Recensione: Don’t Stop

Di Andrea Bacigalupo - 11 Maggio 2023 - 22:55
Don’t Stop
Etichetta: Music-Records
Genere: Hardcore 
Anno: 2023
Nazione:
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70

I norvegesi Panic Attack! descrivono il loro stile come ‘speed-crush’, un veloce inseguimento in macchina che si sta per concludere con un incidente, un momento adrenalinico tra la vita e la morte.

Trattasi di un Hardcore influenzato da band come Suicidal Tendencies, Body Count, Off!, che vuole superare i limiti, non tanto nella musica, quanto per gli argomenti trattati.

I Panic Attack! esprimono insofferenza e disagio osservando l’interiorità delle singole persone più che l’affannoso clima socio-politico.

I loro brani analizzano depressione, confusione, rabbia, voglia di autodistruggersi … disturbi mentali di chi non riesce ad adattarsi, anche attraverso esperienze personali, recando però un messaggio di speranza, volendo far comprendere a chi ha raggiunto il limite che non è solo e che può sopravvivere imparando dalla vita stessa.

Tutto questo è racchiuso in ’Don’t Stop’, il loro album di debutto disponibile dal 28 aprile 2023 via Music-Records, composto da 13 pezzi sintetici e di breve durata che si sviluppano nell’arco di neanche mezz’ora (nello specifico 25,29 minuti).

I brani sono esplosivi, contraddistinti da un particolare carattere ruvido dato da una distorsione greve e scura e da un cantato collerico e determinato ma non isterico, con ritmi aggressivi e disturbanti (nel senso giusto).

C’è particolare cura negli arrangiamenti, con un buon lavoro stereofonico ed asincrono delle chitarre che suona grezzo, ma non minimale, con assoli ben sviluppati, in generale controtendenza al genere e con una valida dimostrazione del background della band che comprende anche il Jazz e l’Hard Rock anni settanta.

Ci sono brani che virano più al Metal (‘Talkin Bag’, ‘Chupacabra Girl’, ‘Krockodill Cafe’), altri che sono più tendenti al Punk (‘Meh (Stuck in This Town)’, ‘Satan in Waitin’, ‘Tweeker’), ma possiamo dire che, in generale, l’album è un buon crossover di entrambi, con anche due interessanti cover di ‘Panic Attack’ e ‘Black Thoughts’ degli Off!

Don’t Stop’ non è scorrevole, ma vuole essere fastidioso per obbligare a soffermarsi e riflettere. Questo porta a punti un po’ troppo ostici, dove la band esagera con il voler essere anticonvenzionale, ma, di fatto, l’Hardcore è proprio questo.

Debutto più che buono, che mostra una band con molti tratti personali e distintivi che riesce a far proprio un genere che ‘sembra facile’ …

Don’t Stop’ è stato registrato e mixato da Geir Helge Christiansen presso i Fallos DI Studio in Hollyvåg, Stavanger, Norvegia ed è stato masterizzato da Maor Appelbaum ai Maor Appelbaum Mastering in California.

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