Recensione: Leave This World

Di Nicola Furlan - 8 Maggio 2010 - 0:00
Leave This World
Band: Disdain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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67

Una nuova stagione musicale è iniziata e nuove promesse si profilano
all’orizzonte. Come per tanti altri colleghi, anche per Scarlet Records è
arrivato il momento di investire su qualcuno in grado di farsi valere nella
sempre più florida e sconfinata scena metal internazionale. La label arricchisce
quindi il proprio parco band con i Disdain, gruppo svedese capitanato dal
polistrumentista Christian Börjesson, già alle pelli del medesimo sestetto di
Goteborg. Un sestetto che, tra vari demo ed EP, sopravvive senza supporto
contrattuale da ben dodici anni, precisamente dal 1998, anno della prima entrata
in sala prove.

Ma ecco quindi che esce sul mercato il tanto atteso debutto discografico
intitolato “Leave This World”. Musicalmente il disco è un concentrato di heavy
metal le cui ritmiche sono contraddistinte da prevalente mid tempo, fulminei
spunti power ed epici rallentamenti in grado di dar respiro all’ascoltatore.
Altre peculiarità dei dieci pezzi sono le piacevoli melodie che
contraddistinguono i pre-chorus e i ritornelli: ogni brano è distinguibile e ben
si presenta, segno questo d’una ricerca compositiva meticolosa e, con molta
probabilità, d’una spiccata attitudine al gusto. A voler citare qualche nome
verrebbero in mente i connazionali Evergrey. Certo, i Disdain non riescono a
cacciar fuori la potenza espressiva e la qualità partorita da Tom S. Englund e
soci, né tantomeno danno vita alla tragica teatralità di certi importanti
refrain, ma sanno farsi valere. Considerato che “Leave This World” è solo
l’esordio, sembra che la band abbia intrapreso il giusto percorso, quello che
potrebbe portare alle soddisfazioni sperate.
Dopo qualche ascolto viene da appuntare possibili miglioramenti nella
raffinatezza dei soli che si attestano essenziali e minimali mentre l’idea è
che, con un po’ più d’impegno, si sarebbe ottenuto un risultato di maggior
qualità.
Brillanti invece gli arriangiamenti al synth per mano di Fredrik Johansson ma,
pure in questo caso, verrebbe da evidenziare una centellinata presenza. Ottima
la voce di Christian Börjesson, grande interprete e strumento aggiunto in grado
di valorizzare significativamente i contenuti compositivi.

Per onestà nei confronti del lettore (o se preferite, del potenziale
acquirente…), risulta difficile affermare che i suoni si attestano di buon
livello. Non perché siano effettivamente scadenti, bensì perché, come più sempre
spesso accade, ci si deve confrontare con file disponibili al solo streaming.
Formati digitali che possono apparire sufficienti per alcuni, ma non per chi,
come il sottoscritto, ritiene che l’aspetto ‘audio’ giochi un ruolo fondamentale
per poter valutare la musica in tutti gli aspetti. Certo, il lavoro si è svolto
presso gli svedesi Studiomega di Varberg (Tiamat, Katatonia, Lake Of Tears), e
questo dovrebbe già esser certificazione di qualità ma, alla luce dello
streaming a disposizione, non sembra possibile valutare la qualità della
produzione di “Leave This World” se non dal Cd acquistabile in negozio. Si
tratta in conclusione di un debutto discreto. Ce n’è ancora di strada da fare,
ma le premesse lasciano ben sperare.

Nicola Furlan

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Tracklist:

01 Leave this World
02 Rising
03 You and I
04 Memories
05 Scarred
06 The Black Hour
07 Narrow Minded
08 Nine Lives Spent
09 Leaping Cat
10 Revelation

Formazione:

Christian Börjesson: Voce
Johnny Johansson: Chitarra
Gunnar Härd: Chitarra
Fredrik Ljung: Basso
Johan Dirfors: Batteria
Fredrik Johansson: Synth
 

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