Recensione: A Dark Passage

Di Sergio Nardelli - 25 Gennaio 2011 - 0:00
A Dark Passage
Band: Balrog
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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68

Buon album d’esordio per i BALROG, la band di Busto Arsizio (VA) attiva dal 2003 e autrice di due apprezzati demo, l’ultimo dei quali (“The Rise”-2008) costituisce questo debutto, sotto una nuova veste grafica, completamente rimasterizzato e ricantato dal nuovo vocalist Stefano Castagna.

Con la nuova line-up e sotto l’ala protettrice dell’inarrestabile My Graveyard Productions, la band lombarda dunque, dà voce al proprio roccioso heavy metal che si materializza con questo “A Dark Passage”, articolato su sette brani dalle molteplici sfaccettature che alludono ad altri generi come il thrash, il prog o l’epic, senza però farne mai parte.

Con un nome ispirato alle malefiche creature tolkieniane, i Balrog danno inizio alle danze con la granitica “The Wait”, robusta song dai tratti oscuri, che crea un muro del suono impenetrabile, fatto di duellanti chitarre ad opera di Stefano Luoni e Andreas Tibiletti, sfuriate in doppia cassa e la voce grintosa di Stefano Castagna a condurre saldamente la situazione.

La multiforme “At The Black Gates”, che nel testo omaggia Tolkien, è un altro blocco di metallo pesante, ricca di cambi di tempo, con uno squarcio di calma apparente al suo interno che rallenta il ritmo ma incrementa le palpitazioni, in una stimolante situazione che caratterizza anche la successiva “The Rise”, energico e rampante pezzo che lievita nota dopo nota e nella cui intricata struttura si incuneano deviate melodie, sotto un fitto bombardamento tenuto del batterista Tommaso Colombo.

L’anthemica “Shadows” viaggia su territori più classici, fra riff taglienti e fiera attitudine biker, alzando l’adrenalina e regalando sani brividi lungo la schiena, che si conglobano in “Tears”, breve strumentale, malinconico nell’inizio acustico e ruggente lungo il suo decorso. “Change Woman For Hell” è un mid-tempo corazzato, pulsante come il basso di Andrea Bossi e letale come il drumming del sopra citato Tommaso che fa lievitare il brano nel finale, lasciandoci inermi al cospetto della conclusiva “Perpetual Circle”, che alterna in modo efficace, nella sua intricata struttura, momenti più ragionati a digressioni heavy, costituendo così un degno epitaffio di un album convincente, forse con una struttura un po’ appesantita, ma comunque positivo.

A Dark Passage” risulta un lavoro personale e complesso, che abbisogna di ripetuti ascolti per essere assimilato, proprio perché mette molta carne al fuoco ed è ricco di spunti interessanti.

Un buon biglietto da visita per una band che saprà senz’altro distinguersi nell’affollato panorama tricolore.

Sergio Nardelli

 

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Tracklist:
1-The Wait
2-At The Black Gates
3-The Rise
4-Shadows
5-Tears (instrumental)
6-Change Woman For Hell
7-Perpetual Circle

Line-up:
Stefano Castagna – vocals
Stefano Luoni  – guitars
Andreas Tibiletti – guitars
Andrea Bossi – bass
Tommaso Colombo- drums

 

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