Recensione: Memoirs of a Broken Man

Di Lorenzo Bacega - 7 Febbraio 2010 - 0:00
Memoirs of a Broken Man
Band: Futures End
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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70

 

Primo studio album ufficiale per i Futures End, quintetto prog metal proveniente dagli Stati Uniti (più precisamente da Martinez, California), che presenta al proprio interno elementi di livello assoluto del calibro del bassista Steve DiGiorgio, del cantante Fred Marshall (ex Zero Hour) e del batterista Jon Allen (Sadus, Testament). Formatisi in seguito all’incontro tra Marc Pattinson e Christian David Wenzl, due talentuosi chitarristi decisi a mettere in piedi un progetto musicale che spaziasse tra progressive, power e thrash metal, i cinque statunitensi arrivano all’esordio sulla lunga distanza solamente nel mese di ottobre del 2009 con l’album Memoirs of a Broken Man.

Il sound racchiuso all’interno di questo Memoirs of a Broken Man è un mix tra progressive neoclassico sulla scia di gruppi quali i Symphony X e thrash metal alla Testament, con inoltre svariate incursioni in territori heavy e power metal, e nel quale riff rocciosi e ritmiche martellanti si fondono con inserti più marcatamente melodici. Assolutamente nulla da eccepire riguardo al bagaglio tecnico del gruppo: Jon Allen alla batteria e Steve DiGiorgio al basso costituiscono una sezione ritmica di primissimo livello, estremamente precisa in ogni intervento ed assai varia quanto a soluzioni stilistiche proposte; la coppia di chitarristi Marc Pattinson e Christian David Wenzl svolgono un ottimo lavoro sia in fase di riffing che negli assoli, mentre il cantante Fred Marshall si segnala per una prestazione davvero eccezionale al microfono. Da segnalare inoltre la partecipazione dei cantanti Lance King (ex Pyramaze) e Lucho Silva (Magistral), che compaiono in veste di ospiti speciali in un paio di canzoni.

Undici sono le tracce che compongono questo Memoirs of a Broken Man per un minutaggio complessivo di poco superiore ai settanta primi di durata. Sono brani di grande impatto, pieni di energia ed assolutamente vivaci quelli proposti in questa uscita, mai troppo intricati a livello di strutture e tutto sommato facilmente assimilabili dopo pochi ascolti. Ma sebbene i pezzi offerti risultino complessivamente inappuntabili dal punto di vista formale, per giunta suonati in modo esemplare e senza sbavature, si ha tuttavia l’impressione di trovarsi davanti a un lavoro svolto con davvero poca personalità e scarsa ambizione. Sia chiaro, il disco in sé risulta estremamente valido, tutte le composizioni risultano davvero scorrevoli e senza clamorosi passaggi a vuoto (ma al tempo stesso anche senza hit vere e proprie), ma vista la qualità dei nomi impegnati nella realizzazione di questo album era senz’altro lecito aspettarsi qualcosa di più rispetto ad un compitino (per quanto decisamente gradevole) svolto nel migliore dei modi, ma senza l’intenzione di osare più di tanto. Non che manchino gli episodi interessanti, tutt’altro: l’opener Relentless Chaos è una vera e propria bordata caratterizzata da riff rocciosi e da ritmiche estremamente serrate, e mette in luce l’anima più potente e meno progressiva del gruppo. Diverso il discorso per quanto riguarda Remembering Tomorrow, forse il brano più power-oriented del lotto, molto vario nel suo incedere e capace di fondere con estrema naturalezza passaggi più melodici e di ampio respiro con momenti più tecnici e intricati, mentre Beyond Despair, ballad magnificamente interpretata da Fred Marshall, si fa notare per delle atmosfere davvero molto interessanti. Da segnalare inoltre la presenza, in qualità di bonus track, di una cover della celebre Powerslave degli Iron Maiden: si tratta di un rifacimento piuttosto canonico e abbastanza fedele all’originale, che tuttavia si sposa abbastanza bene con le sonorità proposte nel resto della tracklist.

Insomma, rimane poco altro da aggiungere a quanto già detto. Questo Memoirs of a Broken Man si rivela essere un album di mestiere più che discreto nel complesso, sicuramente molto godibile, decisamente ben suonato e senza alcun filler lungo tutta la tracklist, ma composto senza troppa ambizione e senza grande personalità: visto il grande bagaglio di esperienza portato in dote dai vari membri del gruppo, da questo punto di vista sarebbe stato lecito aspettarsi un lavoro ben più convincente. Le potenzialità per dare alle stampe un disco di prim’ordine ci sono tutte, non resta altro che aspettare e vedere se i Futures End riusciranno nel futuro a colmare queste lacune che ancora interessano il songwriting (magari osando un po’ di più). Il risultato potrebbe essere davvero strabiliante.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Relentless Chaos
02. Inner Self
03. Endless Journey
04. Your Decay
05. Beyond Despair
06. Share the Blame
07. Forsaken
08. Stand to Fall
09. Terrors of War
10. Remembering Tomorrow
11. Powerslave

Lineup:
Fred Marshall – Vocals
Marc Pattinson – Guitars
Christian David Wenzl – Guitars
Steve DiGiorgio – Bass
Jon Allen – Drums

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