Recensione: The Chronicles of Cardinal Pablo Mendoza

Di Daniele D'Adamo - 23 Maggio 2025 - 0:00
The Chronicles of Cardinal Pablo Mendoza
Etichetta: Brutal Records
Genere: Death 
Anno: 2025
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
78

Formatisi nel 2011, i Rise Of Tyrants presentano una discografia piuttosto scarna, comprendente “soltanto” tre full-length; con il soltanto virgolettato poiché non è tanto importante la quantità quanto la qualità.

The Chronicles of Cardinal Pablo Mendoza”, come lascia ben intravedere il titolo dell’ultimo lavoro in studio, è un concept-album incentrato su tutto quanto di negativo può esserci dietro a una religione organizzata. Nella fattispecie, essendo italiani, i Nostri si scagliano contro il Vaticano e, quindi, contro la Chiesa Cattolica.

Detto questo, la musica.

Death metal. Feroce, brutale, assassino. Il cui stile è difficilmente accostabile ad altri act per via di un mood duro, spietato, violento. Il tutto, ovviamente, musicalmente parlando. Si potrebbe obiettare che tale mood non sia certo una prerogativa della band lombarda, tuttavia è necessario evidenziare che essa prende gli elementi più estremi sia del thrash, sia del death per fonderli in una miscela rovente dalle tinte piuttosto personali.

Alla fine dei conti emergono con più vigore i dettami del death, che vengono ingoiati e poi rigurgitati in un sound devastante, annichilente, che non lascia prigionieri. Un sound che rispetta la tradizione ma che si allinea, anche, a ciò che propone il presente. E cioè una produzione pulita, possente, che fa saltare in aria le budella per via della sua erogazione pressoché infinita di watt.

Stupisce Davide Cantamessa per via della natura delle sue linee vocali, interpretate al limite delle possibilità umane e non solo: in esse, convivono un profondo growling e delle isteriche harsh vocals, non mancando qualche inhale qua e là. Si tratta di un talento evidente, unito a un’impeccabile preparazione, perché solo così si può spiegare il passaggio fra i vari stili come se in ciascuno di essi si esibisse un vocalist specializzato, deputato a mettersi in mostra in uno e uno soltanto dei medesimi stili.

Anche gli altri tre componenti non mancano di esprimersi su alti livelli esecutivi, preso atto della precisione degli attacchi alla giugulare eseguiti come delle belve affamate a caccia di erbivori. Il drumming di Virgilio Breda, per esempio, è qualcosa di terrificante, nella sua monumentale vigore, avvertibile come un pugno nello stomaco quando si scatena la follia dei blast-beats. Non solo blast-beats, però: brani come “Parigi Napoli” e “Gerry Smashed Table“, per citarne due, sono dei veri rulli compressori benché i BPM non siano scivolati nell’allucinazione.

Quando il ritmo rallenta (si fa per dire) un po’, si riesce ad apprezzare appieno la visione del titanico muro di suono eretto dai granitici riff della chitarra di Federico Visini, spinti dalla forza del bombardamento del basso pilotato da Luca Mairati verso attimi di totale stordimento, come se si fosse sotto l’influsso di sostanze psicotrope.

Nel disco non c’è un attimo di pausa, per cui solo i forti di cuore possono apprezzare appieno vere e proprie mazzate sulla schiena come la trascinante “Cardinal Pablo Mendoza” o il boato termonucleare che risponde al nome di “Don Mario Pederasta“. Le canzoni, quindi, formano un insieme ultracompatto, quasi se fosse in atto un processo di fusione nucleare, tanto per restare in tema di abnormi erogazioni di potenza. Logico dedurre che per discernere per bene le tracce occorra un po’ di tempo, dato atto della loro coesione reciproca. Allora, si potranno comprendere meglio le varie composizione e godere, pezzo dopo pezzo della completa disintegrazione della scatola cranica.

The Chronicles of Cardinal Pablo Mendoza” non vuole essere innovativo, non vuole essere progressivo. No, vuole radere al suolo tutto e tutti, con la mostruosa prova di forza che i Rise Of Tyrants hanno messo in campo. Riuscendoci al 100%.

Daniele “dani66” D’Adamo

Ultimi album di Rise Of Tyrants

Genere: Death 
Anno: 2014
59