Recensione: Burnt Offerings

Di Ivo Dell'Orso - 20 Agosto 2004 - 0:00
Burnt Offerings
Band: Iced Earth
Etichetta:
Genere:
Anno: 1995
Nazione:
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85

Burnt Offerings è un ottimo disco di un altrettanto valido gruppo che ha saputo unire elementi classici dell’heavy, del thrash e del power per creare la propria offerta musicale il tutto aiutato da un suono rassicurante.
Prodotto da Jon Schaffer e Tom Morris questo album è il terzo in studio per la band americana che, dopo i risultati commercialmente scadenti dei primi due buoni lavori (Iced Earth ’91 e Night Of The Stormrider ’92), decise di congelare il proprio nome per poi tornare dopo tre anni di nuovo sulle scene con questo potente e oscuro disco di puro metallo.
Gli Iced Earth hanno fin dagli esordi seguito atmosfere decadenti e immagini romanticamente disperate, ma questo Burnt Offerings supera i primi due album in cupezza e cattiveria e si candida ad essere il miglior album mai realizzato dagli Iced Earth fino a quel momento. Inoltre questo disco è il primo con il nuovo cantante, Matthew Barlow, che non mostra ancora tutto il suo infinito potenziale inerpretativo (come farà nei dischi a seguire) e inoltre apre un nuovo corso per gli Iced, uno stato di grazia che durerà almeno fino al mastodontico triplo live registrato in Atene.
Una goticheggiante intro di piano (che ricorda i Savatage di Edge Of Thorns) introduce il primo pezzo del disco: la titletrack è sicuramente uno dei due immortali capolavori presenti su questo disco. La lunga durata sta ad indicare che il brano è composto da tantissime parti tutte ottime e da varie atmosfere ora lente ma ritmate, ora furie thrash che ricordano i Metallica, ora piacevoli stacchi acustici: veramente notevole tutta la parte srumentale che si trova verso metà canzone composta da un grande solo con relativo crescendo. Un must assoluto.
Last December, scritta interamente dal leader Schaffer, presenta una prima parte gradevolissima in chiave acustica e poi, poco prima del primo minuto,
inizia il riff portante della canzone che può vantare un chorus particolarmente orecchiabile e melodico; bellissime le lyrics che raccontano la tragica storia di due innamorati che non potendo stare insieme da vivi decidono di uccidersi.
Diary è un altro gran bel pezzo in stile Iced Earth: inizio lento e pesante, break di chitarra e via con il corrosivo riff portante della song; belli gli arpeggi di vago sapore psichedelico che si ascoltano all’inizio e verso i tre minuti e gli assoli di Shawver che impreziosiscono ancor più quest’ottimo pezzo.
Brainwashed parte con un piacevole arpeggio di chitarra e poi, come nella maggior parte delle canzoni di Schaffer, subentra il ritmo heavy con le sue obbligatorie distorsioni chitarristiche. In questo disco più che in qualsiasi altro album della band si possono apprezzare degli ottimi solo di chitarra ad opera di Randall Shawver (l’altro compositore del gruppo oltre a Schaffer) e questo pezzo ne presenta uno veramente ben costruito.
Burning Oasis con le sue urla alla Rob Halford è il pezzo che meno mi ha entusiasmato, brano un pò anonimo con un break acustico che non riesce a creare una grande atmosfera, anzi è il prevedibile preludio al nuovo riff che porterà avanti la canzone. La seguente Creator Failure è un discreto pezzo che presenta in alcuni frangenti delle atmosfere alla Candlemass; in definitiva è una song non particolarmente esaltante che ha il ruolo di aprire la strada a The Pierced Spirit, uno splendido episodio acustico scritto dal bassista Abell e da Shawver mentre le lyrics sono del leader Schaffer che ha scritto da solo interamente la grandiosa Dante’s Inferno. Molti, a ragione, ritengono che questa song sia la più bella mai scritta da Schaffer; di sicuro è la più complessa e affascinante con i suoi sedici minuti e mezzo di sali e scendi tra cavalcate in stile Iron Maiden, momenti acustici, istanti di rara furia e episodi quasi da ballata.Il testo racconta il viaggio di Dante in compagnia di Virgilio attraverso i gironi infernali e descrive molte delle pene cui le anime sono condannate per l’eternità.
Burnt Offerings è un bellissimo album di metal a cavallo tra thrash americano e power europeo: questo disco riuscirà a deludere pochissimi di voi perchè è veramente completo e ben composto; se poi aggiungiamo che la copertina infernale e tutto l’artwork sono bellissimi, questo Burnt Offerings diventa davvero un lavoro imperdibile.
Ivano Dell’Orco.

Iced Earth:
Jon Schaffer – Rhythm Guitar / Vocals
Randall Shawver – Lead Guitar
Matthew Barlow – Lead Vocals
Dave Abell – Bass Guitar
Rodney Beasley – Drums

Tracklist:
1 – Burnt Offerings (7:22)
2 – Last December (3:24)
3 – Diary (6:03)
4 – Brainwashed (5:22)
5 – Burning Oasis (5:59)
6 – Creator Failure (6:02)
7 – The Pierced Spirit (1:54)
8 – Dante’s Inferno (16:29)
Total running time: 52:46

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