Recensione: Strike

Di Stefano Ricetti - 30 Novembre 2004 - 0:00
Strike
Band: Strike
Etichetta:
Genere:
Anno: 1981
Nazione:
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80

Inghilterra, Dicembre 1980.
La NWOBHM è sbocciata in tutta la sua primigenia candida violenza. Le uscite discografiche di quest’anno sono tutte di prim’ordine e di seguito vengono elencate le più importanti : Def Leppard “On Through The Night”, Girlschool “Demolition”, White Spirit “White Spirit”, Iron Maiden “Iron Maiden”, Saxon “Wheels Of Steel”, Witchfynde ”Give Em Hell”, Samson “Head On”, Saxon “Strong Arm Of The Law”, Vardis “100 M.P.H.”, Fist “Turn The Hell On”, Angel Witch “Angel Witch”, Tygers Of Pan Tang “Wild Cat”, Warrior “Let The Battle Commence”, Mythra “Death And Destiny” Ep.

Inghilterra, Dicembre 1981.
Oltre alle riconferme dei nascenti gruppi dell’anno scorso, anche questo 1981 si è chiuso con degli ottimi album: Praying Mantis “Time Tells No Lies”, Demon “Night Of The Demon”, Handsome Beasts “Bestiality”, Raven “Rock Until You Drop”, Holocaust “The Nightcomers”, Saxon “Denim And Leather”, Iron Maiden “Killers”, Def Leppard “High And Dry” , Tygers Of Pan Tang “Spellbound”, Girlschool “Hit And Run”, Samson “Shock Tactics”, Dark Star “Dark Star”, Venom “Welcome To Hell”, Strike “Strike”.

Quest’oggi è la volta della recensione di quest’ultimo album: il debutto omonimo degli Strike. Gli Strike nascono nello Yorkshire, dopo aver imparato a menadito la lezione dei probabili capostipiti della attuale NWOBHM (Saxon, Iron Maiden e Def Leppard) fanno uscire il loro esordio discografico per la Carrere Records…

Italia, Dicembre 2004.
Dimenticatevi l’ultimo pensiero del capoverso precedente, inventato di sana pianta, prodotto fuoriuscito dall’entusiasmo pennaiolo dello scriba ed andate avanti a leggere. Gli Strike sono italiani, di Napoli per la precisione e quella che state per leggere è la recensione del PRIMO LP DI HEAVY METAL  uscito per una band tricolore.

Si, avete capito bene, gli Strike hanno fatto uscire il loro LP omonimo nel 1981, addirittura un anno prima di “Metal Rock” dei Vanadium del 1982 e “Berserks” dei Berserks dello stesso anno. Per la cronaca “Vanexa” dei Vanexa vide la luce nel 1983. La formazione comprendeva, oltre a Dario “Daryl” Ingrosso alla voce ed al basso, suo fratello Paul alla chitarra, i due americani Jimbo Moisher all’altra chitarra e Jimmy Sharp alla batteria.

Si parte alla grande con “Short Cut To Hell”, pezzo che sembra vomitato dai sobborghi di Londra piuttosto che da quelli di Napoli: NWOBHM di stampo purissimo dalle chitarre cristalline e dal suono pulito con i Saxon come incontrastati numi tutelari. Si rallentano i ritmi in “Head Out”, brano la cui  spina dorsale è costituita dal basso marcio di Daryil, ed è un’autentica goduria poter sentire il suono ben definito dei vari strumenti, ognuno con il proprio spazio ben definito senza dover “per forza” riempire i vuoti come spesso capita nelle produzioni moderne. 

Un Dario che rasenta il plagio a Biff Byford per l’intonazione conduce “I Want To Rock”, brano  prodromo dei Twisted Fuckin Sister, con la batteria che non è obbligata a viaggiare in doppia cassa per coprire le magagne ma che pesta da par suo vecchia maniera. Un intro sfacciatamente  alla AC/DC ci trascina in “Hot Wheels” un rock ‘n’ roll old school con riff, bridge, riff e così’ via fino alla fine senza tante menate di sorta. Gli amanti di queste sonorità infarcite di rimandi blues impazziranno per questo pezzo, semplice ma sempreverde, come solo le grandi canzoni sanno fare. A riportare gli Strike sui territori del sacro metallo ci pensa un brano che è già una dichiarazione d’intenti dal titolo “Heavy Metal Army”, anche qui gli AC/DC più cupi la fanno da padrone, in un pezzo dove il singer per intensità dell’interpretazione ha risvegliato nella mia memoria i fantasmi del grande Jon Deverill dei Tygers Of Pan Tang. Il coro “Heavy Metal Army” non è roboante e grasso come quelli tanto di moda oggi, ha il retrogusto dei chorus alcolici che si improvvisano fra kid un po’ alticci ai vari festival, roba che oggi come oggi in campo classic solo gli Anvil si permettono ancora di fare. “Go Our Way” puzza di nuovo di Angus e soci come struttura, anche se gli Strike sembrano i novelli Twisted Sister nel bridge. Probabilmente Dee Snider non ha mai sentito questo disco e mai lo sentirà, ma le similitudini fra le due band in questo brano sono impressionanti anche se fra i napoletani ed i newyorchesi vi sono migliaia di chilometri di distanza: questo è il fascino della musica, questo è il fascino dell’heavy metal! Ricordo che in quegli anni i TS viaggiavano ancora  a livello di 7”, infatti la pubblicazione del loro primo LP “Under The Blade” risale al 1982. Un mini duello di chitarre introduce “Fire Going Higher” dalla struttura NWOBHM più orientativamente melodica alla Praying Mantis, mentre l’intro malinconico con un sottofondo di vento della seguente “Running The Race” viene subito spezzato delle asce dei due axeman che fanno ripartire il brano verso un rock ‘n’ roll dall’ottimo chorus, veramente bello e riuscito.

Da rimarcare il pregevole assolo “vanhaleniano” di Paul Ingrosso, denso di pathos che poi sfuma nel ritorno del vento di cui sopra. Si chiude alla grande con “We Got The Music”  un mid temo di classica matrice ottantiana, dove la voce di Daryil graffia davvero, i patiti dei Kiss troveranno pane per i loro denti in questo ultimo capitolo.

“Strike”, nonostante l’infelice copertina (assomiglia alle cover dei dischi mix di disco dance di quel periodo), è un lavoro variegato, ci si trova un pò di tutto per gli amanti dell’HM anni ottanta, prerogativa che solo i grandi lavori del passato potevano vantare. Mettere le mani su questo disco, uscito solo all’epoca ed ovviamente in vinile, purtroppo è impresa titanica, se per un colpo di fortuna doveste trovarlo da qualche parte, non fatevelo scappare. Questa è storia, non retorica da pochi centesimi. Grandi Strike, antesignani del vero metallo made in Italy!  

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti 

PS: un doveroso ringraziamento ad Alessandro Pacella Salinas per aver reso possibile la recensione di codesta chicca.

 Tracklist:

1. Short Cut To Hell
2. Head Out
3. I Want To Rock
4. Hot Wheels
5. Heavy Metal Army
6. Go Our Way
7. Fire Going Higher
8. Running The Race
9. We Got The Music
 
Line-Up :

Daryl Ingrosso – Vocals/Bass
Paul Ingrosso – Guitar
Jmbo Moisher – Guitar
Jmmi Sharp – Drums
 

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