Recensione: Dismembered Human Race

Di Matteo Bovio - 1 Settembre 2004 - 0:00
Dismembered Human Race
Band: Zora
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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82

Zora: un progetto che vede coinvolti membri dei Glacial Fear. Se questi ultimi non mi avevano assolutamente entusiasmato, non posso dire altrettanto di quest’altro progetto. Il demo in questione è maturo, potente, frutto di buone idee ben realizzate. Un platter che riprende la grande tradizione del Death Metal europeo, sviluppandone i canoni in un contesto violentissimo, che spesso sfiora i limiti del Brutal. E’ poi difficile pensare a queste tracce come a un’autoproduzione, vista l’altissima professionalità raggiunta: il suono è potente, adeguato al genere (salvo forse le chitarre un po’ troppo “squadrate”), perfetto per sottolineare ogni singolo passaggio.

Nel modo di concepire il riffing a volte vengono in mente i Sinister dell’ultimo periodo, soprattutto di Creative Killings; se questo discorso è valido per tracce come “Trapped Mosquito“, ovviamente non va considerato per “Mass-sacred Nation“, dove nel riff iniziale prevale un approccio più classico. Sfiorando per un attimo un lieve approccio core, l’effetto globale che creano è di grande potenza e mordente. Peccato per la scarsa durata del brano, che ne fa saltare la struttura (soprattutto in riferimento alle altre tracce, tutte ben organizzate) e ne tronca quello che sarebbe potuto essere il perfetto sviluppo.

Ma quando c’è da sfoggiare violenza, i nostri lo fanno con grande stile. Bellissima “Hate“, dove all’intreccio chitarristico spesso tipico dei gruppi europei è qua e là sostituito da un riffing decisamente più di scuola americana. Ma è stupenda anche l’opener “Self Devoured“, dalla struttura in continua mutazione e sempre ricca di ottimi spunti. Insomma, l’unica traccia che mi ha lasciato perplesso è “Banquet Of Flesh“: in questa sembra venir meno infatti l’intensità tipica delle altre canzoni, non tanto a livello ritmico quanto per il riffing stesso. Non che manchi la bontà della composizione degli Zora; semplicemente la trovo orientata in una direzione fuori contesto rispetto a quel che di meglio si sente in Dismembered Human Race.
Prima di chiudere faccio poi un appunto sulle ottime prestazioni tecniche individuali, e i miei complimenti per la scelta timbrica di Peppe: per fare un paragone adeguato mi tocca tirare ancora in ballo i Sinister, ma questa volta i primi, che potevano sfoggiare in campo Death uno dei cantati migliori in assoluto.

Non è difficile dunque tirare le somme: per me questo gruppo è stato una sorpresa incredibile e inaspettata, degna di essere supportata al 100%. Salvo qualche piccolo neo (peraltro quasi interamente legato al mio gusto personale) questo demo si è rivelato un prodotto perfetto per meritarsi ben più che qualche consenso in campo underground. Non mi resta che fare i miei più sentiti auguri agli Zora per il loro futuro, e consigliare a tutti gli amanti del Death Metal di supportare la scena promuovendo una delle realtà attualmente più valide della nostra penisola.
Matteo Bovio

Line up
Tato – bass
Ale – drum / backing vocals
Peppe – vocals / guitar

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