Recensione: The Spectator

Di Andrea Bacigalupo - 28 Ottobre 2020 - 8:30
The Spectator
Band: Fenisia
Etichetta: Eclipse Records
Genere: Hard Rock 
Anno: 2020
Nazione:
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75

Sono stato incuriosito dal termine ‘Lumières Metal’, come i romani Fenisia hanno definito il loro sound.

Come ho già fatto presente in altre occasioni non sono molto d’accordo con questo continuo frammentare l’Heavy Metal in generi e sottogeneri, ma ‘Metallo Illuminista’ ha destato il mio interesse, riportandomi alla mente un argomento che, nel lontano giurassico, mi affascinava molto, nonostante sia stato causa di una serie di insuccessi riportati sul registro di classe sotto forma di voti non proprio sufficienti.

Ritengo ci sia un’affinità tra l’Illuminismo e la musica rock. L’Illuminismo è un movimento che vuole far ragionare le persone, sconfiggendo l’ignoranza e la superstizione per mezzo della ragione e della scienza (illuminarle, appunto).

Il Rock è nato per risvegliarle dall’intorpidimento, all’inizio facendole ballare e poi sempre in modo più irruento e forte, per far nascere in loro la voglia di ribellarsi e di non cedere ai dogmi del conformismo e dell’oppressione.

Ed è questo, secondo me, il loro punto in comune: l’uomo che sa, l’uomo che ragiona e che scaccia le paure, l’uomo che non cede è un uomo libero da qualsiasi catena.

La corrente di pensiero dei Fenisia scorre in questa direzione, esternata per mezzo del loro senso artistico musicale che tesse i riff dell’Heavy Metal moderno (con alcune influenze derivanti anche dallo stile di Ozzy) con melodie derivanti dall’Hard Rock Sudista (o Southern Rock), sviscerando un sound energico che accompagna un cantato emozionante, a volte sofferto, a volte incisivo, con una buona contrapposizione tra la pesantezza aggressiva delle ritmiche e la melodia della voce e della chitarra solista.

Un sound che viene ben espresso nel loro terzo album, dal titolo ‘The Spectator’ e disponibile dal 30 ottobre 2020 via Eclipse Records.

The Spectator’, che riprende il nome dello storico giornale illuminista londinese di inizio ‘700, è un concept che parla di Lord Lumieres, un giornalista che indaga sul culto ‘The Sky Oracle’, il cui leader afferma di essere in contatto con entità aliene che intendono salvare i suoi membri dall’apocalisse. Per denunciare quella che è una truffa, il protagonista deve agire sotto copertura, sperimentando il fanatismo e compiendo un viaggio nell’aldilà per trovare delle prove. Alla fine riesce nell’intento, salvando milioni di persone e svelando la menzogna.

Il racconto è quindi il mezzo con il quale i Fenisia denunciano la falsità delle religioni organizzate, mettendo in discussione le radici della fede, argomento vecchio come il mondo ma sempre terribilmente attuale.

La narrazione si sviluppa lungo nove tracce dinamiche e potenti ma non estreme, con buona varietà tra gli spartiti e dense di buon pathos.

Ad esempio, citandone alcune, ‘Lord Lumieres’ è veloce e pestata, colma di quel metal che inchioda, l’apertura ideale per mettere in chiaro le cose.

La prima parte di ‘The Sky Oracle’ è pesantemente cadenzata, poi decolla per arrivare all’assolo.

Wake Me Up’ è un irruente e diretto Rock ‘N’ Roll, mentre la confederata ‘Eternal Cult’, con le sue slide guitars imprime una carica adrenalinica che spinge a sentirsi liberi.

Non manca la ballata: ‘Burned in My Brain’ ha un’andatura malinconica, che s’indurisce verso il finale, con un buon aumento dell’enfasi dovuto ad un buon uso delle tastiere.

Abbiamo anche la cover: chiude l’album una versione di ‘Are You Gonna Go My Way’ di Lenny Kravitz il cui tasso metallico la rende parecchio interessante, più dell’originale a mio parere (senza offesa per il bravissimo Lenny ed i suoi fan).

The Spectator’ è stato prodotto anche da Ray Sperlonga (American Idol) ai Rosary Lane Studios e masterizzato da Collin Davis (Imagica, Deeds of Flesh) all’Imperial Mastering.

The Spectator’ mostra una band che sa il fatto suo e che vuole crescere ed evolvere, portando al pubblico messaggi importanti.

E’ sicuramente da ascoltare con attenzione, con i testi a portata di mano. Non deluderà. Ottimo lavoro!

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75