Recensione: Anthyma

Di Alessandro Calvi - 4 Gennaio 2010 - 0:00
Anthyma
Band: Anthyma
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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62

Gli Anthyma nascono a Modena nel 2007 e giungono con questo demo senza titolo al traguardo della loro prima registrazione autoprodotta. Il genere proposto è un metal sinfonico che in più di una caratteristica strizza l’occhio ai capisaldi del gothic con voce femminile come Nightwish ed Epica.

Cinque tracce (ma per dovere di cronaca la prima è solo una intro) per mostrare al pubblico e alle case discografiche le loro carte. Si comincia con “Dies Irae – Prelude”, traccia d’atmosfera a base di tastiere sinfoniche e un coro molto epico che propone una personale versione del dies irae. L’inizio è incoraggiante e dopo aver creato la giusta attesa, si comincia a fare davvero sul serio con “Four (The Edge of Horizon)”.
La voce di Elena spicca subito all’ascolto essendo uno degli elementi chiave del sound degli Anthyma e su cui la band punta maggiormente. Al secondo posto potremmo mettere le tastiere, sempre molto presenti e generalmente demandate alla creazione di melodie orchestrali dal sapore molto classico e magniloquente. Chitarre, basso e batteria non sembrano avere un ruolo così secondario in sede di songwriting come in altre band che propugnano lo stesso genere. Al contrario spesso si ritagliano un ruolo di primo piano, ma, complice la produzione non all’altezza, non riescono a risaltare come meriterebbero. La voce maschile in uno scream-growl al vetriolo compare solo in pochi momenti, risultando un piacevole diversivo che potrebbe essere maggiormente sfruttato.
Dal mood meno aggressivo rispetto alla prima, e con un ritornello più orecchiabile, la seconda “Tears and Rain”. “Luna” potrebbe essere considerata come la ballad della situazione, demandata quasi esclusivamente alla voce di Elena e con gli strumenti che qui, davvero, sembrano fare solo da accompagnamento. Pregevole, in ogni caso, l’inserimento degli archi nella melodia.
A chiudere, infine, “Cry ‘Til the Night”, brano che ri-conferma luci e ombre delle precedenti tracce. L’apertura di tastiere lascia spazio a un bel passaggio di chitarre, basso e batteria prima dell’introduzione della voce di Elena. Purtroppo la produzione lascia un po’ a desiderare, con suoni migliori e una maggiore profondità alcuni strumenti avrebbero potuto farsi notare molto di più rendendo ben più interessante l’intero cd.

Per concludere: il demo d’esordio degli Anthyma è, purtroppo, affetto da una produzione non all’altezza della loro proposta musicale. Le idee ci sono, il songwriting appare di una certa qualità e il gruppo sembra anche avere le capacità per rendere merito alle proprie composizioni. Pur senza risultare nulla di innovativo, questi modenesi hanno creato un sound con qualche elemento personale che li rende interessanti e gradevoli da seguire. Speriamo di sentire presto qualcosa di nuovo.

Tracklist:
01 Dies Irae – Prelude
02 Four (The Edge of Horizon)
03 Tears and Rain
04 Luna
05 Cry ‘Til the Night

Alex “Engash-Krul” Calvi

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