Recensione: Let The World Burn

Di Andrea Bacigalupo - 3 Marzo 2022 - 8:30
Let The World Burn
Band: Vio-Lence
Etichetta: Metal Blade Records
Genere: Thrash 
Anno: 2022
Nazione:
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78

Nonostante la loro discografia sia piuttosto scarsa, i Vio-lence sono tra le Old Thrash band che non si dimenticano, e questo non solo per il trattino che ha reso immediatamente riconoscibile e memorizzabile un monicker altrimenti scontato e banale.

Nati nel 1985 sulla scia della seconda ondata, sono tra le band che hanno dato risalto all’aspetto tecnico del Thrash Metal, elaborando sonorità, si violente, ma essenzialmente sofisticate e particolarmente articolate.

La netta contrapposizione tra queste e l’irruente voce Hardcore di Sean Killian, unite alle abilità tecnico–compositive dei musicisti, ne hanno caratterizzato la personalità. I Vio-lence erano una band che sapeva distinguersi, come ha dimostrato il consenso espresso dai fans per ‘Eternal Nightmare’, l’album di debutto pubblicato nel 1988.

Purtroppo, la loro carriera si è fermata pochi anni dopo: nel 1990 hanno pubblicato il Full-Length ‘Oppressing the Masses’, ancora sulla scia di ‘Eternal Nightmare’ e, nel 1993, ‘Nothing To Gain’, che, invece, risentiva del cambiamento in atto in quegli anni e voleva adeguarsi ad esso.

Anzi, forse i Vio-lence sono stati tra i primi a voler ‘stemperare’ i suoni per cercare di incorporare elementi alternative: ‘Nothing To Gain’ è stato inciso ad agosto del 1990, anche se distribuito tre anni dopo e vede ancora Robb Flynn alla chitarra, anche se aveva già lasciato la formazione nel 1991 per dar vita ai Machine Head.

Purtroppo, nonostante ci siano anche degli aspetti positivi, ‘Nothing To Gain’ e stato giudicato poco brillante ed i Vio-lence si sono sciolti pochi mesi dopo.

Successivamente ci sono stati un paio di tentativi di ricongiungimento, ma è solo nel 2019 che la band diventa di nuovo stabile, con qualche cambiamento di lineup direi sostanziale (l’ex Overkill Bobby Gustafson e l’ex Fear Factory Christian Olde Wolbers prendono rispettivamente il posto del chitarrista Robb Flynn e del bassista Deen Dell).

Lo spunto è ancora quello: la straordinaria solidarietà che contraddistingue il popolo metallico. In tanti avevano aiutato Sean Killian a sostenere un trapianto di fegato e lui voleva dimostrare la sua gratitudine per mezzo di un concerto dei Vio-lence.

Gli artisti sono andati oltre, ed oggi sono nuovamente una band attiva in tutto e per tutto, come dimostrano prima con il singolo ‘California über Alles’ (cover dei Dead Kennedys) ed ora con ‘Let The World Burn’, nuovo EP disponibile dal 4 marzo 2022 tramite Metal Blade Records.

Che dire, nonostante i cambiamenti di lineup, i Vio-lence tornano a fare i Vio-lence: il mini album è un concentrato del loro Thrash, così come concepito agli inizi. Piaceva allora, piace anche adesso e ‘Let The World Burn’ va direttamente a collegarsi con ‘Eternal Nightmare’ (senza nulla togliere a ‘Oppressing the Masses’).

Demmel & Co. sanno cosa vogliono i fans: non si cerca la novità … in questo platter non ce n’è … si attesta solo il loro ritorno.

Un grande lavoro di chitarra, fine, tagliente, incisivo e, soprattutto, armonico, con il duo Demmel-Gustafson che sembra abbia sempre suonato assieme, una sezione ritmica fuori misura, molto in evidenza, ed una voce ora un po’ più controllata e meno istintiva di un tempo ma sempre caustica e prepotente nell’evidenziare sofferenze emotive e dolorose.

D’altronde, da nomi del genere non ci si può aspettare niente di meno: grande esperienza, capacità che vanno oltre ed idee chiare sono tutte fuse assieme per dar vita ad un EP dall’alto tasso energico.

Let The World Burn’ non è l’anticamera di un Full Length ma, bensì, un lavoro completo, composto da cinque canzoni tutte diverse.

La spietata ‘Flesh from Bone’, il cui pugno tirato allo stomaco chiarisce subito che ‘qui non si scherza’, la più eclettica ‘Screaming Away’, carica di luci ed ombre, la maledetta ‘Upon Their Cross’, con il suo incedere cadenzato ma inesorabile e lo scambio di parti di chitarra impressionante, la folle e ribelle ‘Gato Negro’ e la feroce ed abrasiva Title Track, sono espressione artistica di alto lignaggio.

Manifestando un pensiero personale, credo che al giorno d’oggi ci siano giovani band che sono in grado di sfornare lavori analoghi, dove, magari, si sente più l’istinto che l’esperienza, che però vengono soffocate quando questi leoni, dalla criniera ormai grigia (se ancora ce l’hanno) e che hanno scritto la storia, escono dalla tana.

E’ un peccato, però c’è poco da fare: l’uscita di un gruppo come quello dei Vio-lence crea aspettativa.

In questo caso non si resta delusi, per cui è giusto sottolinearlo: ‘Let The World Burn’ è un bel disco, assolutamente da ascoltare e non possiamo non essere contenti di questo ritorno.

Il lavoro è stato registrato presso i Trident Studios di Pacheco, in California, da Juan Urteaga (Machine Head, Exodus), mixato da Tue Madsen (Dark Tranquillity, Heaven Shall Burn) e masterizzato da Ted Jensen (Alice In Chains, Death Angel).

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