Recensione: Carnagus – Emperor Of The Darkness

Di Michele Puma Palamidessi - 13 Marzo 2018 - 17:53
Carnagus – Emperor Of The Darkness
Band: Kaledon
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2017
Nazione:
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75

Dopo ben tre anni dal disco precedente, è finalmente tra noi il nuovo ed attesissimo sigillo discografico dei romani Kaledon, band di spicco del nostro panorama power-epic. Questa band nata sul finire degli anni 90 dal chitarrista/fondatore Alex Mele ha in attivo ben 9 album (escludendo il nuovo platter) dalle tematiche fortemente fantasy condite da azzeccate orchestrazioni rhapsodyane. I ragazzi si presentano ormai con una discografia ben consolidata da veri veterani del genere. Riguardo la lineup, segnaliamo l’entrata in pianta stabile di Michele Guaitoli, cantante degli Overtures, e del batterista Manuele Di Ascenzo (Secret Rule). Grazie a questi nuovi innesti i Kaledon presentano un sound rinnovato, più belligerante, violento ed oscuro. Un connubio di velocità e potenza, una batteria pressante e linee vocali azzeccate nel contesto, un’evoluzione naturale del sound in una dimensione diversa dal consueto. Con questi presupposti addentriamoci nei meandri oscuri di “Carnagus – Emperor Of The Darkness”. Questo disco, pubblicato nel 2017 tramite la Sleaszy Rider Records, è un concept album incentrato sulla figura dell’eroe e dell’antieroe: le forza del bene contrapposto al male assoluto in un’epica ed eterna battaglia, un classico sempre di grande impatto.

Tra i brani migliori del disco segnaliamo “The Beginning Of The Night” con il suo power metal  impetuoso, la veloce “Eyes Without Life” e la devastante  “The End Of The Undead”, grazie al suo ottimo guitar working e soprattutto al batterista Manuele Di Ascenzo che  pesta come un fabbro; si tratta quest’ultimo di uno dei migliori brani dell’album, l’atto conclusivo dell’intero concept e della saga stessa con la morte del malvagio Carnagus, dove  il bene, l’eroe trionfa sull’antieroe. Menzione d’onore anche a  The Dark Reality” e “The Two Bailouts”, brani oscuri e potenti seguiti da Trapped On The Throne” e “Telepathic Message”. In quest’ultimo brano è James Mills (degli inglesi Hostile, con i quali i ragazzi hanno coindiviso due tour) che alterna il suo growl al pulito di Michele Gautioli in maniera molto dinamica e convincente.

Victory is near,
We fight without fear!

 

Carnagus – Emperor Of The Darkness” è un concept molto coerente con la discografia ormai quasi ventennale dei Kaledon, forte di un ottimo songwriting e soprattutto dei nuovi innesti che riescono a dare alla band ed al sound una nuova verve sia in studio che live. Quest’album è consigliato agli appassionati di un epic-power metal senza molti fronzoli, che con le sue orchestrazioni tiene alta l’attenzione e ci ricorda come in Italia possiamo vantare band veramente valide, che nonostante i loro tanti anni di attività, nonostante un genere oggi non facile, riescono ugualmente a ritagliarsi spazio e competere ad armi pari con molte band più famose ed acclamate in giro per l’Europa. Sguainate le spade ed alzate gli scudi, I capitolini Kaledon sono tornati.
 

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