Recensione: Another Dawn Has Risen
I ragazzi sono decisamente cresciuti.
Umili, caparbi, giovani: gli svizzeri Jumpmeal, dopo la pubblicazione dell’omonimo demo, danno alle stampe questo nuovo mini CD intitolato “Another Dawn Has Risen”.
Un salto di qualità notevole sotto tutti gli aspetti. Musicalmente, la band di Gabriele Gianora fa registrare i progressi più marcati. È proprio l’interpretazione del frontman a dare al disco quello spessore che mancava nel primo lavoro. Lasciate da parte velleità scream che proprio non gli si addicevano, la voce esce in tutta la sua forza; ruvida, spigolosa e potente, è la vera e propria arma in più in dote ai thrasher elvetici.
È con l’opener “The Child Born Man” (già presente nel suddetto demo datato 2009) che la band decide di giocarsi tutte le carte a disposizione. Il riarrangiamento risalta l’ottimo songwriting rendendo la canzone un vero pugno nello stomaco.
La matrice Southern resta indelebile nei suoni proposti dalla band esaltata, in maniera davvero impeccabile, da una produzione d’’eccellenza targata Nautilus Studios. Dal lavoro trasuda, come fossero gocce di sangue che restano indelebili tra i solchi, una passione e una dedizione alla musica sicuramente ammirevoli, unita a una coerenza musicale davvero notevole. In un mondo che, spesso, premia i cambiamenti di stile o di genere come fossero sempre sinonimo d’ispirata sperimentazione, i Jumpmeal restano fedeli a loro stessi proponendo sei canzoni che spaziano dal thrash tanto caro ai fan più irriducibili dei Pantera, a uno sludge caratterizzato da ambientazioni più soft e introspettive come nell’incipit di “Dark Pain”.
Il leone Ghebro continua a ruggire su di una sezione ritmica precisa e attenta, impreziosita da ottimi passaggi di Andrea Rusconi, sugli scudi in più di un frangente, particolarmente coinvolgente nel solo di “F.O.P.A.N.”.
“Another Dawn Has Risen” è un prodotto curato nei minimi particolari, proprio a voler sottolineare la grande professionalità della band ticinese. Con un paio di canzoni più violentemente legate al thrash di qualità, mi sento di affermare che la band è pronta al salto del primo full-length della carriera. Le potenzialità, adesso, ci sono proprio tutte.
I ragazzi sono cresciuti, e hanno deciso di fare sul serio…
Daniele Peluso
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Track-list:
1. The Child Born Man
2. Bastard Tradition
3. Dark Pain
4. Razor
5. F.O.P.A.N.
6. My Side
Line-up:
Ghebro – Voice
Rusca – Guitar
Karim – Bass
Diri – Drums