Recensione: God is a Witness

Di Fabio Vellata - 2 Luglio 2022 - 0:01

Uscito in digitale più di un anno fa e disponibile in formato fisico da qualche mese, “God is A Witness” è il disco di debutto degli italiani Anims.
Quantità e qualità si addensano attorno ad un moniker enigmatico. Terreno di sperimentazione per Francesco di Nicola, esperto chitarrista già con Crying Steel e Danger Zone, gli Anims uniscono il suono potente e granitico della sei corde con le corde vocali molto espressive della cantante Elle Noir. Una alleanza significativa che intraprende la strada di un rock cupo, moderno e spigoloso. Con cadenze ispide ed affilate. In ugual modo fornito di aperture melodiche che, tuttavia, mantengono costantemente un taglio in cui non s’intravedono raggi di sole o particolare giocosità.

Grunge, alternative, modern metal, un filo di progressive in senso ampio. Qualche svisata ai limiti dello stoner. Gli scenari cui fanno riferimento gli Anims sono figli del nostro tempo e mettono in risalto sensazioni caliginose e ruvide. Non c’è particolare orecchiabilità, sebbene brani come l’iniziale title track o la fascinosa “Bright Eyes” conservino appeal tale da farle apprezzare in modo pressoché istantaneo.
C’è però da farsi “la bocca”. Quello degli Anims non è, insomma, un disco il cui ascolto possa essere inteso quale passatempo distratto o come il sottofondo di una giornata d’estate. Il contesto non regge e si finirebbe per cedere il passo alla noia.
Al contrario, “God is a Witness” richiede un certa dose di pazienza, attenzione e qualche passaggio aggiuntivo. Oltre, ovviamente, una buona predisposizione per il genere.
La qualità dei suoni predisposta da Roberto Priori nei suoi studios, garantisce una resa apprezzabile a brani densi e sfuggenti, di certo non dozzinali o destinati ad un pubblico troppo ampio.

Pericolosi e difficili, gli Anims non sembrano orientati a compromessi o piacionerie.
Preso con lo stato d’animo giusto, il loro album di debutto può rivelarsi esperienza interessante.
Qualora invece il genere non sia proprio affine ai propri gusti, meglio passare oltre: al netto di tecnica e spessore comunque rimarchevoli, il rischio di incappare in qualche appannamento e calo di tensione è piuttosto concreto.

 

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Band: Anims
Genere: Hard Rock 
Anno: 2022
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