Recensione: Nightmare in Love
“Nightmare in Love” dei Brain, duo tosco/marchigiano attivo dal 2006, è la prima uscita sulla lunga distanza firmata dalla band.
Aiutati in questa avventura dalla New LM Records, i due musicisti ci propongono un mix di post-thrash, metalcore e industrial, contaminandolo con influenze ora vicine al death, ora quasi progressive.
Il risultato di questo “pastiche” musicale è un insieme di canzoni in grado di trasmettere sensazioni contrastanti tra loro, passando da momenti rilassanti, a tratti addirittura consolatori, ad altri decisamente più violenti e diretti. Il numero piuttosto elevato di canzoni presenti riesce a sopperire alla mancanza di tracce particolarmente articolate o lunghe, prediligendo quindi un approccio più diretto e “tirato” al genere di riferimento.
Proprio questa semplicità strutturale permette un’assimilazione rapida, che però non mina la longevità complessiva del disco: ciò avviene grazie a buone idee e a un songwriting generalmente di qualità e ben strutturato.
Quello che emerge dall’ascolto di “Nightmare in Love” è che i ragazzi, pur se giovani e alla prima uscita discografica, sappiano bene quel che fanno: le trovate generalmente, seppur non originalissime (si sentono sparsi nell’album richiami a numerose band ben più famose e solide), riescono a scolpirsi chiaramente nella mente dell’ascoltatore, senza tediare e senza essere mai sgradevoli.
A supportare notevolmente la coppia ci pensa anche una preparazione tecnica di tutto rispetto: Enrico, già in forza agli Edenshade, si dimostra abilissimo alle chitarre e si rende autore di una gran prestazione al microfono, sia in pulito che in growl.
Ad Al è demandato il compito di scrivere tutti i testi (per altro uno dei punti forti dell’album, spiccando per intensità e intelligenza) e di occuparsi delle tastiere, suonate egregiamente nonostante il ragazzo sia affetto da distrofia muscolare.
Alla batteria i Nostri vengono supportati niente meno che da Alessio Spallarossa, batterista dei Sadist, una delle formazioni più celebri dell’intero panorama metal della nostra Penisola.
Musicalmente, tra gli artisti che hanno avuto maggiore influenza sui Brain, si possono citare sicuramente i Fear Factory, specialmente nei momenti più cyber: ne sono esempio “Dear Faith” o ancora la splendida “Sceptre”, nella quale riaffiorano anche le reminiscenze metalcore, che compariranno a più riprese in tutto l’album.
Interessantissimi anche gli episodi più “freddi” e distaccati quali “Society” dotata di atmosfere rarefatte e artificiali, piuttosto che la title-track “Nightmare in Love”, che si divide tra parti sperimentali ed altre più squisitamente -core.
È con “Love” però che i due raggiungono le vette qualitative più elevate dell’intero platter: la canzone, quasi totalmente strumentale, risulta emblematica dell’eccezionale lavoro svolto in fase di composizione. Assoli dotati di gran gusto, ritmiche variegate e serrate, passaggi di ampio respiro ed effetti elettronici riescono a far svettare il pezzo su tutti gli altri, facendogli guadagnare l’ambita palma di best track.
Per il resto, evidenti cadute di stile non se ne notano, ma probabilmente una maggiore varietà nel songwriting avrebbe aiutato a rendere il disco ancor più interessante.
Nulla da eccepire sulla prestazione tecnica, che, come già ampiamente detto, si attesta su livelli buoni, così come non si possono muovere critiche nei confronti delle scelte dei suoni: sia nei momenti più pacati ed emozionali, sia in quelli più violenti e veloci, il sound risulta opportuno, pulito e con gli strumenti sempre ben distinguibili.
“Nightmare in Love” è, in definitiva, un album piacevolissimo che si lascia ascoltare senza mai annoiare. Pur se troppo presto per parlare di nuovi trascinatori della scena italiana o anche di nome da annoverare tra le punte di diamante del metal nostrano, i Brain si dimostrano capaci di catturare l’attenzione dell’audience, proponendoci musica intelligente e di classe. Sperando che possano compiere presto il grande salto, per ora non ci resta che consigliarvi di dare un ascolto a quest’opera.
Emanuele Calderone
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Tracklist:
01- Broken Dream
02- Drink Me
03- Nightmare in Love
04- Dear Faith
05- True Angel (Dreaming…)
06- Door999
07- Fantasy
08- Sceptre
09- Pink Comes Black
10- Love
11- Society
12- Scribble