Recensione: Branded

Di Francesco Maraglino - 5 Marzo 2011 - 0:00
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Band: Bonfire
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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77

Anche se dalla musica al cui ascolto ci approcciamo ci aspettiamo solitamente originalità e fantasia, è comunque sempre consolante trovare conferma del fatto che nel panorama rock contemporaneo ci siano band che, a dispetto di anni di onorata carriera, hanno la capacità di mantenere costantemente uno standard qualitativo invidiabile, assicurando ai propri ascoltatori release sempre di buon livello e coerenti con le proprio coordinate stilistiche, senza tradirli mai neanche in quanto a scelte stilistiche “avventate” e sterilmente strizzanti l’occhio ai trend musicali del momento.
Tra queste band ci sono sicuramente i teutonici Bonfire, protagonisti in questi mesi, qualche anno dopo il musical “The Rauber” del 2008, il nuovo full-lenght dal titolo “Branded”.

Tra gli esempi più fulgidi di sano hard rock melodico di matrice europea, i Bonfire sono maestri nel proporre uno scintillante mix tra cristalline armonie e ficcanti riff chitarristici.
“Branded” non fa eccezione alla regola ed offre, tanto per aprire le danze, il rocker, guidato dal suono sfavillante delle asce, che prende il nome di “Just Follow the Rainbow”: un brano ingioiellato da un ritornello irresistibile che rivaleggia con analoghe preziose creazioni di Fair Warning e Scorpions.
Non scherzano, in quanto a grinta e melodia, neanche la scalciante “Do Or Die”, con le sue vorticose chitarre e gli audaci cambi d’atmosfera e di ritmo, e nemmeno le spavalde “Crazy” e “Loosers’ lane”, tempestate dai fulmini di chitarre affilate ed aggiornate nel sound.

Un rock piu’ cadenzato e marziale, ma sempre energico, di pregevole ed inequivocabilmente teutonica fattura, caratterizza “Close to the Edge”“Deadly Contradiction”, quest’ultima posta con felice scelta in apertura di CD,
Altrove – è il caso di “Save Me” – il tessuto sonoro si fa più complesso; il brano è introdotto da intarsi scorticati di chitarra elettrica, per poi evolversi in uno scenario sonoro che alterna e mescola tra loro attimi soft-rock – con un basso pulsante e raffinato sugli scudi – scuotenti chitarroni hard rock e atmosfere di languore senza svenevolezze (e ci mancherebbe!).

Promozione a pieni voti, dunque? Quasi. Perché, almeno in un paio di casi (bissati dalle inutili versioni “nude e crude” proposte quali bonus tracks, delle già note “I need you” e “Rivers of glory”), i Bonfire sembrano cedere ad un po’ di stanchezza, proponendo due ballads (la più americana “Let It Grow” e la più cupa e solenne “Better Days”) alquanto scontate.

Poco male, visto che a riscattare il settore “ballate”, c’è l’epica e solenne “Hold Me Now”, a ribadire che con il nuovo CD il combo che ha conosciuto i fasti ottantiani di “Fireworks” convalida la sua massiccia solidità in fatto di feeling, songwriting e classe esecutiva, pur non dimostrando certamente particolari guizzi di creatività ed originalità.

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Tracklist:

01.    Deadly Contradiction
02.    Just Follow the Rainbow
03.    Save Me
04.    Let it grow
05.    Better Days
06.    Do or Die
07.    Close to the Edge
08.    Crazy
09.    Loosers lane
10.    Hold me Now
11.    I need you (private version)
12.    Rivers of glory (private version)

Line Up:

Claus Lessman – Voce / Chitarra
Hans Ziller – Chitarra
Chris Limburg – Chitarra
Uwe Köhler – Basso
Jurgen Wiehler – Batteria
 

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