Recensione: The Ancient Force
Uscito inizialmente come autoproduzione nel novembre 2023 solo in versione digitale, per essere poi finalmente stampato su cd dalla Punishment 18 Records il 28/03/2025 (con artwork modificato), oggi parleremo del debut album dei varesini Ancient Trail, intitolato “The Ancient Force”. L’album è composto da 10 tracce (compresa l’immancabile intro, intitolata “Ouverture”, musica classica docet!) per una durata totale di poco superiore ai 44 minuti, segno che il songwriting è bello conciso e bada al sodo, senza perdersi in inutili fronzoli ed evitando di “allungare il brodo” inutilmente. La band è stata fondata da Simone Boldini (basso) e Fabio Fiorucci (chitarra), entrambi ex-Steel Violin, mentre a cantare troviamo il talentuoso ospite Moz, alias Marco Moranzoni, singer dei russi Concordea ed ex-Steel Violin anch’egli; la sua voce squillante ed acuta si sposa alla perfezione con il power metal suonato dalla band, nella classica tradizione di questo genere musicale. Nel 2025 quello che doveva essere solo un progetto da studio è diventato un gruppo vero, con l’aggiunta del batterista Pietro “PIT” Campanella e del vocalist Dest (che sull’album si era occupato solo dei cori), cantante noto per aver militato negli Spellblast e per far ancora parte di diversi altri gruppi dell’underground italiano. A voler cercare bands a cui gli Ancient Trail possono essere accostati, direi Kaledon e Spellblast, come anche in certi passaggi gli indimenticabili Domine (per via di una certa somiglianza nello stile canoro di Moz con quello del mitico Morby) ed, in genere, la scuola power metal italiana. Le tematiche di questo disco, come spesso questo genere musicale richiede, sono ispirate al fantasy ed anche l’artwork (piacevole, anche se alquanto canonico, con il classico monaco incappucciato) è apertamente ispirato a tali tematiche. Il sound quindi non è né innovativo, né originale, ma credo che gli Ancient Trail non avessero la benché minima intenzione di essere tali, dato che è evidente che suonano la musica che amano e lo fanno per la passione che arde da tempo dentro di loro (non si tratta di giovincelli alle prime armi)! Come ho spesso sostenuto nelle mie recensioni, però, quando ci troviamo davanti ad un disco ben fatto, con musica piacevole da ascoltare, possiamo tranquillamente fregarcene di concetti come innovazione ed originalità, perché la musica deve intrattenere, farci trascorrere del tempo in maniera gradevole e questo obiettivo è decisamente raggiunto dagli Ancient Trail! Mettetevi all’ascolto di canzoni decisamente efficaci e convincenti come l’opener “Immortal Stars”, scelta anche per la realizzazione di un video
oppure la bellissima ballad “As The River Flows” (che ricorda vagamente “The Unforgiven” dei Metallica), come anche la tiratissima tracklist “The Ancient Force” o la folkeggiante We’ll meet around the fire” (che fa pensare ai primi Spellblast) fino alla bellissima conclusiva “Dream In Chains … Never Ending” e capirete il motivo di un voto così alto. Forse l’unico punto debole del disco è la cadenzata “Kusanagi” (credo ispirata all’omonima protagonista dei manga giapponesi “Ghost in the shell”), canzone che non decolla e non appassiona come le altre; si tratta comunque di una sola traccia di qualità leggermente inferiore all’eccellenza della restante parte dell’album, il che è decisamente trascurabile. Quello che conta è la qualità generale e posso tranquillamente affermare che in “The Ancient Force” il livello qualitativo è decisamente alto! Tirando le somme, è evidente che gli Ancient Trail non pretendono di inventarsi qualcosa, ma suonano con passione e talento, realizzando un debut album decisamente piacevole che mette in mostra un duo (ora diventato quartetto) in grado di poter dire la sua nell’affollato panorama del power metal italiano… adesso attendiamo un nuovo album, certi che il talento di questi musicisti saprà nuovamente venire fuori e darci della musica coinvolgente, convincente e gradevole.
