Recensione: Back To The Time Of Rock

Di Stefano Ricetti - 13 Marzo 2022 - 0:05
Back To The Time Of Rock
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Dei fratelli Caruso, Frank (chitarra) ed Enzo (Tastiere), oltre che di Corrado Ciceri (batteria), ci eravamo già occupati recentemente su queste stesse pagine web a sfondo nero in occasione dell’uscita di The Story Of (an) Italian A.O.R. Band 1987-1994, qui recensione. Un prezioso lavoro di ripescaggio di quanto pubblicato illo tempore dai Firehouse, band hard rock di sicuro interesse che contribuì a spargere il verbo negli irripetibili anni Ottanta.

Orbene, a distanza di pochi mesi i tre musicisti di cui sopra, in compagnia di Alessio Spini (voce) e Gabriele Baroni (basso) fanno la loro ricomparsa fra le cronache del metallo italico grazie a Back To The Time Of Rock, un Cd nuovo di zecca realizzato con Music For The Masses accompagnato da un booklet di otto pagine. La band che li ricomprende è quella dei Thunder Rising che all’esordio, nel 2013, si fregiò nientepopodimeno che di Mark Boals dietro al microfono.

Back To The Time Of Rock racchiude, in forma “fisica”, due Ep del gruppo pubblicati nel 2021 nella sola modalità digitale con l’aggiunta di un inedito realizzato appositamente per questa uscita: “Stairs To The Top”.

Frank Caruso, già impegnato con gli Arachnes e i Vivaldi Metal Project, nelle note accompagnatorie al disco rivela che:

I due Ep rappresentano due diversi periodi musicali, il primo rivolto più agli anni ’80 e ’90 mentre il secondo è un vero e proprio viaggio indietro nel tempo fino, ai gloriosi anni ’70 e al rock sound primordiale, con citazioni volutamente esplicite a riff storici. E’ importante sapere che per la riproduzione dei timbri sono stati realmente utilizzati strumenti d’epoca, dalle chitarre agli amplificatori e anche le parti digitali elaborate con rifacimenti a iconici strumenti ed equipment del passato!  C’è stato un grande lavoro di ricerca timbrica, nell’emulare sonorità come l’echo a nastro e l’utilizzo di Mixer analogici.

Un lavoro certosino, quindi, portato avanti a suon di chitarre Fender Stratocaster originali del 1971 e organi Hammond. Il risultato finale è senza dubbio accattivante e incontrerà i favori del pubblico attento a questi tipi di soluzioni. Ma, si badi bene:  Back To The Time Of Rock non suona vecchio! Grazie ad accorgimenti tecnici di ultima generazione si può godere di un sound al passo con gli standard attuali che però rende giustizia alla strumentazione e ai metodi utilizzati di qualche decennio fa.

All’interno di quest’ultimo parto dei Thunder Rising convivono pacificamente più anime hard. Si passa dal Prog della strumentale “Nameless” nelle sue due versioni al Blues contenuto dentro “Timeless Blues”; poi, ovviamente e come da tradizione, non possono mancare i pezzi hard rock di spudorata derivazione anni Ottanta che profumano dell’asfalto del Sunset Boulevard (“Black Tiger”, “Scratches On The Hood”) così come quelli legati ai ’70 (“Labyrinth Of Spectres”) e gli evidenti richiami agli Ac/Dc (“Rock From The Sky”). Alessio Spini si dimostra all’altezza del compito, situazione non proprio così scontata nel momento in cui si attraversano diverse epoche e stili. Si senta, a proposito, la ballatona “I’m Still Alive”, un classico dell’hard rock e, per lo scriba, sebbene tronfia, l’highlight del disco insieme con “Stairs To The Top”, un bel tuffo nel passato di marca Elektradrive.

Per tutti i motivi elencati sopra Back To The Time Of Rock costituisce un’operazione artistico/musicale stuzzicante che non merita di passare inosservata.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

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