Recensione: Ekstasis of subterranean currents

Di Alessandro Rinaldi - 24 Giugno 2025 - 15:27
Ekstasis of subterranean currents
Band: Thanatorean
Genere: Black 
Anno: 2025
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Thanatorean è un nuovo progetto black metal nato in Polonia dal connubio tra il polistrumentista  K.M. (Ars magna umbrae) e il cantante E. (Cultum Interitum).

L’artwork, opera di Drahmarduk, è piuttosto funereo e ci anticipa quelle che sono le atmosfere di Ekstasis of Subterranean Currents: da una finestra parte di una costruzione in pietra, su cui è poggiata una coppa cerimoniale, emerge uno scheletro in una posa funerea dalle cui orbite oculari emerge una luce oscura.

Il disco si compone di nove canzoni per una durata di poco meno di quaranta minuti. Le tematiche affrontate dalla band nei propri testi, spaziano nell’universo della Morte e del ritualismo, della magia e dell’esaltazione di questi aspetti. E non potrebbe essere altrimenti, dato che il nome Thanatorean è legato alla figura della mitologia classica di Thanathos, fratello di Hypnos (il Dio del Sonno), la personificazione della Morte, ovvero colui che la governa.

Nonostante la presenza di K.M., che negli Ars Magna Umbrae ha dato un notevole contributo all’elemento atmospheric, la band propone un black metal diverso, più claustrofobico – o, sarebbe il caso di dire, catacombale – dai tempi lenti, con chitarre molto pesanti e potenti, che amplificano quella sensazione di oppressione che pervade il disco, complice la voce di E., le cui tracce sono decisamente profonde, cavernicole, gutturali. Eppure, il sound resta incredibilmente grezzo, come nel caso della opener, The Descent, che esaspera il concetto e assume connotati quasi raw. Altro elemento fondamentale del disco, è la decisa propensione alla dissonanza, che ha, come effetto principale, quello di acuire il lato tetro e oscuro delle atmosfere di questo lavoro, come ad esempio With Tongues of the Underworld, manifesto e primo singolo del duo polacco, oppure in De Profundis, brano in cui questo concetto viene addirittura esasperato creando un’atmosfera da brividi. Nella proposta dei Thanatorean non mancano momenti di diversificazione musicale pronti a spezzare l’album, come ad esempio In Reverent Throes, brano con un groove pazzesco in cui le chitarre, invece di essere inghiottite, emergono nella loro disarmoniosa conflittualità.

Il debutto dei Thanatorean è notevole nella sua dimensione e nel risultato, nonostante il progetto sia piuttosto fresco e di recente attuazione. Forti della proposta musicale davvero convincente, il duo polacco si ritaglia, con personalità, uno spazio tutto suo in cui il duo riesce a districarsi tra sonorità molto spinte, ovattate, quasi opprimenti, quasi come se volessero impedirci di uscire dal nostro ipogeo, seppelliti sottoterra. Un senso di oppressione, ma anche di assoluta impotenza – che poi è una peculiarità intrinseca alla morte – pervadono l’album, lasciando un alone nero attorno al cuore di chi li ascolta.

Ispirati dal fetido alito della morte, i Thanatorean, gli araldi dell’oscurità sacrilega, hanno fatto il loro trionfale ingresso nel mondo del black metal.

Ultimi album di Thanatorean