Recensione: Extreme Hatred (Reissue 2021)

Di Andrea Bacigalupo - 16 Giugno 2021 - 8:30
Extreme Hatred (Reissue)
Band: Hypnosia
Etichetta: Petrichor
Genere: Thrash 
Anno: 2021
Nazione:
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75

A volte sembra ieri … invece è passato circa un ventennio …

La prima metà del 2000 sancisce il ritorno del Thrash Metal, la fine del periodo di crisi di quei maledetti anni ’90.

Come album ‘segnale’ si possono indicare, ad esempio, ‘The Gathering’ del 1999, ‘Violent Revolution’ del 2001 e ‘Tempo of the Damned’ del 2004 rispettivamente di Testament, Kreator ed Exodus.

Non è stato solo un ritorno di quelle che oggi definiamo vecchie glorie però … In quel periodo in più di un calderone ribolliva metallo fuso, anche in quelle zone degli inferi dove la Old School non aveva fatto presa in modo così preponderante, come in America od in Germania.

Soprattutto era sul sentiero di guerra una nuova ondata di giovani che voleva uscire dai circuiti sotterranei locali per portare, sulla scena internazionale, una nuova ventata di aria rovente, tra loro Evile, Gama Bomb, Havok, Warbringer

Come per gli anni ’80, molti di questi gruppi si sono rivelati ‘geniali’, ma si sono poi persi nei meandri di un music business non sempre sincero o tra le nebbie della mancanza di idee, oppure sono stati semplicemente vittima dei disaccordi caratteriali, dando alle stampe al massimo un paio di album prima di uscire di scena.

Trascorsi tutti questi anni e dopo una valanga di produzioni, quasi a livello di saturazione, molte di queste registrazioni rischiano di andare perdute.

L’etichetta americana Petrichor Records ha deciso di recuperare una di queste, ristampando il Full-Length ‘Extreme Hatriot’ degli Svedesi Hypnosia, uscito per la prima volta nel 2000 ed ora nuovamente disponibile dal 18 giugno 2021.

Mettendo da parte tutti i discorsi sulla ‘scarso’ attecchimento del Thrash Metal nelle lande svedesi a discapito di una più fiorente e deflagrante scena Death, questo album, uscito durante i primi vagiti del revival di cui abbiamo detto sopra, è semplicemente un concentrato di odio e furore.

Il combo scandinavo prende influenza da Kreator e Dark Angel sparando fuori nove bordate in rapida sequenza, cariche di una ferocia senza limite che impatta sull’ascoltatore frantumandone lo sterno.

In fatto di tecnica i tre artisti sanno il fatto loro ed anche se il songwriting non brilla di originalità alla fine il risultato c’è.

Riff taglienti e rocamboleschi vengono macinati uno dietro l’altro all’interno di un sound corposo e malvagio, completato da una voce urlata che sembra provenire direttamente dall’inferno.

Gli Hypnosia esprimono la loro furia suonando essenzialmente molto veloci, serrando le ritmiche quasi allo spasimo ed usando la doppia cassa come un rullo compressore.

A questi ritmi forsennati contrappongono andature in mid-tempo molto potenti, realizzando un tessuto sonoro dinamico quanto impenetrabile, carico di rabbia e travolgente.

In un parola: Thrash genuino, senza fronzoli, violento come era stato concepito agli inizi, con il difetto di essere poco variabile puntando, essenzialmente, sull’effetto immediato del colpo di frusta che non sull’articolazione degli spartiti.

Si stava cominciando a tornare indietro, a ‘girare la boa’ e ‘Extreme Hatred’ ne è testimonianza.

E’ però l’unico album inciso dagli Hypnosia (la cui discografia comprende anche l’EP ‘Violent Intensity’ del 1999 ed una raccolta postuma), che si sono sciolti nel 2002.

Mikael Castervall (chitarra e voce) oggi suona nei Dreadful Fate mentre Hampus Klang (chitarra e basso) fa parte, dal 2006, dei Bullet.

Il batterista Michael “Mike” Sjöstrand, invece, è purtroppo mancato nel 2004.

Gli Hypnosia sono stati una meteora, che ha lasciato nel cielo una scia incandescente.

Per quanto ‘Extreme Hatred’ abbia alcuni limiti nel songwriting, se oggi il movimento del Thrash Metal ha basi solide lo deve anche ad artisti come loro che non si sono voluti piegare alle leggi del mercato.

Assolutamente da non dimenticare.

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