Recensione: Sound & Fury

Di Andrea Bacigalupo - 22 Febbraio 2024 - 8:30
Sound & Fury
Band: Dust Bolt
Etichetta: AFM Records
Genere: Thrash 
Anno: 2024
Nazione:
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75

Sound & Fury’ è il nuovo album dei tedeschi Dust Bolt, disponibile dal 23 febbraio 2023 via AFM Records.

È uno dei tanti figli dell’ultima pandemia, quando il lockdown ha forzatamente chiuso il mondo.

Un periodo di dubbi, incertezze, paure, sospetti ma anche di estrosa ispirazione per molti artisti Heavy Metal, da sempre esperti nell’osservare il lato oscuro dell’essere umano.

E così è stato per i tedeschi Dust Bolt, un gruppo di amici che suona intensamente Thrash Metal dal 2007, da quando avevano 17 anni e che, di recente, si sono resi conto di essere diventati grandi e di voler osare qualcosa di più.

Un’idea che ha cominciato a nascere dopo l’esplosivo ‘Trapped in Chaos’, loro terzo album del 2019, e che è stata poi definita durante la pausa imposta dal Coronavirus: riflessioni e valutazioni generate dallo star tanto tempo soli con sé stessi, fuori dall’ordinario della propria vita, hanno infuso una nuova energia al processo creativo della band, rafforzata ulteriormente dall’entrata in scena del bassista Tom Liebing (che ha sostituito  Bene Münze), veterano e sempre pronto a sperimentare (ascoltate ‘Escalating Conflicts’ dei suoi Exxperior).

Da una parte i Dust Bolt sentono la necessità di esplorare nuovi territori ma, dall’altra, non vogliono neanche sradicarsi del tutto dai propri perché, in fondo, ribelli ed anticonformisti restano, nonostante qualche anno in più sulle spalle.

È un qualcosa già successo negli anni ’90: non basta più suonare “semplice” e malsano Thrash Metal sparato in faccia senza mandarla a dire, si cercano nuove sonorità che lo completino, che lo affinino e lo ridefiniscano dando nuova spinta, senza disperdere i concetti base. Di fatto, questo nuovo ‘Sound & Fury’ pesca parecchio da Groove, Metalcore ed Alternative, riportando alla mente il periodo del movimento NU Metal.

Una svolta del genere, all’epoca, avrebbe comportato l’accusa di tradimento, con immediata condanna a morte dei Dust Bolt e crocifissione in sala mensa. Oggi, però, il mercato discografico è cambiato, non c’è più bisogno di sconfessare le proprie origini, da circa 25 anni il Thrash Metal Old School si è ripreso e, più o meno, continua a tirare convivendo con le altre sonorità più moderne.

Sound & Fury’ è un disco che va palesemente in questa direzione: l’anima Thrasher inquieta e ribelle dei ragazzi si percepisce bene, i solchi emanano una minacciosa aura scura che è a volte rovente, come in ‘I Witness’, sparata a mille e buon collegamento con il passato della band, a volte pesante e opprimente, come nella dura ‘You Make Me Feel (Nothing)’, fino a diventare un filo d’aria nella tragica/romantica ‘Little Stone’.

C’è un buon contrasto tra aggressività e dolore in pezzi legati al Metalcore, come ‘Leave Nothing Behind’, che alterna strofe graffianti e caustiche con refrain distensivi sostenuti da una ritmica bombardante e ‘Feel The Storm’, con delle aperture melodiche che squarciano l’oscurità.

C’è anche un qual certo legame con l’Hard Rock: ‘I’am the One’ è un pezzo cadenzato selvaggio e prepotente, che sa di strada e di sopravvivenza mentre ‘Burning Piece’ è una traccia alternative con sfumature blues di matrice sabbathiana.

Ripetendomi un po’, per puntualizzare, sia che il pezzo viaggi spedito, come il Thrash ‘N’ Roll di ‘New Flame’ o che si muova su coordinate più cadenzate, come la già citata ‘You Make Me Feel (Nothing)’, od ancora che abbia un’andatura massiccia e prepotente come ‘Disco NNection’ o che esca da tutti gli schemi come la Title-Track, è l’atmosfera che lega il tutto: caliginosa e pregna di rabbia aggressiva che arriva ad essere talmente intensa da trasformarsi in disperazione, è questo l’elemento che rende fluide le diversificazioni della tracklist.

Parlando della tecnica, il Wall of Sound è parecchio solido, con ritmiche marziali e parecchia dinamica, aiutate nei momenti più dense da tastiere riempitive atmosferiche ma non invasive, ed è ottimo il lavoro vocale di Lenny Bruce, parecchio duttile nel passare dall’assalto cartavetrato alla più melodica disperazione (una vera sorpresa, a dirla tutta).

C’è parecchio lavoro dietro, con una ricerca sonora che vuole unire grinta e violenza con l’orecchiabilità.

Fuori dagli schemi classici la copertina: i quattro musicisti vestiti di bianco, in netto contrasto con l’attitudine classica Denim and Leather, ma comunque furenti, come da buon manuale del Thrasher, su sfondo bianco ma dai contorni nebbiosi: oscurità e luce … armonia e furia.

Concludendo: I Dust Bolt avevano la necessità di cambiare, di sentire la propria evoluzione artistica. Questo li ha portati ad uscire dalle coordinate classiche del Thrash Vecchia Scuola che avevano seguito fino a poco tempo fa e che, effettivamente, si percepiscono ma non sono dominanti (anzi, a volte, anche se per poco, scompaiono). Il risultato comunque c’è, pur se non innovativo, con canzoni violente e ruvide che si ascoltano bene.

Sound & Fury’ è stato registrato e prodotto da Lenny Bruce mentre è stato mixato e masterizzato da Moritz Enders.

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