Recensione: Instinct

Di Giorgio Vicentini - 2 Maggio 2005 - 0:00
Instinct
Band: Ektomorf
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
44

Ascoltando questi ragazzi ungheresi mi sovvengono talmente tante domande da riempire un paio di tomi. Prima tra tutte: ma perché tanto spazio e promozione visto che scoprono l’acqua calda per l’ennesima volta? Lo scopo credo sia arcinoto come la serie di scelte “accorte” che lo contornano (ma nemmeno poi tanto vista la loro banalità), raggiunto compilando un questionario “adatto allo scopo” (ma chi prepara questi form?), scovando un target scontato e provando a soddisfarlo sfornando questa “sensazione” chiamata Ektomorf.
Quattro ragazzi nati musicalmente sotto una buona stella, premiati nel 2004 dalle attenzioni di un colosso come mamma Nuclear Blast, tolti dalla normale routine di una permanenza in casa Silverdust per dargli delle possibilità a molti precluse: tour in compagnia di mostri sacri (leggasi il recente tour con Kreator e Dark Tranquillity), conferenze stampa di presentazione ufficiale, supporto e diffusione capillare del materiale promozionale.

Forse il titolo stesso vorrebbe sedare i dubbi sull’ispirazione musicale, un termine quale Instinct potrebbe voler dire: suoniamo liberi da schemi ed istintivi. Peccato che gli Ektomorf siano fatti e finiti entro l’asse Soulfly – Max Cavalera – Sepultura, niente di più, niente di meno.
L’amara sostanza è che Instinct è un disco “fiko” e lo dico con tutto lo sconforto possibile ed immaginabile, tristemente e maledettamente catchy almeno nelle intenzioni, che tanto per cambiare suona importante, professionale e carico, valori aggiunti che però non lo risollevano di certo.
Insomma, un bel montante che va comicamente a vuoto, schivabile ad occhi chiusi da chiunque abbia più di 50 dischi nel proprio scaffale, che ha il magico potere di tenermi inchiodato al pavimento mentre la band vorrebbe vedermi saltare. L’unico modo per accettarlo potrebbe essere una lobotomia o magari il pescare dalla scatolina di latta una delle pillole colorate con scritto “respect”, che vi risveglieranno un pesante affanno da derivativo e poco ispirato.
Un castello musicale fatto di carte segnate, che vorrebbe resistere al vento opponendovi un Cavalera secondo edition rispolverato dall’imitazione di Farkas Zoltán, tanto perfetta quanto superflua o sperando nella distorsione di primissimo livello ma particolarmente priva di personalità e sfruttata, se possibile, in maniera ancor più scontata. Il mio minestrone preferito, noioso e stimolante quanto lo scavarsi la fossa con le unghie ascoltando break costanti e riff stoppati grondanti deja-vu; un buon esercizio per il dito indice che si rafforzerà premendo più volte l’FFWD del lettore.

Come se non bastasse, ho avutoil piacere di “godermeli” on-stage a proporre pezzi dell’album d’esordio (so che non è così, ma è come se il combo fosse nato nel 2004 malgrado i suoi trascorsi) e qualche “perla” in anteprima del nuovo disco, così da avere un quadro generale che conferma le peggiori sensazioni. Purtroppo la musica non è “giusta”, purtroppo chi suona con dedizione ed amore non è detto che ottenga dei risultati o dei premi (sempre che li voglia), pertanto ringraziamo sempre la “passione” che salva la baracca.

Disco stantio ed innocuo della serie “Quelli che… sono più fortunati degli altri”.
Respect!

Tracklist:
01. Set me free
02. Show your fist
03. Instinct
04. Burn
05. The holy noise
06. Fuck you all
07. United Nations
08. Land of pain
09. I break you
10. You get what you give
11. Until the end
12. I will

Ultimi album di Ektomorf

Band: Ektomorf
Genere: Groove  Thrash 
Anno: 2021
75
Band: Ektomorf
Genere: Thrash 
Anno: 2014
60
Band: Ektomorf
Genere:
Anno: 2010
57
Band: Ektomorf
Genere:
Anno: 2005
44
Band: Ektomorf
Genere:
Anno: 2004
50