Recensione: After Dark

Di Lorenzo Bacega - 14 Ottobre 2011 - 0:00
After Dark
Band: Morganha
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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65

Formatisi nel 1995 con monicker provvisorio Medium (poi cambiato qualche tempo dopo in un più affascinante Morgana e nuovamente modificato – questa volta in via definitiva – solamente un paio d’anni più tardi), i Morganha sono un quartetto heavy metal originario di Gubbio (provincia di Perugia, Umbria). Dediti inizialmente a un rock sperimentale in lingua italiana, il gruppo decide di cambiare completamente sonorità in concomitanza dell’ingresso in formazione del chitarrista Daniele “Tony” Amantini e del bassista Diego “Dydo” Nardelli, due musicisti di formazione più prettamente metal che portano nuove influenze in seno alla band. A due anni di distanza dalla pubblicazione di Allucinazioni Uditive, primo full length del combo umbro dato alle stampe nel corso del 2009, vede ora la luce After Dark, secondo studio album targato Morganha, pubblicato nel mese di aprile 2011 tramite The Unlimited Records.

Composto in totale da sole sette tracce – per un minutaggio complessivo che si attesta intorno ai trentotto primi di durata – questo After Dark rimane ben saldo a coordinate stilistiche di chiara matrice heavy metal, a cui vanno ad aggiungersi varie influenze che spaziano dal thrash metal alla Exodus al metalcore dei primissimi Avenged Sevenfold, per un sound caratterizzato da riffoni rocciosi e potenti, lunghi assoli di chitarra e ritmiche serrate e aggressive. Fuori da ogni dubbio le capacità tecniche del quartetto eugubino, messe qui in particolare risalto da una produzione ottima sotto ogni punto di vista, curata da Francesco Riganelli presso i B.P.A. Studio. Molto buono in particolare il lavoro svolto dal chitarrista Daniele “Tony” Amantini, autore di una prova solida e priva di evidenti sbavature, mentre invece la sezione ritmica, composta nell’ordine da Diego “Dydo” Nardelli (basso) e Francesco “Naked” Spogli (batteria), si rende protagonista di una prestazione oltremodo compatta e decisamente martellante. Diverso invece il discorso per quanto riguarda il frontman Roby Brian, più che discreto nella veste di chitarrista ritmico, non troppo efficace al microfono – da un lato a causa una pronuncia inglese piuttosto approssimativa, dall’altro per via di un timbro vocale eccessivamente sgraziato, specialmente nelle tonalità più alte e acute.
Lavoro roccioso e senza tanti fronzoli, questo After Dark ci consegna una band ancora relativamente acerba, sicuramente valida – come abbiamo già visto – per ciò che concerne il profilo prettamente esecutivo, ma ancora alla ricerca di un’identità ben definita per quanto riguarda invece l’aspetto più propriamente compositivo: i pezzi qui proposti, pur se discretamente riusciti, denotano infatti scarsa personalità, presentando davvero pochi spunti originali. Ciò nonostante non mancano gli episodi interessanti all’interno di questo album: a questo proposito potremmo citare la tellurica Celebrating Death, brano decisamente graffiante e di grande impatto che si muove tra ritmiche frenetiche e riff convulsi, oppure la conclusiva Ruins of my Dreams, ballad pianistica che si mette in evidenza per delle melodie di primissimo livello. Come trascurare inoltre l’iniziale Codebreaker, pezzo assolutamente travolgente che può contare su un refrain particolarmente azzeccato, oltre che su un assolo di chitarra davvero emozionante.

Quindi che altro aggiungere? Ci troviamo al cospetto di un lavoro più che sufficiente, complessivamente ben suonato e a tratti piuttosto gradevole da ascoltare, ma che purtroppo risulta davvero troppo derivativo e piuttosto carente a livello di spunti personali: tanti sono infatti i cliché che sanno di già sentito all’interno di questo After Dark, per dei brani che, a dispetto di uno sfoggio di tecnica esecutiva per niente male, si rivelano ancora piuttosto immaturi per ciò che concerne invece il songwriting. La speranza è che nel prossimo futuro, magari con un pizzico di esperienza in più dalla loro, questi Morganha riescano a dare alle stampe un disco ben più profondo e godibile di questo. Staremo a vedere.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Codebreaker
02. Celebrating Death
03. After Dark
04. No Way to Escape
05. Nightlights
06. Blinders
07. Ruins of my Dreams

Line Up:
Roby Brian – Vocals, Rhythm Guitars
Daniele “Tony” Amantini – Guitars
Diego “Dydo” Nardelli – Bass
Francesco “Naked” Spogli – Drums

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