Recensione: Take the Night

Di Eugenio Giordano - 15 Aprile 2004 - 0:00
Take the Night
Band: Leather Nunn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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62

I Leather Nunn nascono in Florida nel 1983, l’unica pubblicazione del gruppo si intitola “Take the night” ed è stata realizzata nel 1986. Oggi la greca Metal Reunion Records mette a disposizione di tutti gli amanti del metal classico una ristampa su cd in sole mille copie rispolverando un bel disco uscito in anni lontani ormai quasi dimenticati.

Ho già avuto modo di esprimere in altre occasioni le mie perplessità rispetto all’attuale tendenza a mistificare ciecamente qualsiasi disco prodotto durante gli anni ottanta. Ci sono siti, non faccio nomi, che ormai han preso sù cani e porci, i gatti coi sorci basta che suonassero negli anni ottanta e sono cult band, nomi irrinunciabili, classici fondamentali. Io credo che al metallaro americano medio vissuto in quegli anni il nome di band come i Leather Nunn suonasse praticamente sconosciuto, quindi trovo patetico e infantile scrivere qui oggi che questo disco sia un lavoro che rappresenta un capitolo centrale della storia del metal. Posso subito dirvi che se non vi interessa sprecare le giornate alla ricerca di una “rarità” come questa non vi perderete nulla di particolarmente storico, poi se siete dei collezionisti trentenni malati fate come volete, ma secondo me le donne sono molto meglio dei dischi. La band americana è autrice di un onestissimo metal classico dalle tinte dinamiche e aggressive che si avvicina sensibilmente al trend delle band maggiori di quel priodo fondendo lo stile dei connazionali Riot e Shok Paris con influenze dei Judas Priest ma stando sempre ben lontani dal sound della NWOBHM. A rendere sensata questa ristampa vengono inserite quattro bonus tracks che risalgono comunque alle sessioni di registrazione del disco e che a conti fatti non spostano di una virgola la proposta sonora dei nostri.

Il disco è aperto da pezzi convincenti e aggressivi come “Fool’s way out” e “Leather Nunn” che mostrano l’ispirazione della band statunitense rivelando anche una certa attitudine live. La produzione appare subito lontanissima dai parametri attuali, in pratica il suono del vinile è stato riportato identico in formato digitale, in ogni caso il platter è apprezzabile specialmente da chi ama il suono ruvido di quegli anni. La title track è un pezzo potente e frontale che non lascia dubbi sulla bontà artistica del metal prodotto dai Leather Nunn. Echi di speed metal in bilico tra Agent Steel e Nasty Savage si percepiscono in “Another bite” e la successiva “Taken ground” due composizioni molto aggressive e frontali. Bella pure “New life” che si affida su refrain dinamici e intelligenti riff ritmici dal forte appeal sull’ascoltatore. La conclusiva “”Mental asylum” si rivela elaborata e ambiziosa riportando la band statunitense verso i lidi classici di maestri come i primi Mercyful Fate ma senza spingersi comunque in soluzioni così elaborate ed eleganti. Le bonus tracks non aggiungono nulla a questo sentito fin qui e si fanno notare solo per un innegabile peggioramento del souno, evidentemente si tratta di versioni demo molto grezze.

Siamo alle solite, qualcuno scriverà sfaceli su questa ristampa istigando i propri lettori a dare la caccia a un cd improvvisamente divenuto fondamentale al solo fine di ribadire la propria identità metallica. Io non ho mai creduto nella “isteria” anni anni ottanta e credo che allora come oggi tante band esordissero e soltanto poche di queste meritarono l’esordio. Senza dubbio i Leather Nunn erano bravi e ispirati ma a conti fatti non hanno inventato nulla di nuovo o di rivoluzionario. Fate voi.

1 Fool’s way out
2 Leather Nunn
3 Take the night
4 You are the one
5 Another bite
6 Taken ground
7 Take me back
8 New life
9 Mental Asylum
bonus tracks:
10 Let children shout
11 Keep the dream alive
12 Ride forever
13 Driving me wild

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