Recensione: Follow Me

Di Alessandro Calvi - 20 Dicembre 2006 - 0:00
Follow Me
Band: Wonderland
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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68

Nella scuderia della neo-nata Rising Symphony non potevano mancare i Wonderland, band capitanata proprio da Frank Andiver e fondata nel 1997 con Andrea Torricini (Shadow of Steel e Vision Divine). Dopo un primo album omonimo realizzato nel 2000 e alcune partecipazioni a dischi tributo, nel 2003 esce “Eternally” singolo apripista per questo loro secondo album intitolato “Follow Me” che vede la luce prima in Giappone e poi in america per approdare solo ora in Europa.

I musicisti che compongono la band sono estremamente eterogenei, se da una parte troviamo infatti Andrea Torricini, bassista di Shadow of Steel e Vision Divine, e Vic Mazzoni, chitarrista di Projecto e Shadow of Steel, dal background estremamente legato al power metal di marca italiana, dall’altra troviamo oltre ad Andiver, batterista e tastierista le cui collaborazioni con una miriade di gruppi sono conosciute quanto la sua passione per l’uso del synth, anche il cantante pop Alexx Hall.

Il risultato è una proposta musicale che strizza l’occhio di volta in volta al power metal melodico italiano, al prog e addirittura a sonorità elettro-pop. Questa varietà impossibile da etichettare in maniera univoca viene spiegata dai musicisti come una ricerca mai terminata di libertà, una sorta di terra promessa della musica, in cui fondere tutti i generi che si desidera sfuggendo alle convenzioni.
In effetti il risultato è discretamente raggiunto anche se di qualità forse un po’ altalenante.
A volte, infatti, il mix di stili risulta essere un po’ artificioso e in particolare il synth sembra quasi “messo sopra” senza un effettivo valore a livello di songwriting. Gli effetti elettronici, soprattutto, sono così diffusi, anche dove, a mio avviso, non avrebbero dovuto esserci, da risultare a tratti quasi fastidiosi.
Tutt’altro discorso invece per il cantante Alexx Hall che, nonostante la sua estrazione pop, dimostra doti canore decisamente buone e capaci di adattarsi a stili per lui probabilmente non del tutto congeniali. La sua prova è sempre di alto livello, potente o delicata a seconda dell’occasione, mantenendo una invidiabile capacità di comunicare.
In generale ci troviamo di fronte a un disco decisamente melodico, estremamente orecchiabile (anche se a tratti piuttosto noioso), che scorre molto tranquillamente senza mai graffiare. I punti in cui la doppia cassa e le chitarre avrebbero potuto dimostrare una maggiore grinta ci sarebbero anche, ma si è preferito puntare su soluzioni più dolci. Non male la componente prog che, seppur non sempre evidentissima, è ben amalgamata nelle canzoni e non risulta mai banale, aggiungendo un interessante pizzico di sapore in più al sound del gruppo.

Frank Andiver conferma la strada presa dalla sua Rising Symphony con la pubblicazione di “Follow Me” dei suoi Wonderland che suona quasi come una sorta di manifesto d’intenti. La fusione di generi e in particolare del metal con l’elettronica sembra esser sempre più il marchio di fabbrica dell’etichetta e del gruppo. Scelta che, pur se probabilmente osteggiata da una fascia degli ascoltatori più conservatori, potrà sicuramente riservare qualche sorpresa a chi volesse dargli un ascolto.

Tracklist:
01 Last Time My Memory
02 The Call of the Dawn
03 Call My Name
04 Eternally
05 Raise Your Wings
06 Winter Silence
07 No Resurrection
08 Follow Me
09 The Promise
10 Hell and Heaven

Alex “Engash-Krul” Calvi

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