Recensione: Live on Fire [Dvd]

Di Stefano Ricetti - 25 Aprile 2013 - 0:10
Live on Fire [Dvd]
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Anno: 2013
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65

Per un ensemble che esiste dal 1989, quattro uscite video ufficiali in ventiquattro anni ci potrebbero anche stare, tenendo conto che andrebbero a sommarsi alla ragguardevole cifra di una quindicina di album di inediti, all’insegna di “evviva la prolificità”. Nel caso di Axel Rudi Pell, leader delle band omonima ed ex chitarrista in forza agli Steeler nei primi anni Ottanta, poi, è meglio non addentrarsi nel conteggio delle compilation, altrimenti i numeri assumerebbero veramente tonalità incredibili per noi umani. D’altronde la band che fa capo al chitarrista ossigenato di stanza a Bochum possiede un seguito fedele e compatto all’interno dei germanici confini ed è quindi lecito licenziare release su release senza paura. Evidentemente il mercato di riferimento della Axel Rudi Pell band è in grado si assorbire cotanta produzione, altrimenti sarebbero sicuramente da  rivedere i parametri di pubblicazione di casa Spv/Steamhammer. Scartata a priori, quindi, la possibilità antieconomica del prodotto, a costituire e celebrare la colonna vertebrale del doppio Dvd Live on Fire uscito in questo 2013 vi è praticamente la stessa scaletta, suonata in due location differenti calcate durante le date del tour denominato Circle of the Oath 2012.

Scoprire, poi, durante l’intervista in inglese a mo’ di bonus material del secondo dischetto argentato, che la ripresa video di una di quelle date sia nata assolutamente per caso in virtù di quanto organizzato da una delle support band di accompagnamento a Axel e pard lascia quantomeno perplessi. Già, perché come scritto poc’anzi, il setlist dei brani proposti in quel dell’Essigfabrik di Colonia il 18 ottobre 2012 e quello sciorinato al Rock of Ages Festival di Seebronn (28 luglio 2012) differisce delle sole Fool Fool e Carousel. Orbene, dal punto di vista delle scelte artistiche uno della vecchia guardia come Pell può permettersi questo e altro, ci mancherebbe, solamente stride il fatto che una release molto ben confezionata – da urlo il disegno del teschio argentato imprigionato in una struttura metallica sferica reticolare con tanto di spuntoni esterni rappresentato nella pagina centrale interna del packaging – sia, di fatto, la fotocopia di se stessa in due momenti diversi. Anche dal punto di vista delle riprese le performance si assomigliano, purtroppo in negativo: nell’Anno di Grazia 2013 non è infatti concepibile licenziare un prodotto con stacchi, qualità, staticità ma soprattutto colori che in più di una occasione riportano alle produzioni VHS del tempo che fu.   

Nemmeno le parti aggiunte nel secondo Dvd riescono a far scoccare la scintilla nei confronti di questo lavoro: al di là dell’intervista sopraccitata, vi è una breve visita guidata alla magione dello stesso Pell fra piramidi, spadoni, armature e il video ufficiale del pezzo Hallelujah. Tutto qua.     

Completamente diverso il discorso per quanto attiene la professionalità mostrata durante gli show: Axel e soci spaccano come al solito e l’emozione dal punto di vista sonoro è sempre assicurata: essi ormai costituiscono un punto fermo della musica dura, tanto che anche le orecchie meno allenate riescono a riconoscere il tocco della ARPB dopo soli pochi secondi di performance. Axel Rudi Pell è e rimane un mostro di coerenza, Johnny Gioeli dal vivo è una sicurezza assoluta, oltre ad essere uno dei migliori screamer di stampo melodico in circolazione. Non a caso, per molti aficionados, i pruriti dell’adrenalina accumulata durante lo show di Tradate del 2005 non si sono ancora spenti del tutto. Piuttosto c’è da chiedersi seriamente come mai, da noi, il gruppo del teutonico biondo sia passato una sola volta, visto che moltitudini di altri ensemble stranieri scorrazzano tranquillamente dal nord al sud della penisola, in questi tempi di magra, ove almeno i concerti assicurano un po’ di ossigeno alle casse contabili, ormai orfane degli introiti provenienti dalla vendita dei supporti fisici.

Tornando a Live on Fire: si poteva fare di certo di più e meglio, senza ombra di dubbio, ma questo passa il convento. PS: la versione limited digipak prevede anche i due Cd audio relativi, più poster e tour pass. 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti               

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