Recensione: Serpent Uncoiling

Di Gianluca Fontanesi - 6 Giugno 2020 - 0:01
Serpent Uncoiling
80

Il debutto dei Sinistral King, Serpent Uncoiling, si rivela dopo pochissimi ascolti un ottimo colpo messo a segno dalla Vendetta Records, ormai divenuta uno dei punti fermi del black metal europeo di qualità. La band è formata da vecchie volpi del genere e membri di Vredehammer, Unlight, Triumph Of Death e il risultato non farà la storia del genere ma di certo sarà uno degli highlight neri di questo infausto 2020. Questo simpatico dischetto è composto da cinque brani piuttosto corposi e articolati e dalla durata complessiva di circa una quarantina di minuti. I nostri suonano un black metal piuttosto tirato e dalle coordinate stilistiche già sentite centinaia di volte ma dannatamente ben suonate. Per intenderci, i Sinistral King sono un riuscitissimo mix tra Septic Flesh e Dimmu Borgir, coi tratti distintivi delle due band più beceri, meno studiati e dalla furia distruttiva più genuina e autentica. Il terzetto sciorina riff e offre una prestazione sempre sugli scudi, senza mai strafare o esagerare; l’equilibrio, infatti, è il pregio migliore di questo Serpent Uncoiling, che centellina le energie e le sprigiona sempre al posto giusto e al momento giusto. Sono presenti cori messianici e oscuri come da tradizione e ogni brano offre un break centrale dove si può tirare fiato prima di ritornare a quello che è un piacevolissimo massacro. La prestazione alle pelli è potentissima e ricorda quella ad opera di Nicholas Barker su Death Cult Armageddon; le chitarre sono feroci e taglienti, menzione particolare per il bellissimo assolo in Nahemoth e il cantato è rigorosamente in growl. Ce n’è per tutti i gusti in Serpent Uncoiling ed è un disco che ad ogni ascolto svela nuovi dettagli negli arrangiamenti e nelle strutture che, nonostante siano piuttosto lunghe e complesse, non vengono mai a noia. Si strizza l’occhio il giusto alla melodia come all’atmosfera e lo si fa senza snaturare l’indole profondamente estrema della proposta. Per quel che ci riguarda, il debutto dei Sinistral King merita sicuramente più di un’opportunità e ci auguriamo di poter sentire ancora parlare di loro: se le prossime uscite saranno di questo livello ci sarà da godere parecchio.

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