Recensione: MSG

Di Abbadon - 13 Novembre 2005 - 0:00
MSG
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Genere:
Anno: 1991
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85

Terzo ed ultimo disco in studio dell’MSG nella sua incarnazione di McAuley Schenker Group (esclusi quelli acustici e i live), e a mio avviso senza alcun dubbio il migliore, o forse sarebbe meglio dire il più maturo, della triade partorita dall’axeman tedesco a cavallo fra anni 80 e 90. Perchè lo reputo il migliore dei 3? Facile la risposta, non ha alcun punto debole (o quasi) in tutto il suo maestoso scorrere, mentre in Perfect Timing e Save Yourself qualcosina la ho trovata… vabbè amen a tempo debito saprete tutti i miei pensieri (quando recensirò appunto PT e SY).
Torniamo a MSG, secondo disco con questo nome dopo quello dell’allora Michael Schenker Group, che curiosamente esce proprio 10 anni prima del lavoro con McAuley. Il platter esce infatti nel 1991, a seguito di una profonda rivoluzione nell’organico della band (trovare una lineup stabile in una band di Schenker, Ufo a parte, è una vera impresa)che vede epurati i 3/5 degli autori di Save Yourself. Ciò accade a causa di un cambio di management, che passa nelle mani di Alan Cobeck, il quale decise che era meglio, per il duo trainante Michael/Robin, avere al fianco stelle ridotte a “guests” piuttosto che un telaio solido. Fatte dunque le valigie, al posto del trio Steve Mann, Bodo Schopf, Rocky Newton arriva un duo di tutto rispetto composto dal bassista dei Dokken Jeff Pilson e dal batterista ex Kingdom Come James Kottak (che poi andrà agli Scorpions). L’intesa è comunque buona per questo a tutti gli effetti “supergruppo”, intesa che porta alla realizzazione di un prodotto semplicemente superbo.
Quasi tutte le song (8 su 11 per l’esattezza) portano la firma Schenker/McAuley (fanno eccezione “When I’m gone” di McAuley/Harms, “Crazy” di McAuley/Newton e “This Night is Gonna last forever” di Newton/Stewart), e vengono eseguite con una perfezione quasi disarmante (non che le 3 estranee siano da meno, anzi…), un mix di classe, potenza, melodia e cori che lascia pochi spazi al caso e alle critiche. Musicalmente siamo di fronte a dei maestri di livello altissimo, basti pensare ai nomi, quindi non mi ci soffermo particolarmente e passo in fretta alle song, che coprono una varietà piuttosto ampia di tipologie di pezzo, con più di una sorpresa anche all’interno delle singole tracks.

L’inizio è affidato alla veloce e possente “Eve”, canzone dotata di un riff eccezionale, dalla lirica decisamente irriverente e da un cantato che dopo due album fa ancora stupire. Grandissimo il passaggio dalle strofe ai pre-refrain, netto ma come mai indissolubilmente legato. Più lenta ma altrettanto incisiva è la successiva “Paradise”, che sopraffae l’ascoltare durante il suo incedere e lascia come note dei cori e degli stacchi chitarristici durante le strofe che sono pura poesia. Terza traccia e terza bomba con la clamorosa “When I’m Gone”, che come già detto si avvale della collaborazione del tastierista Jesse Harms. Anche qui poco da dire : capolavoro di malinconia mescolata a rabbia e risentimento, When I’m Gone è uno dei pezzi più amati di sempre dal pubblico di McAuley e soci, testimone un singolo che è secondo solo a quello di “Anytime” per popolarità. Da brividi sulla schiena l’attacco delle tastiere a sostituire il pianoforte iniziale. Lo spessore del disco non finisce certo qui, ed anzi continua prontamente con “This Broken Heart”, song rapida, decisa e molto coinvolgente. Robin qui è quasi cattivo nel cantare, e chitarra e basso lo assecondano; nonostante ciò il pezzo forte della traccia è un elemento “opposto”, ovvero uno stacco puramente melodico di una pulizia, di una purezza e di una classe impressionante. Cinque su cinque (e vabbè…) con la grande “We believe in Love”, non certo lenta ma con un testo poetico che richiama le migliori ballate, oltre che con un ritornello da cantare a squarciagola. Il primo punto debole (finalmente) arriva con “Crazy”, non brutta ma che a mio avviso stona un pò coi brani precedenti (e successivi); questo forse è dovuto alla sua imprevedibilità, al suo istrionismo, a quello che volete voi, fatto sta che secondo me è la peggior track di MSG (il che, paradossalmente, la dice lunga). Decisamente meglio la settima “Invincible”, che ricorda abbastanza Eve dal punto di vista musicale. Quindi componimento bruciante e diretto, ricco di miniassoli ubriacanti, ma che non manca di regalare un ritornello class di un notevole spessore, piacevolissimo da ascoltare e ciliegina sulla torta dell’ennessimo fantastico lavoro del duo di punta della band, che si ripete subito con la magica (nel vero senso della parola) “What Happens to me”, lento caratterizzato da un arpeggio fantastico, molto sognante e di una compattezza spaventosa nella sua malinconia. Come nota a margine dico che è la track che in assoluto ho più rivalutato col susseguirsi degli ascolti. Nono brano e canzone molto retrò è “Lonely Nights”, per la quale vale però lo stesso discorso di Crazy, ovvero piacevole da ascoltare ma abbastanza fuori contesto, non a caso skippo spesso questa traccia per passare a una delle mie preferite, la titanica “This Night is Gonna Last Forever”, song “strappamutande” per eccellenza, dotata di una dignità e di un’autorità, malgrado la delicatezza, di proporzioni incredibili, sentire per credere.
La chiusura di un prodotto che, come scritto, è quasi ineccepibile, è affidata all’ennesima chicca, stavolta sotto le spoglie di “Never Ending Nightmare”, che ha un particolarità : se infatti è vero che c’entra poco e nulla con le altre 10 perle (e non) del disco, a differenza di Crazy e Lonely Nights questa “Never ending..” non stona e anzi fa proprio perdere la testa a chi la ascolta, fra i suoi magnifici arpeggi e cambi di tempo, che pongono fine a un prodotto superbo.
Potrete dire : “si ma è un lavoro ruffianotto”. Certo che lo è, sembra quasi studiato a tavolino, persino più dei primi prodotti con McAuley, ma personalmente non ho mai avuto così tante soddisfazioni da un prodotto che ha fatto della perfezione stilistica la sua arma principale.

Riccardo “Abbadon” Mezzera

Tracklist :
1) Eve
2) Paradise
3) When I’m Gone
4) This Broken Heart
5) We believe in Love
6) Crazy
7) Invincible
8) What Happens to Me
9) Lonely Nights
10) This night is gonna last forever
11) Never Ending Nightmare

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Anno: 1991
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