Recensione: New Obscurantis Order

Di Emperor - 15 Settembre 2002 - 0:00
New Obscurantis Order
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Anno: 2002
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80

Velocità. Sinfonia. SADISMO. Ecco come in tre parole si può descrivere questo bellissimo disco dei francesi Anorexia Nervosa. Per descriverlo, cominciamo a parlare del genere: loro si definiscono innovatori che fanno un gothic molto più vicino alla musica classica e allo stesso tempo molto più violento. Ma di fatto mi pare ovvio che sia Black Sinfonico; Black per la voce del cantante, la violenza, la cattiveria, l’odio che esprime; Sinfonico per la costante presenza di un’orchestra in tutti i pezzi. Ed è proprio questo che mi colpisce molto in questo CD: non avevo mai sentito nulla più violento e allo stesso tempo così vicino alla musica classica.

La prima canzone del disco Mother Anorexia è subito un’ottima presentazione di quello che ci aspetta. La canzone comincia con una quindicina di secondi di orchestra e poi viene suonata con ottimi riff e una batteria estremamente veloce. Nella seconda Chatiment de la rose compare per la prima volta il cantato in francese che urla fortissimo “Je te hais”, ossia “ti odio” in italiano. La terza Black death, Nonetheless segue il modello dei primi due pezzi. Ed ora eccoci alla quarta canzone del disco, Stabat Mater Dolorosa. Si nota subito l’utilizzo del latino. La canzone comincia con una bellissima introduzione classica seguita da un violentissimo attacco, mentre all’interno della canzone si alternano stacchi di orchestra, pezzi violenti e distruttivi e la frase “stabat mater dolorosa furget crucis misteriunt, vexillo regis proberiunt” che sembra quasi un tormento. Questo Pezzo-capolavoro si chiude mentre un coro urla il titolo dell’album. La quinta Le portrail de la vierge comincia in modo molto tranquillo e sfocia però subito in un’altra canzone estrema. The Altar of Holocaust è la canzone credo meno convincente e più ripetitiva. Hail Tyranny è un pezzo classico per pianoforte molto tecnico ed emozionante. Un solo difetto: il tastierista per scrivere questo pezzo si è un po’ troppo ispirato a Chopin… L’ultima canzone del disco, The Scarlet Communion, chiude degnamente un disco di questa portata.

Che dire infine di questo disco: un capolavoro? Forse ancora è meglio di no, perché credo che questi Anorexia Nervosa possano fare di meglio. Comunque un disco davvero ottimo, che dovrebbero avere tutti coloro che amano il black metal, melodico e non.

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