Recensione: Mastercutor

Di Fabio Vellata - 20 Maggio 2007 - 0:00
Mastercutor
Band: U.D.O.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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80

A distanza di un paio di anni dalla precedente prova da studio (prova che, a onor del vero, non aveva lasciato grandi tracce del proprio passaggio), torna a farsi vivo UDO, uno degli eroi più longevi ed immarcescibili della scena heavy europea e mondiale, autentica icona di importanza basilare per l’universo metallico che, se non amato incondizionatamente dall’intero pubblico di settore, può dirsi, cosa assolutamente rara, quantomeno considerato con estremo rispetto e gratitudine per gli innumerevoli anni trascorsi all’insegna della coerenza e dell’integrità artistica.

‘Mastercutor’, titolo curioso ed insolito, è l’undicesimo capitolo di una carriera lunga e importante, costellata da grandi successi e, a quanto pare, ben lungi dall’essere prossima alla soglia della pensione e dell’ammorbidimento “senile”.

Il codice musicale universalmente conosciuto come UDO-style infatti (e prima ancora Accept-style) fatto di vocals abrasive e sgraziate, sventagliate urticanti di solido e sgranocchiante heavy metal di sana matrice teutonica ed un gusto per la melodia mai nascosto e rinnegato, è ancora una volta perfettamente e fedelmente riproposto in tutta la propria robustezza e, se possibile, potenziato da una cura ipervitaminica in grado di modernizzare il sound senza perdere un oncia di impatto, con un risultato finale lucidamente cromato ed al passo con i tempi pur se grandemente rispettoso dei dettami e delle “leggi” fondamentali seguite da sempre.

Ciò che ne deriva è un album compatto, convincente e dall’anima “facile” ma mai elementare, gustoso dall’inizio alla fine e dalla produzione a “tutto tondo”: in poche parole uno dei migliori prodotti di Mr. Dirkschneider da parecchio tempo a questo parte.

Numerosi gli highlights snocciolati con non chalance lungo il percorso tratteggiato dal disco.
La partenza, affidata alla titletrack ‘Mastercutor’, è già il primo potenziale hit-single, sardonicamente spiritosa grazie ad una intro simil-televisiva che lascia presto spazio alla classica cavalcata Acceptiana da headbanging spiritato ed al tipico ritornello smuovi fondamenta; meno ispirata invece la seguente ‘The Wrong Side Of Midnight’ (primo singolo estratto), pezzo certo potente ed energico ma ciò nonostante forse troppo ripetitivo nel chorus.
Altro esempio di heavy scalciante e vigoroso con ‘The Instigator’, si concretizza quindi alla posizione numero quattro la prima ballata dell’ellepì: ‘One Lone Voice’ è il classico slow di sapore epico-notturno di quelli tanto cari ad UDO, episodi immancabili ed imprescindibili nella discografia del “piccolo”, grande metalhead tedesco.
Altro giro, altra spazzolata metallica con i granitici e corposi mid tempos ‘We Do – For You’ e ‘Walker In The Dark’, è tuttavia con la selvaggia ‘Master Of Disaster’ che giunge a compimento uno dei momenti più alti e significativi della scaletta.
Su di una base moderna e sferragliante molto affine ai Judas Priest di ‘Demolition’ (non si scandalizzino i puristi: ascoltare prima di storcere il naso!) si erge un monolite di metallo veloce, spietato e massiccio: un assalto in doppia cassa che evolve in uno dei caratteristici ritornelli made in UDO, maestoso e solenne.
Ancora una ballata, dal sapore alquanto più romanticheggiante e malinconico con ‘Tears Of Clown’, ecco quindi profilarsi un ulteriore esempio di bravura e mestiere con la eccellente ‘Vendetta’, brano estratto dal songbook dei migliori Accept, dotato di ogni elemento utile a renderlo sin dal primo passaggio uno dei preferiti dai fans.
L’arcigno e cadenzato hard n’heavy ha potere e dominio assoluto infine nella parte conclusiva del platter. Tre pezzi della medesima natura si spartiscono il compito di lasciare gli ascoltatori con piena soddisfazione e appagamento: la tostissima ‘The Devil Walks Alone’, la totalitaria ed intransigente ‘Dead Man’s Eye’ e la anthemica ‘Crash Bang Crash’, mettono la parola fine a ‘Mastercutor’, confermando lo stato di salute di UDO e della sua band in un album pienamente riuscito e di evidente pregevolezza.

E’ sempre piacevolissimo ritrovare i vecchi eroi della propria adolescenza ancora in grado, oggi come un tempo, di rendersi protagonisti della scena con ottimi prodotti e grandi prestazioni.
‘Mastercutor’ è un album che si “beve” tutto d’un fiato e va giù che è un piacere prestandosi a numerosi ascolti: i tanti amanti del classico hard n’heavy faranno bene a procurarsene una copia ad occhi chiusi.

UDO: semplicemente una garanzia!

Tracklist:

01. Mastercutor
02. The Wrong Side Of Midnight
03. The Instigator
04. One Lone Voice
05. We Do – For You
06. Walker In The Dark
07. Master Of Disaster
08. Tears Of A Clown
09. Vendetta
10. The Devil Walks Alone
11. Dead Man’s Eye
12. Crash Bang Crash

Line Up:

Udo Dirkschneider – Voce
Stefan Kaufmann – Chitarra
Igor Gianola – Chitarra
Fitty Wienhold – Basso
Francesco Jovino – Batteria

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