Recensione: Flying start promo

Di Beppe Diana - 24 Giugno 2002 - 0:00
Flying start promo
Band: Airborn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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85

Professionalità, ecco la parola d’ordine che vige in casa Airborn, una band che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, l’elevato tasso tecnico raggiunto dagli acts nostrani negli ultimi anni, apprestandosi a diventare la next big sensation di questa stagione grazie ad un album che, ne sono più che sicuro, li proietterà ai vertici della scena true metal mondiale in men che non si dica.

 

Artefici un paio di anni fa di un unico demo che era riuscito in pochi mesi ad aumentare la fama underground della band torinese anche al di fuori dei patrii confini, si parlò addirittura di uno special su Metal Hammer Israele, i nostri quattro amici sono l’ennesima riprova del fatto che, quando si crede fortemente nelle proprie capacità e si vogliono raggiungere dei traguardi ambiziosi, non ci sono ostacoli che tengano, basta quel tocco di classe, un poco di pazienza e molta, molta testardaggine.

 

E di pazienza, così come di testardaggine, gli Airborn ne hanno avuta in tutto questo tempo, visto che è da quasi sei anni che lavorano duramente per veder realizzato il proprio sogno sotto forma di dischetto ottico, un sogno che come nelle più belle favole, ha richiesto l’aiuto della fata turchina per essere realizzato,anche se in questo caso più che di una fata, si tratta di un fatone di nome Piet Sielk, si avete capito bene proprio l’ex Helloween nonché attuale leader degli Iron Savior, che si è occupato in prima persona della produzione, del mastering e che, oltre a cantare su di un brano, si occupa di quasi tutti i cori.

 

Com’è prevedibile il risultato finale è da infarto, roba da far schiattare al suolo anche il più baluardo dei defender oltranzisti, anche perché la band sfoggia un elevato tasso tecnico, nonchè un songwriting maturo figlio dell’amore viscerale per la scena teutonica in generale, ma anche, e soprattutto, per le celeberrime zucche di Amburgo. Quello che ho fra le mani è solo un promo di cinque brani estratti dell’imminente official realease “Aganist the world”, album in uscita in autunno sotto le ali protettrici della Remedy records, la stessa label dei Paragon, e vi giuro che più volte sono stato indotto a pogare da solo contro il mio povero ed inerme armadio, tanta è la carica e l’energia profusami da questa band.

 

Dunque, tornando a noi devo ammettere che gli ingredienti per fare il grande botto ci sono tutti, ovvero melodie azzeccatissime dipanate su velocità impressionanti, quasi al limite dell’umano, cori che ti sfondano il cervello sino ad annientartelo, chitarre sdoppiate stile Hansen/Weikath, e…… e che volete di più, un Lucano?

 

Cinque gemme fra le quali spiccano l’adrenalinica “The hero”, granitica power track contraddistinta da lievi inflessioni sinfoniche, o la scattante “Wings” di sicuro la vera ciliegina sulla torta, brano che vede nel ruolo di vocalist sua maestà Sielk che riesce a marcare a fuoco un brano dal dinamismo quasi “maratonetico”, anche se il mio brano preferito resta la splendida “No more king” che sembra estrapolata dal songbook degli Helloween periodo “Keeper..”. Quindi in attesa di poter ascoltare per intero tutto l’album, vi invito a segnarvi il nome degli Airborn, perché sono sicuro che ne sentirete parlare per tanto, troppo tempo, eppoi non dite che noi non ve lo avevamo detto!!!!!!

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