Recensione: Adrenalize

Di Filippo Benedetto - 24 Novembre 2003 - 0:00
Adrenalize
Band: Def Leppard
Etichetta:
Genere:
Anno: 1992
Nazione:
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85

“Let’s get rocked”… con queste semplici parole comincia questo disco, “Adrenalize”, targato Def Leppard. I “Leopardi assordati” ci hanno già altre volte abituato a queste semplici e dirette aperture di albums. Questa, in particolare, sembra riportarci indietro nel tempo e per la precisione alla metà anni 80. Il sound è pulito ma graffiante come deve essere un buon brano hard rock e il riffing è preciso e puntuale come nella migliore tradizione del combo britannico. Che rock sia dunque! Nonostante questo disco sia datato 1992, la sensazione di trovarci ad ascoltare un album di una band ancora in grado di tirare fuori pezzi di particolare eleganza (sia a livelli d’arrangiamento che d’esecuzione strumentale) la percepiamo con la seguente “Heaven is”. Il tuffo a piene mani nel classico songwriting della band pare talmente evidente che sembra di ascoltare davvero un brano tratto da un disco come “Hysteria”. Il pezzo scorre bene, con l’ottimo Eliott dietro al microfono. Questo disco ha un ben individuabile marchio hard rock, questa è la sua radice ben piantata tra un solco e l’altro del disco e ciò trova  ulteriormente conferma all’ascolto del successivo brano, “Make love like a man”. La track è accattivante, con un bel riff d’apertura che cattura l’ascoltatore fino ad un refrain in grande stile. Le chitarre in questo brano sono ancora graffianti e anche una breve incursione di una lead guitar impreziosisce ulteriormente la già buona fattura del pezzo. Un arpeggio a metà strada tra il cupo e il malinconico ci introduce a “Tonight”, quarta song del platter. Il brano ha un particolare livello d’intensità proprio per l’uso quasi prevalente qui fatto delle chitarre senza distorsione. L’atmosfera di cupezza e malinconia, quindi, raggiunge il cuore dell’ascoltatore. Peccato però che questo tema, centrale in tutto il pezzo, non sia sviluppato e rafforzato magari da un assolo in grado di sorreggerne la forza d’impatto. In ogni caso reputo questa canzone uno degli episodi degnamente riusciti di “Adrenalize”. Queste atmosfere “intimiste” le ritroviamo, declinate in maniera diversa e con accenti meno cupi nella seguente “White Lightning”. Il brano, appunto, approfondisce ulteriormente (e a mio parere meglio) il discorso musicale affrontato nella precedente song riuscendo questa volta a rafforzare la struttura del brano con l’esecuzione di due assoli davvero molto ispirati. In un album dei Leppard non poteva mancare una ballad, magari sulla falsariga di produzioni come “Hysteria”; ed eccoci a “Stand Up (Kick love motion). Il brano è caratterizzato quasi interamente da un arpeggio che più classico non si può, almeno per quanto concerne la produzione di ballads in stile leppardiano. La voce di Eliott in questi frangenti è come al solito a suo agio e gli arrangiamenti sono studiati con gran gusto. L’anima hard rock, della quale i Leppard non possono fare a meno, riaffiora nella seguente “Personal Property”. Il brano ha un inizio quasi accennato per poi svilupparsi in un riffing graffiante e dal gusto tipicamente hard rock, pescando nella migliore tradizione del genere. Un cambio brusco di atmosfera ci riporta nuovamente ad esplorare l’universo melodico della band e con “Have you ever need someone so bad” i Def Leppard accantonano il lato “hard rock” della band per sfornare una “melodic rock song” molto lieve e rassicurante nei fraseggi. Il disco sta per volgere al termine e “I Wanna touch you” riposiziona le coordinate del platter lungo la rotta maestra di un hard rock melodico, ma non per questo meno pieno di grinta. Il pezzo sviluppa in un crescendo e un assolo ben innestato ne eleva il livello di gradevolezza. “Tear it down”, ultima traccia, è un ottimo brano di chiusura con una ritmica sostenuta al punto giusto, un refrain trascinante e un assolo pieno di brio.
In sostanza questo “Adrenalize” segna più di un punto a favore dei Def Leppard, che riescono con bravura ancora una volta a regalarci momenti di buona musica… insomma “Let’s get rocket”, appunto. 

Tracklist:

1. Let’s Get Rocked
2. Heaven Is
3. Make Love Like a Man
4. Tonight
5. White Lightning
6. Stand Up (Kick Love Into Motion)
7. Personal Property
8. have You Ever Needed Someone So Bad
9. I Wanna Touch U
10. Tear It Down

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