Recensione: Eyes of the Guardians

Di Andrea Bacigalupo - 15 Ottobre 2022 - 8:30
Eyes of the Guardians
Etichetta: MDD Records
Genere: Thrash 
Anno: 2022
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Era da un po’ che i tedeschi Headshot non si facevano sentire: eccetto il live in DVD ’20 Yers of Metal’, uscito per celebrare i 20 anni di carriera iniziata nel 1993, l’ultimo album, ‘Synchronicity’, risale, infatti, al 2011.

E meno male!! Direte voi. Assolutamente no, dico io: al contrario questo nuovo e sesto album ‘Eyes of the Guardians’, disponibile dal 14 ottobre 2022 tramite MDD Records, dice che la band, nel circuito attuale, ci sta benissimo.

A parte gli scherzi, all’interno della scena tedesca la band ci sa stare da un po’, anche se dice che è maggiormente influenzata dal ramo Thrash della Bay Area.

In effetti, il loro sound, per quanto smodato e minaccioso, è ricco di quelle melodie tipicamente NWOBHM che avevano parecchio influenzato le band di San Francisco e zone limitrofe (escludendo Possessed, Morbid Angel e quei gruppi che portarono alla nascita del Death Metal), espresse principalmente con scambi di assoli molto ricercati e tonnellate di Twin Guitars al vibranio, come Iron Maiden e Satan hanno insegnato, trasportate sulle andature Thrash, naturalmente.

C’è anche, però, una parte che li collega direttamente al Thrash della loro terra, quello più violento ed atroce imposto da Destruction, Sodom e Kreator: la voce estremamente al vetriolo della loro vocalist Daniela Karrer: cavolo, ho dovuto capire attraverso dei video che era effettivamente quella di una ragazza (ma avevo già avuto lo stesso problema tanti anni fa, quando ho sentito per la prima volta cantare Sabina Classen, la ‘terribile’ voce degli Holy Moses, una band sempre troppo sottovalutata).

Questo mischione qui è la forza degli Headshot: un dirompente andamento di solida melodia e ferocia assassina, oltre a qualcosa di ancora più importante: la volontà di far sentire che non sono solo capaci di tirare note con la fionda.

Difatti, a pezzi estremamente veloci, che fanno fondere il lettore come, ad esempio, l’oscura Title Track, l’abrasiva ‘Divide et Impera’ e la velenosa ‘Veins of the Earth’, sanno affiancare brani intensi, robusti ed articolati senza per forza essere eccessivamente smodati, come la coinvolgente ‘Scars of Damnation’ (la forza degli Accept è potente in loro …), la martellante ‘Under a Blood Red Sky’ o ‘The Impenetrable Maze’, addirittura con delle andature anni ’70 e delle derivazioni simil-sabbatthiane niente male.

C’è anche lo spazio per un po’ di Prog nel terribile finale strumentale della prepotente ‘Ground Zero’(si percepiscono gli aerei e lo scontro) e nella lunga, intensa e pesante ‘Invisible’, bel macigno che grava sul petto dove, ad un certo punto, con le dovute proporzioni e giusto per dare un’idea, sembra quasi di sentire i Genesis che suonano Metal, con tanto di tastiere riempitive.

Insomma, un album tosto e completo, con tante variabili, senza la pretesa di novità, perché quello che fanno gli Headshot, di fatto, lo fanno in tanti e da tutte le parti, tanto che, al giorno d’oggi, si può parlare di Thrash Bay Area, o tedesco o della Luna giusto quando se ne traccia la storia.

Però lo fanno bene e sono contento di averli ascoltati. In effetti, questo non è un album da perdere.

Eyes of the Guardians’ è stato prodotto e registrato dalla band e da Jost Schlüter (Final Cry, Deny The Urge, Iron Fate, tra gli altri) al PureSonic Studio, Langelsheim, tra luglio 2019 e febbraio 2022.

Ultimi album di Headshot (Germania)