of Feanor”, anche quella è complicata da suonare, in passato abbiamo provato a suonarla un paio di volte ma non riuscivamo ad arrivare un risultato che ci piacesse; come sai questa volta ci siamo riusciti, l’abbiamo suonata e siamo contenti con il risultato.
L’unica cosa che posso dire è, gente, siate pazienti, potremo riuscire a farla funzionare prima o poi, per ora non ce l’abbiamo fatta; amo quella canzone, mi piacerebbe molto suonarla, a dirla tutta è una delle mie canzoni preferite dei Blind Guardian, ma è davvero stronza da suonare dal vivo.
Prima di massacrarla e uscircene con una versione davvero strana che non le fa giustizia preferiamo non suonarla eee…anche se il festival si chiama “Battlefield Metal Fest” non la suoneremo, mi spiace [ride].

Avevate dichiarato un po’ di tempo fa che avreste suonato solo una manciata di show nel 2017 per concentrarvi sul lavoro in studio; “Live Beyond the Spheres” è ormai pronto, il prossimo obiettivo dei Blind Guardian è il famoso album orchestrale?

Sì, decisamente.
Questa eterna storia senza fine…quello che manca sono solo le parti vocali di Hansi, il piano originale era di fargliele registrare nelle pause durante il tour negli scorsi due anni, ma abbiamo dovuto abbandonare questa idea piuttosto rapidamente perché semplicemente non funzionava, è qualcosa di davvero troppo impegnativo per la sua voce.
Sai che abbiamo suonato concerti parecchio lunghi e, facendo così giorno dopo giorno, quando hai una pausa la voce non è pronta per registrare come si deve in studio, quindi abbiamo abbandonato rapidamente l’idea; registrerà tutte le parti mancanti quest’anno, finalmente.
Suoneremo solo una manciata di concerti in estate quindi c’è tempo in abbondanza perché lui si occupi delle sue registrazioni, poi c’è il mixaggio, il mastering, e finalmente il disco uscirà l’anno prossimo e avremo finito con questa storia [ride].

A parte quello abbiamo anche iniziato alle nostre canzoni normali, o come le vuoi chiamare, ma è troppo presto per dire quanto ci vorrà per finirle perché abbiamo più o meno pronte due canzoni, non le abbiamo ancora registrate, e la cosa con noi è che le cose possono ancora cambiare prima che la versione finale venga registrata; poi ovviamente ci saranno altre canzone quindi c’è molto lavoro davanti a noi, ma ci stiamo lavorando, siamo occupati.
Ci divertiremo con questi show estivi perché è divertente andare in giro a suonare qualche show e poi tornare a casa, sai, vuol dire prendere la parte più bella del suonare live senza la noia del viaggiare e dello stare lontano dalla famiglia per tanto tempo.
Quindi questi festival estivi…mi piacciono molto, è una bella cosa da fare.

In quanto a piani per il futuro, quindi, l’album orchestrale sarà la prossima cosa a cui vi dedicherete completamente o, ipoteticamente, se finiste prima di scrivere le nuove canzoni potreste pubblicare l’album normale prima?

Sarà sicuramente l’album orchestrale prima perché so che, guardando indietro agli ultimi non so quanti anni, normalmente ci mettiamo tra un anno ed un anno e mezzo per scrivere completamente un album, e dato che all’orchestrale mancano solo le parti vocali di Hansi finiremo sicuramente quello prima dell’album normale.
L’ordine è decisamente album live prima, ovviamente, fra 5 settimane o quello che è, poi l’orchestrale e poi l’album normale.

Hai parlato delle parti vocali di Hansi, ma in quanto a strumenti negli anni avete dato informazioni diverse su chi sarà sull’album quindi…tu, André e Frederik ci sarete?

No! [Ride]
Noi non faremo niente, ci metteremo seduti ad ascoltarlo; ma, so che qualcuno non l’ha capito bene, si tratta tutta di musica originale, non è che abbiamo preso vecchie canzoni dei Guardian e abbiamo aggiunto un’orchestra.
E’ tutta musica originale, ovviamente suona Blind Guardian, tutte le melodie, le armonie, gli arrangiamenti, sono tutti tipicamente Blind Guardian, ma non sono suonati da una band Metal, quindi non ci sono chitarre distorte, nessuna batteria, è solo un’orchestra che suona la musica e Hansi che canta.

Può essere difficile da immaginare come suona, dovresti sentilo, quindi dovrai essere paziente ancora per un po’, sfortunatamente  [ride].
Sono piuttosto sicuro che ti piacerà, abbiamo fatto sentire un paio di pezzi a qualche persona e ne sono stati tutti molto colpiti, hanno detto tutti “Mi sarei aspettato di tutto tranne che questo!”

E nel prossimo paio d’anni cosa succederà con i Blind Guardian, a parte l’album orchestrale e quello normale, state pensando a qualche concerto?

Ad essere onesto non lo so ancora, quest’anno sicuramente suoneremo solo quella manciata di festival, non ci saranno altri concerti quest’anno, ma potremmo fare qualcosa l’anno prossimo…per l’ultimo paio di album abbiamo fatto che mentre scrivevamo o registravamo a volte ci prendevamo un po’ di tempo per fare un paio di show, è una cosa simpatica da fare, ma sicuramente non faremo tour lunghi perché prenderebbero troppo tempo dallo scrivere e registrare nuova musica.
Quello che abbiamo fatto con l’ultimo paio di album era che ogni volta che finivamo 3-4 canzoni le registravamo subito, in modo da avere una pausa dallo scrivere per non cercare costantemente nuove idee e per concentrarci su quello che avevamo già creato; una volta che si è finito di registrare si torna in modalità creativa e a volte interrompevamo questo ciclo per suonare qualche show…con il prossimo album? Non lo so ancora, non c’è niente in programma ma potrebbe succedere.

Questa era la mia ultima domanda, grazie per il tempo che ci hai dedicato e ci vediamo il mese prossimo.

Sì, senza “Battlefield” ma ci vediamo al Battlefield Festival [ride] e devo dire che non vedo l’ora di suonare dal vivo di nuovo, sono già passati 6 mesi dall’ultimo concerto e sta crescendo la voglia di tornare sul palco a suonare!

Davide Sciaky