Recensione: Magna Carta Guitar Greats

Di Silvia Graziola - 17 Luglio 2007 - 0:00
Magna Carta Guitar Greats
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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45

La compilation musicale, ovvero la raccolta di una serie di brani, scelti con ogni probabilità da un esperto in materia tra gli album più significativi di un’epoca, di un genere o di un gruppo, è un oggetto controverso: se da un lato si presenta come un modo rapido per conoscere meglio un complesso, un personaggio o uno scenario musicale, dall’altro è uno dei modi più incompleti e frammentari per farne la conoscenza. Riunire insieme un certo numero di brani ha spesso come conseguenza quello di mostrare solamente un lato dell’argomento trattato, appiattendolo e, di conseguenza, favorendo giudizi affrettati nel momento in cui si ha a disposizione una singola canzone per farsi un’idea della carriera magari decennale di un gruppo.
Inserire dei brani in una compilation comporta sia estrapolarli dal contesto in cui inizialmente si trovavano, limitando quindi la visione di insieme che si ottiene ascoltando un disco per intero, sia limitare l’omogeneità musicale tra un brano e l’altro, dove le differenze tra le canzoni musicali e strumentali causano un simile distacco.

Fata questa premessa, acquistare una raccolta musicale con la consapevolezza della sua frammentarietà può comunque essere un buon punto di partenza per scoprire gruppi e musicisti nuovi, acquisendo nuove conoscenze da ampliare in seguito con l’ausilio della propria curiosità. È proprio con questa ottica che va considerata Magna Carta Guitar Greats, una raccolta edita dalla famosa etichetta prog Magna Carta, che si propone di fornire una sorta di catalogo dei “migliori” chitarristi in circolazione, guidando l’ascoltatore attraverso undici tracce, di cui solo una inedita, Roadside America Medley, a opera di Bozzio, Levin e Stevensen.

Guitar Greats apre le danze come ci si aspetta da una raccolta che si propone di parlare di chitarristi prog, con un brano che vede alla chitarra John Petrucci e James Murphy impegnati nel progetto degli Explorers Club, che propongono Fate Speaks, un brano tratto dall’album Age Of Impact (ovvero, una parte del brano in questione); le sonorità sono quelle dei Dream Theater di Falling Into Infinity, mentre si prosegue con un brano strumentale tratto dall’album tributo ai Jeththro Tull, To Cry You a Song – A Colletion Of Tull Tales, Cat’s Squirrel, che vede impegnati alle chitarre Derek Trucks (Allman Brothers, Derek Trucks Band) e Mick Abrahams (Jethro Tull, This Was), canzone dal forte impatto e dall’atmosfera giocosa, dove gli assoli di chitarra si intrecciano con partiture di armonica a bocca e giocano sul tema principale.
È invece da un tributo ai Rush, Working Man, che proviene il terzo brano, Analog Kid, dove protagoniste sono le linee di chitarre di Michael Romeo (Symphony X), fortemente riconoscibili dallo stile degli assoli, marcatamente Symphony X e di Brendt Allman (Shadow Gallery). È il turno dell’inedito Roadside America Medley, ad opera del trio Bozzio Levin Stevens, che vede Steve Stevens (Billy Idol, Vince Neil, Steve Stevens, Atomic Playboys) alle chitarre, Terri Bozio alla batteria e Tony Levin al basso proporre un brano dall’atmosfera soffusa nella parte iniziale, con marcate linee di basso che accompagnano gli strumenti e li portano al centro della scena, lasciando loro lo spazio per esibirsi in assoli.
La traccia successiva proviene dal progetto solista di Jordan Rudess, Rhythm Of Time, nel brano Screaming Head che vede Joe Satriani impegnato alla chitarra, in una traccia ricca di linee di tastiera che circondano il suono del chitarrista, mentre Things Ain’t What They Used To Be è un brano dei Niacin, un trio di musicisti statunitensi, dove tra gli ospiti del brano Deep, troviamo Steve Lukather (Toto) alla chitarra e la calda ed espressiva voce di Glenn Hughes impegnata nelle linee vocali di in una canzone lenta e dalle molte sfumature blues.
Alla settima traccia ritornano prepotentemente i Rush, con la title-track del loro album tributo , Working Man, reinterpretata con la sei corde di Jake E. Lee (Ozzy Osbourne, Badlands) e nuovamente con il supporto di Brendt Allman alla chitarra ritmica; il brano è presentato in modo particolarmente energico e trascinante e resta facilmente orecchiabile.
Steve Morse è il protagonista di Cool Wind, Green Hills, brano minimale nella strumentazione dove le chitarre leggermente sfiorate del chitarrista di Major Impacts 2 si incontrano e uniscono in un delicato intreccio per dare nuovamente spazio al secondo brano di Jordan Rudes solista di Rhythm Of Time presente in questa raccolta, che porta in scena con Time Crunch i virtuosismi di Vinnie Moore (UFO), anche qui contornati da forti linee di tastiera.
Ancora Working Man e il tributo ai Rush offre agli ascoltatori Anthem, con alla chitarra George Lynch (Dokken, Lynch Mob) e James Murphy (Agent Steel, Disincarnate, Death, Obituary, Cancer, Testament, Konkhra, Explorers Club) alla chitarra ritmica. La chiusura dell’album spetta a Western Sabbath Stomp, un brano dal sapore wester che esibisce come chitarrista Alex Skolnick accompagnato dall’ Alex Skolnick Trio dell’album Last Day In Paradise.

I fattori che maggiormente penalizzano il giudizio globale su questa raccolta sono l’eccessiva varietà dei brani che contiene e la scarsa utilità che questa può avere nelle mani di chi già conosce gli album e i musicisti trattati, in quanto l’unico brano inedito è insufficiente per giustificarne l’acquisto. Il materiale raccolto è di qualità ma il voto finale non può non tener conto della qualità della musica (75) e dell’utilità di questa chiara operazione commerciale (15).

Silvia “VentoGrigio” Graziola

Tracklist – Musicisti:

01 – Fate Speaks (6:33)

  • Artista: Explorers Club
  • Album: Age Of Impact
  • Lineup: John Petrucci (Chitarra); Terry Bozzio (Batteria); Billy Sheehan (Basso); Bret Douglas (Voce); James Murphy (Chitarra); Matt Guillory (Tastiera); Derek Sherinian (Tastiera solo); Trent Gardner (Voce, Tastiera); Wayne Gardner (Chitarra)

02 – Cat’s Squirrel (5:52)

  • Artista: AA.VV.
  • Album: To Cry You A Song
  • Lineup: Derek Trucks (Chitarra slide); Charlie Musselwhite (Harmonica); Mick Abrahams (Chitarra); Clive Bunker (Batteria); Mike Summerland (Basso); Robert Berry (Tastiere)

03 – Analog Kid (5:18)

  • Artista: AA.VV.
  • Album:Working Man
  • Lineup: Michael Romeo (Chitarra); Jack Russell (Voce); Mike Pinnella (Tastiere); Mike Portnoy (Batteria); Billy Sheehan (Basso); Brendt Allman (Chitarra ritmica)

04 – Roadside America Medley (8:18)

  • Artista: Bozzio Levin Stevens
  • Album: Traccia inedita
  • Lineup: Steve Stevens (Chitarra); Terry Bozio (Batteria); Tony Levin (Basso)

05 – Screaming Head (7:18)

  • Artista: Jordan Rudess
  • Album: Rhythm Of Time
  • Lineup: Joe Satriani (Chitarra); Jordan Rudess (Tastiere); Rod Morgenstein (Batteria); Dave LaRue (Basso); Daniel J. (Chitarra)

06 – Things Ain’t What They Used To Be (7:21)

  • Artista: Niacin
  • Album: Deep
  • Lineup: Steve Lukather (Chitarra); Billy Sheehan (Basso); John Novello (Hammond B3); Dennis Chambers (Batteria); Glenn Hughes (Voce)

07 – Working Man (3:52)

  • Artista: AA.VV.
  • Album: Working Man
  • Lineup: Jake E. Lee (Chitarra); Sebastian Bach (Voce); Mike Portnoy (Batteria); Billy Sheehan (Bass); Brendt Allman (Chitarra ritmica)

08 – Cool Wind, Green Hills (3:52)

  • Artista: Steve Morse
  • Album: Major Impacts 2
  • Lineup: Steve Morse (Chitarra); Lave LaRue (Basso); Van Romain (Batteria)

09 – Time Crunch (6:26)

  • Artista: Jordan Rudess
  • Album: Rhythm Of Time
  • Lineup: Vinnie Moore (Chitarra); Jordan Rudess (Tastiera); Rob Morgenstein (Batteria); Daniel J. (Chitarra)

10 – Anthem (4:14)

  • Artista: AA.VV.
  • Album: Working Man
  • Lineup: George Lynch (Chitarra); Mark Slaughter (Voce); Deen Castronovo (Batteria); James Murphy (Chitarra ritmica); Stuart Hamm (Basso)

11 – Western Sabbath Stomp (5:24)

  • Artista: Alex Skolnick Trio
  • Album: Last Day In Paradise
  • Lineup: Alex Skolnick (Chitarra); Matt Zebroski (Batteria); Nathan Pecks (Double-bass)

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