Recensione: Encapsulate This Moment

Di Daniele D'Adamo - 15 Aprile 2014 - 17:17
Encapsulate This Moment
Band: Enfeeble
Etichetta:
Genere: Metalcore 
Anno: 2014
Nazione:
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45

 

Dopo sette anni di attesa da “Too Ugly To Show It!”, debut-album uscito due anni dopo la loro nascita (2005), arriva in casa dei teutonici Enfeeble il secondogenito, “Encapsulate This Moment”, sotto l’egida della connazionale Source Of Deluge Records.   

Partendo da una base che poggia le gambe sia sul thrash, sia sul death, la band tedesca propone una miscela fra gli anzidetti generi e le più moderne tendenze *-core, più specificamente indirizzate sul versante del metalcore. Una scelta dettata dalla volontà di farsi strada in un panorama musicale affollatissimo se non addirittura saturo, che per ciò esige grandi doti in tutti i sensi per raggiungere lo scopo prefisso. Doti che, scendendo subito al sodo, il quartetto della Bassa Sassonia non ha.

I punti deboli di “Encapsulate This Moment” sono più di uno, ma quello più grave, che da solo vanifica il resto, è insito nella prestazione vocale di Luke. Se growling e screaming alla fin fine non sono da buttare, le cleaning vocals sono assolutamente disastrose, tali da mettere in luce un cantante perfino stonato, lontano anni-luce da una prestazione benché minimamente professionale. Se a volte in sede live si può concedere qualcosa a chi usa l’ugola a mo’ di strumento musicale, su disco appare del tutto inammissibile non riuscire a centrare perlomeno la sufficienza. È chiaro che, con questa premessa, diventano paradossalmente più duri da digerire i brani più melodici del platter, primo fra cui la ballad “As We Were Like Shadows”, vero e proprio tormento per le orecchie degli inconsapevoli, sfortunati ascoltatori.

Tuttavia non si tratta solo di questo, come più sopra accennato. Bene o male sia Luke stesso come chitarrista, sia i suoi compagni, dimostrano di saper tenere in mano con dignità i propri strumenti. Certo, la prestazione è scolastica e nulla più, ma è coerente con il livello tecnico preteso da una produzione di questo genere. Un sound più che discreto, insomma, che non presenta caratteristiche degne di menzione ma che si allinea con la media dei gruppi metalcore che vanno a zonzo per l’Europa.

Ciò che manca, invece, è il songwriting, piatto come una tavola. Passando e ripassando il disco sotto il laser, infatti,  in testa rimane poco o nulla. “Shock Me”, per esempio, ha una partenza decisa e compatta che la lascia sperare quello che poi non avviene, annegato in un coro tanto scontato quanto già addentato mille altre volte. Pure “Personage Collapse” non comincia male, con lo screaming di Luke che si mostra del tutto adeguato, come piglio e aggressività, alla bisogna. Non sono neppure da gettare dalla finestra i soli di chitarra che, seppur non rivoluzionari, armonizzano con dovizia il segmento centrale della canzone. I dolori, purtroppo, iniziano assieme alle linee vocali pulite; dolori che non abbandoneranno più le song del CD sino alla fine.

Va da sé, alla fine dei conti, che giudicare “Encapsulate This Moment” porti a un giudizio assai severo. A spasso ci sono decine e decine di formazioni baciate da classe e talento che non hanno lo straccio di un contratto discografico. I Enfeeble no, ed è impossibile capire il perché.

Bocciatissimi.  

Daniele “dani66” D’Adamo
 

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