Recensione: Stagnant Progression

Di Eugenio Giordano - 26 Gennaio 2004 - 0:00
Stagnant Progression
Band: New Eden
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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80

Tra voi ci potrebbero essere dei lettori che ancora non hanno avuto modo di conoscere i New Eden, gravissimo, quindi incomincio questa recensione dicendovi qualcosa di preciso sulla band. I New Eden sono nati nel 1994 come progetto parallelo di membri degli statunitensi Steel Prophet, una band storica del metal classico americano, per poi divenire negli anni una creatura artistica totalmente indipendente e separata. Questo “Stagnant progression” è il terzo disco della band che dopo essere passata dalla Sentinel Steel Records alla prestigiosa Nuclear Blast americana, si è ritrovata senza ingaggio e con l’impossibilità di distribuire e promuovere questo nuovo lavoro in maniera competitiva. Horacio Colmenares, chitarrista della band, ha investito tutte le sue risorse e le sue energie nei New Eden appena terminata l’avventura con gli Steel Prophet, se come me siete degli amanti del profeta d’acciaio, sapete che negli ultimi mesi la band è andata incontro a una grave crisi di line up seguita all’uscita del mediocre “Unseen”. A causa di questa separazione gli Steel Prophet hanno perso uno dei capisaldi del loro sound, il loro singer storico, ma in questo modo Rick Mythiasin ha potuto sposare la causa dei New Eden prestando la sua ugola a questo terzo platter della band. A Mythiasin spetta l’onere-onore di rimpiazzare tra le fila dei New Eden due titani del metal americano come James Rivera degli Helstar e l’ottimo Michael Grant degli Onward, le doti indubbie del nostro Rick mi permettono di affermare che i New Eden hanno trovato in lui il loro interprete migliore.

La band californiana punta con coraggio verso un sound molto retrospettivo andando a rispolverare lo stile e la classe compositiva dei primi Steel Prophet, mi pare una scelta più che legittima visto che ormai metà della line-up dei New Eden coincide con quella degli Steel Prophet che furono. Quindi se devo descrivervi la direzione musicale di questo album posso indicare con certezza paragoni con i primi platter degli Steel Prophet come “Inner ascendance”, “The goddess principle” e “Continuum” senza dimenticare l’eredità artistica della band che rimanda all’esordio “Through the make believe” rielaborando gli stilemi classici del metal americano e fondendoli con strutture decisamente complesse ed erudite. Tengo a sottolineare quanto questo “Stagnant progression”, come i suoi predecessori, risulti essere un disco complesso e ambizioso, un disco che richiede ripetuti ascolti per poter essere compreso in pieno e che si basa su composizioni tecniche dal sapore estremamente raffinato. Le stesse caratteristiche che hanno contraddistinto la carriera dei migliori Steel Prophet negli anni passati ma che ora sembrano venute meno per questi statunitensi. Altra doverosa precisazione è relativa alla difficoltà assoluta di procurarsi questo disco, la band di fatto lo distribuisce tramite il suo sito internet quindi affidatevi al link che trovate al fondo della mia recensione, attualmente i New Eden sono in contatto con varie label ma nessuna ancora ha garantito la distribuzione europea purtroppo.

Si comincia con la potente “Threshold of tolerance” che subito mi rimanda al souno inconfondibile dell’esordio discografico della band americana. Strutture complesse ma molto potenti si alternano a parti vocali di grande impatto, espressive e tecniche, confermando fin da subito il valore artistico della band in questione. Maggiormente articolata e ambiziosa “Stagnant progression” presenta un lavoro chitarristico di caratura indiscutibile, i New Eden continuano a sfornare riff dal sapore classico ma alternati in maniera personale in modo da sorprendere l’ascoltatore a ogni passaggio, ottimi. Con “Mortal realizations” la band si pone in perfetta sintonia con quanto suonato dagli Steel Prophet di “The goddess principle” e credo questo basti per convincere anche il più scettico tra di voi. Più accattivante “No ill intent” si affida a parti vocali dal refrain efficace, mentre le strutture ritmiche si confermano raffinate e potenti spiazzando qualsiasi preconcetto, il gruppo in questo modo esalta la sua personalità. Più oscura e cattiva “Emptiness of black tomorrow” si spinge in strofe crescenti anche se atipiche, molto efficaci sull’ascoltatore, il brano richiede una certa esperienza per poter essere compreso in pieno e rappresenta una delle migliori prove compositive della band in assoluto. Con “Contemptus world” il gruppo punta su una composizione dinamica e cambievole che potrebbe essere definita progressiva, ma a mio avviso si tratta semplicemente di una via inedita e credibile al metal classico, una via che pochi fin ora hanno dimostrato di saper seguire. L’interpretazione vocale di Mythisian raggiunge levelli stellari nella successiva “For my love” una canzone capace di costruire una atmosfera crescente ma non prevedibile, la band mostra ancora una volta la sua tecnica compositiva e il suo approccio elaborato. Ottima “Advocate” che si avvicina allo stile dei primi Steel Prophet ma possiede il refrain epico dei migliori Jacob’s Dream, insomma un mix di ispirazione e talento che non lascia dubbi in merito a quanto espresso dai New Eden. La successiva “Pawn for the king” rimanda alle strutture epiche ed elaborate degli Iron Maiden di “To tame a land”, un brano quindi molto strutturato e ambizioso ma dal grande impatto. La conclusiva “Freezing my darkside” è una canzone lunga e complicata, nel ritornello la band si affida a un refrain molto convincente che funziona da colonna portante per tutta l’architettura del brano senza farlo mai diventare prolisso o ripetitivo.

In conclusione questo “Stagnant progression” è il terzo capitolo della storia dei New Eden e di certo uno dei suoi episodi migliori, un disco maturo, tecnico e complesso, dedicato agli amanti di un metal profondo e sincero.      

Tracklist:
1 Threshold of tolerance
2 Stagnant Progression
3 Mortal realization
4 No ill intent
5 Emptiness of a black tomorrow
6 Contemptuos world
7 For my love
8 Advocate
9 Pawn for the king
10 Freezing my darkside

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