Recensione: The Beginning of the End

Di Andrea Bacigalupo - 19 Settembre 2020 - 22:28
The Beginning of the End
Band: Tulkas
Etichetta: Noble Demon Records
Genere: Thrash 
Anno: 2020
Nazione:
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75

The Beginning of the End’, disponibile dal 28 agosto 2020 via Noble Demon, è il nuovo EP dei Tulkas, band proveniente dal Messico, in giro dal 2010 e con all’attivo i due Full-Lenght ‘Freedom Thoughts’ del 2016 e ‘Take the World’ del 2018.

Formazione pressoché invariata rispetto all’ultimo lavoro, con il solo ingresso di Aruth alla batteria, al posto di Josè Carlos Reséndiz Vàzquez, il combo si presenta agguerrito e cattivissimo, tirando fuori un Thrash proprio come deve essere: incazzato fuori misura, aggressivo, grintoso e sparato ad alzo zero, che abbatte con forza ogni muro, soprattutto quello che qualcuno vorrebbe costruire per dividere e non per proteggere.

Forte personalità e carattere, songwriting dinamico, voce selvaggiamente ribelle e furiosa, cori incisivi, tecnica chitarristica di pregio e sezione ritmica martellante con tanta doppia cassa, questo è il sunto del nuovo mini album.

Nel particolare le prime due tracce, ‘Outsider God Creation (O.G.C.)’ e ‘Devastation By Greed’ sono dirette, essenziali ed arrivano dritte al punto come due calci in faccia ben assestati (un po’ come il ‘colpo della gru’ di ‘Karate Kid’ per intenderci). Peccato che il primo brano sfumi dando, nel finale, un po’ il senso di incompletezza, ma ci si può passar sopra.

I pezzi successivi, ‘Extinction’ e ‘Beginning of the End’ hanno una struttura melodica più complessa e mettono in maggiore evidenza le qualità degli artisti. La velocità viene frammentata da rallentamenti energici e viene dato spazio ad inserti progressive di alto lignaggio (parlando sempre di Thrash, non è che i Tulkas si mettono a fare i Dream Theater). In particolare è molto importante l’interludio di ispirazione fusion nella sezione centrale.

La chiusura del lavoro è affidata a ‘The Shortest Straw’, cover del brano dei Metallica inserito in ‘… And Justice For All’ che non ha certo bisogno di essere descritto. Suonata con forza e precisione è un buon tributo a chi ha dato fuoco alle polveri tanti anni fa.

The Beginning of the End’ è intenso e granitico e mette in chiaro il forte lavoro che sta facendo la band. Speriamo che sia il preludio al nuovo album.

 

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